Giovedì, 25 aprile 2024 - ore 03.21

Ingrao e la 'bella politica' di Evelino Abeni

I meriti del comunista Pietro Ingrao vanno oltre il PCI. Cosa che mi rende orgoglioso di aver vissuto tanta parte della mia vita all’interno di una storia che ha visto in lui uno dei più grandi e amati dirigenti.

| Scritto da Redazione
Ingrao e la 'bella politica' di Evelino Abeni

Signor direttore, una forte emozione mi hanno procurato le onoranze tributate a Pietro Ingrao, non solo da parte del popolo della sinistra e dei suoi esponenti ma anche da parte delle massime cariche istituzionali e perfino da chi, nelle vicende politiche, si è collocato su posizioni ben diverse rispetto a quelle sostenute dal grande uomo politico scomparso. Ho già avuto modo di IL CASO Commenta su www.laprovinciadicremona.it/spazioailettori Per Gipponi risultati er Gipponi risultati e la fiducia di tutti iducia di tutti esprimere i miei sentimenti nei suoi confronti, in occasione del centesimo compleanno. Non mi ripeterò, dunque, non avendo altro da aggiungere ai riconoscimenti tributatigli, abbondantemente e giustamente, nei giorni scorsi. Voglio semplicemente dire della commozione che mi ha procurato il vedere la bandiera rossa del Partito Comunista Italiano esposta nella camera ardente assieme al tricolore e a altre bandiere istituzionali. L’apparire della simbologia della tradizione comunista italiana (anche nei comportamenti e nei canti) durante le onoranze funebri mi è parsa il giusto riconoscimento per il suo essere stato comunista, nella coerenza della sua vita vissuta, fino alla fine. La parola ‘comunista’è stata —nel corso della storia…e lo è ancora oggi — oggetto di dure (e anche ingenerose e strumentali) critiche e contestazioni, volendo spesso ignorare quale motore essa sia stata nel determinare e guidare movimenti che hanno dato contributi decisivi alle emancipazioni delle classi più povere, diseredate. Bisogna, però, riconoscere francamente come essa sia stata anche associata a immani tragedie causate dal tradimento dei suoi ideali da parte di gruppi dirigenti (mi riferisco, in particolare, a quelli del cosiddetto ‘socialismo reale’) che l’hanno offesa con scelte politiche sciagurate. Pietro Ingrao —nel solco della politica del PCI —ha fatto onore a questa parola, con il suo essere comunista, con il suo sforzo instancabile volto a nobilitare la politica (‘la bella politica’, come ha affermato la Presidente della Camera) e per affermare i valori della democrazia in Italia, fin dagli anni della sua lotta al fascismo. Perciò, anche chi non proviene dall’esperienza del comunismo italiano o chi è stato avversario del PCI non ha avuto difficoltà —alla sua morte e nel corso delle onoranze funebri —a riconoscere il valore, i meriti del comunista Pietro Ingrao. Cosa che mi rende orgoglioso di aver vissuto tanta parte della mia vita all’interno di una storia che ha visto in lui uno dei più grandi e amati dirigenti.

Evelino Abeni (Cremona)

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