Lunedì, 20 maggio 2024 - ore 23.58

ILVA DI TARANTO LA FABBRICA DEI VELENI.

| Scritto da Redazione
ILVA DI TARANTO LA FABBRICA DEI VELENI.

Insufficienza renale e tumori in eccesso: l’allarme ex Sitoco Dati dell’Istituto superiore della Sanità: secondo gli esperti può avere influito l’inquinamento causato dalla fabbrica ORBETELLO. «La mortalità per tutte le cause, per tutti i tumori e per le malattie genitourinarie è risultata in eccesso negli uomini. Un eccesso impreciso per le malattie genitourinarie è presente anche nelle donne». Così uno studio dell’Istituto superiore della Sanità, condotto in aree a rischio ambientale. Solo che non sta parlando di Taranto, nelle vicinanze dell’Ilva. Ma di Orbetello, in Maremma, dove gli indicatori salgono sopra la media rispetto al resto della Toscana quando parliamo di determinate patologie.
Tutto collegato (presume il documento) ai passati sversamenti degli scarti di lavorazione di fertilizzanti nella laguna. Certo, rispetto al quadro nazionale, la situazione nel comune lagunare non è drammatica. E «le cause di morte studiate, con rare eccezioni, riconoscono una molteplicità di fattori causali, peraltro non tutti noti», come dice Enrico Garagi, presidente dell’Istituto. Ma il dato c’è. Lo studio in questione si chiama “Sentieri” (acronimo di Studio epidemiologico nazionale dei territori e degli insediamenti esposti a rischio da inquinamento), coordinato dall’Istituto superiore di Sanità nell’ambito del programma “Ambiente e Salute” promosso dal ministero . È durato cinque anni e ha analizzato il rischio per la salute della popolazione residente in 44 siti contaminati per i quali sono state avviate, in alcuni casi concluse e, comunque previste, le bonifiche ambientali.
«Lo studio conferma i risultati di alcune precedenti indagini - ha detto Garaci - mostrando che lo stato di salute delle popolazioni residenti nei siti esaminati appare risentire di effetti avversi più marcati rispetto alle regioni di appartenenza». E tra i 44 siti, spunta quello di Orbetello, l’unico del Grossetano. «Le contaminazioni ambientali della laguna sono in gran parte dovute agli sversamenti dei residui di lavorazione della produzione di fertilizzanti dell’industria ex Sitoco», che «si trova sulla sponda di levante della laguna».
Lo studio parla di un’area con «diverse criticità ambientali», dove i suoli sono «contaminati da alluminio, arsenico, cadmio, ferro, manganese, mercurio, piombo e rame». Elementi che Sentieri lega ad esempio al tumore polmonare, «dove si documenta un eccesso della mortalità in entrambi i generi», (maschi e femmine).
«Ma sarebbe fuorviante e scientificamente poco valido affermare che ogni incremento della mortalità osservato possa essere attribuito all’inquinamento in uno specifico sito. – ha spiegato Garaci - Per questa ragione, gli elementi emersi hanno condotto i ricercatori a formulare raccomandazioni per ulteriori studi».
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http://www.comune.grosseto.it/phpbb/viewtopic.php?p=26457#26457

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