Giovedì, 16 maggio 2024 - ore 11.48

Irlanda .Nessuna omofobia tollerabile. Ma continuo a non credere al ‘matrimonio gay’ | G.Colombo

E qualora fossero loro stessi a insistere nel chiederlo, non credo che sia discriminazione rispondere di ‘no’

| Scritto da Redazione
Irlanda .Nessuna omofobia  tollerabile. Ma continuo a non credere al ‘matrimonio gay’ | G.Colombo

Sulla notizia del giorno che arriva dall’Irlanda, che come il suo cielo cambia velocemente d’umore, invio questo messaggino urbi et orbi.

1.   Mai dimenticarsi dei nostri corpi, che non ci siamo prodotti da soli ma che sono stati generati da un uomo e da una donna, secondo un ordine che sfuggiva a loro stessi. Mai smettere di guardarli e di meravigliarsi della loro natura. In greco “natura” si dice “physis”, parola che viene dal verbo “phuein” che significa  “manifestarsi”.  I nostri corpi sono splendide manifestazioni che le prodezze delle nostre fabbriche non potranno mai riprodurre.

2.    Non c’è niente di più sbalorditivo dell'unione di due etero. Che cos’è un uomo? Un uomo è un vuoto: l’anelito a una donna. E cos’è una donna? La donna è un vuoto: un anelito a un’uomo.  Sono ciò di cui sono privi. Cos’è la felicità? La felicità è la riunione di due vuoti, che a furia di ascoltarsi, abbracciarsi, impregnarsi fanno nascere un pieno, la piccola peste che sgambetta nel passeggino. Fa bene lo Stato a  non esser indifferente all’alterità sessuale nel momento in cui si estrinseca al suo zenith, cioè nella scelta del partner  e nella filiazione. Fa bene a riconoscere e tutelare quest’ alleanza eccitante e meravigliosa per il succedersi delle generazioni.

3.    L’amore della differenza uomo/donna, così fondamentale insieme a quello delle differenza genitori/figli,  ci insegna ad accogliere tutte le altre differenze. Se io, uomo, amo le donne, così estranee al mio sesso, come non dovrei empatizzare per gli omosessuali che mi sono alla fine molto meno estranei? Nessuna omofobia è quindi tollerabile. Ma continuo a non credere al “matrimonio gay”. Mi sembra un modo di normalizzare gli omosessuali, sterilizzando la loro creatività umana, politica, artistica, letteraria dentro i ranghi di un istituto pensato per altri scopi. E qualora fossero loro stessi a insistere nel chiederlo,  non credo che sia discriminazione rispondere di “no”. Voglio che proseguano a manifestarsi a tutto campo, anche a livello giuridico, per quel che sono: “i saggi dell’inversione”.

Saluti morbidi come un tappeto di nuvole

Giovanni Ambrogio Colombo

Milano

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