Giovedì, 16 maggio 2024 - ore 10.51

Il Principe di Machiavelli compie 500 anni |M.Negri

| Scritto da Redazione
Il Principe di Machiavelli compie 500 anni |M.Negri

Cari amici di Welfare Cremona,
quest’anno ricorrono i 500 anni dalla pubblicazione de Il Principe di Niccolò Machiavelli e Radio Tre vi dedica una serie di puntate settimanali, all’interno delle quali sono letti alcuni brani del libro, intervallati da pezzi musicali dell’epoca e da commenti dei vari ospiti delle trasmissioni. Il Principe, oltre ad essere il testo base, fondante della Scienza Politica come disciplina autonoma, è anche un classico della letteratura e continua a essere il secondo libro italiano più tradotto e venduto nel mondo,  insieme a “Le avventure di Pinocchio” di Carlo Collodi.
Dal punto di vista biografico, ricordo che Niccolò Machiavelli, vissuto a Firenze dal 1469 al 1527,
fu segretario della Repubblica fiorentina instaurata dopo gli eventi che seguirono la morte di Lorenzo de’ Medici. Svolse, per 18 anni, diversi incarichi diplomatici presso le Corti italiane ed europee, stilando precisi rapporti sulle imprese e le idee degli uomini più importanti del suo tempo. Tornati i Medici in Firenze, perdette il suo ufficio di segretario e gli fu imposto il confino fuori città, in un suo podere a Sant’Andrea in Percussina. Nella quiete obbligata della campagna affinò le sue qualità di scrittore dando alle stampe nel 1513 la sua opera principale, Il Principe.

Non è questa la sede per analisi approfondite. Mi preme solo sottolineare che il metodo d’indagine dei fatti politici è “la verità effettuale delle cose e non la immaginazione di esse”. L’osservazione fredda, realistica, delle tecniche di conquista e di conservazione del potere da parte del principe,
non impedì a Machiavelli di maturare l’ideale dell’unità d’Italia, tre secoli prima del Risorgimento.

Ritorno al programma radiofonico per dire che nella puntata del 23 marzo 2013 Giorgio Zanchini ha intervistato Valdo Spini, Presidente del Comitato fiorentino per le celebrazioni dei 500 anni
de Il Principe. Annoto, in particolare, il richiamo a Ugo Foscolo che descrivendo i sepolcri degli
uomini illustri in Santa Croce a Firenze, parla di “quel grande che temprando lo scettro a’ regnatori gli allor ne sfronda, ed alle genti svela di che lacrime grondi e di che sangue”. In altri termini, Foscolo, scorgendo un filo repubblicano nel pensiero di Machiavelli, lo ringrazia perché ha mostrato ai cittadini (non più solo sudditi) i meccanismi crudi, a volte violenti, del potere.
 
Nel corso della conversazione Valdo Spini ha pure ricordato i “Quaderni del carcere” nei quali
Antonio Gramsci individua nel partito politico il moderno principe. Il Novecento è stato il secolo nel quale questo strumento collettivo ha forse fornito le sue prove migliori. Da tempo, però, è in crisi e oggi ci si interroga sui modi per rivitalizzarlo dal momento che i partiti, pur coi loro difetti, restano la principale forma organizzata della democrazia. La speranza è che le celebrazioni dei 500 anni de Il Principe diventino una occasione per il riscatto della buona politica, contro la cattiva politica, sempre in agguato.

Massimo Negri – Casalmaggiore (CR)
8 aprile 2013

3968 visite
Petizioni online
Sondaggi online

Articoli della stessa categoria