Domenica, 05 maggio 2024 - ore 19.31

Il punto di Rosario Amico Roxas. Trasparenza? No, traspaRenzi

Il nostro analista politico si concentra sulle pubbliche amministrazioni e le leggi che le regolano

| Scritto da Redazione
Il punto di Rosario Amico Roxas. Trasparenza? No, traspaRenzi

Nei sistemi democratici, specialmente in quelli risorti dopo le dittature nazifasciste, il perno su cui deve (o meglio “dovrebbe”) ruotare l’attività dell’esecutivo, è la “trasparenza”, termine usato e spesso abusato, che dovrebbe offrire ai cittadini la possibilità di controllo, sancita dalla Costituzione, che dichiara essere il popolo il più alto detentore del potere nazionale e sovranazionale che coinvolge gli interessi del “Bene Comune”.

«La trasparenza è intesa come accessibilità totale delle informazioni concernenti l’organizzazione e l’attività delle pubbliche amministrazioni, allo scopo di favorire forme diffuse di controllo sul perseguimento delle funzioni istituzionali e sull’utilizzo delle risorse pubbliche»: è questa una delle definizioni in letteratura che chiarisce la dimensione totalizzante che deve assumere la trasparenza, in grado di favorire forme diffuse di controllo da parte del popolo sovrano. Ma oltre la Costituzione, altre leggi ne garantiscono l’efficacia.

«Il principio della trasparenza, infatti, inteso come accessibilità totale alle informazioni che riguardano l’organizzazione e l’attività delle pubbliche amministrazioni, è stato affermato con decreto legislativo 14 marzo 2013, n. 33. Obiettivo della norma è quello di favorire un controllo diffuso da parte del cittadino sull’operato delle istituzioni e sull’utilizzo delle risorse pubbliche». (Dlgs n.33 del 14 marzo 2013). Il legislatore ne ha fatto un Decreto Legge, per renderne immediatamente efficace l’applicazione.

«La locuzione decreto legislativo (spesso abbreviato in DLgs) o decreto delegato si intende, in particolare nel diritto costituzionale, un atto normativo avente forza di legge adottato dal potere esecutivo (Governo) per delega espressa e formale del potere legislativo (Parlamento).

Ma cosa sta accadendo in Italia nell’attuale frangente di crisi economica e disordine politico? Sta accadendo che di tutto si può e si deve parlare tranne che di “trasparenza” dell’esecutivo, con un presidente del consiglio (rigorosamente minuscolo) non eletto dal popolo, sostenuto da un pregiudicato condannato dopo tre gradi di giudizio, espulso per indegnità dal Senato, dichiarato dalla Banca d’Italia «privo di onorabilità», tant’è che gli è stato vietato possedere la quota di controllo della Banca Mediolanum, interdetto dai pubblici uffici, privato del diritto di voto arrivo e passivo, in candidabile per sei anni. I due, messe insieme le loro debolezze, che ritengono essere le loro forze, hanno stipulato un patto segreto, diabolico, dove uno garantisce l’eternità del governo, in cambio non dell’anima, bensì delle sorti dell’intera nazione.

Con tale “Patto del Nazareno” è il governo stesso che è entrato a gamba tesa nel conflitto di interessi che ha dominato la politica degli ultimi venti anni, diventandone complice ed esecutore materiale. La trasparenza, che dovrebbe illuminate i provvedimenti dell’esecutivo, si è trasformato in una omertoso accordo segreto tra le due parti, vietando, inoltre, al popolo italiano di esercitare il diritto/dovere di pronunciarsi, con elezioni “trasparenti”, sulla scelta dei proprio rappresentanti e di cacciare i mercanti dal Tempio della Democrazia.

Tra le righe si potrebbe anche leggere un attentato alla Costituzione, essendo mortificati i principali diritti che Essa garantisce. La Costituzione è la legge, la sola legge che non ammette interpretazioni di comodo o particolari forme attenuanti che ne alterano la volontà. In natura tutto accade seguendo ciecamente secondo l’eterna legge naturale; soltanto l’uomo, fornito di ragione autonoma, agisce nella rappresentazione della legge. Di fronte alla ragione la legge avrebbe carattere oggettivo, obbligatorio e universale; ma così non è. Se l’uomo fosse solamente ragione, obbedirebbe alla legge, la quale acquisirebbe anche un carattere soggettivo, in quanto la ragione coinciderebbe con la volontà individuale. Ma l’uomo non è solamente ragione, valutazione che bloccherebbe l’intera umanità dentro gli angusti confini di un illuminismo statico, l’uomo ha passioni, inclinazioni, esigenze, bisogni, impulsi, egoismi, a volte, contrari alla ragione, ha anche tendenze criminali che si scontrano con l’esercizio del Bene Comune; per questo motivo l’esigenza oggettiva della legge razionale deve imporsi sulla volontà in forma imperativa, con un comando, punendo severamente che ne ostacola l’universalità.

È così che in Italia non possiamo più parlare di trasparenza, ma di una sua fallace e interessata interpretazione, che possiamo identificate con questo nuovo termine che ne chiarisce bene l’itinerario individualista: la traspaRenzi.

Rosario Amico Roxas

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