Il punto di Rosario Amico Roxas. Hanno fatto un deserto e lo chiamano ‘salotto’

La celebre frase di Tacito degli Annales, «Ubi solitudinem faciunt, pacem appellant» («Laddove fanno il deserto, lo chiamano pace»), si adatta perfettamente alla nuova realtà di Caltanissetta: basta sostituire il concetto di “pace” con l’amena realtà ruvoliana e velleitaria di “salotto”.

Mi è capitato di dover attraversare il centro storico, particolarmente dalla Piazza della Cattedrale alla Badia, e sono rimasto interdetto alla vista di una litania di “Vendesi”, “Affittasi”, indicanti negozi che una volta erano frequentati. Piccoli commerci che sostenevano famiglie; ora non resiste più nessuno: un deserto che gli amministratori chiamano “salotto”. È come quel poveraccio, ridotto in miseria, al quale sono rimasti solo il tight delle grandi occasioni e la bombetta, e così, affamato e deluso, circola per le vie agghindato in tight, con le scarpe sfondate e lo stomaco ormai abituato a rimanere vuoto.

Ma Caltanissetta necessitava di un salotto, specialmente se nessuno lo frequenta? Una piccola cittadina con pochissime occasioni che, però, vanta un salotto di cui pochissimi possono fruire. All’altezza dell’antico Circolo di Compagnia, nei locali del Comune, stazionano vecchietti che non sanno dove andare e non discutono nemmeno più, se non con monosillabi; ci dicono come invecchieremo, assistendo a un lento e irreversibile declino della città, con i più volenterosi tra i giovani che fuggono in cerca di sorte migliore.

Rosario Amico Roxas