Venerdì, 26 aprile 2024 - ore 14.07

ITALIA IN STATO D'EMERGENZA : ESTESA ANCHE A BERGAMO

Mobilitazione nazionale per aiutare a spegnere gli incendi

| Scritto da Redazione
ITALIA IN STATO D'EMERGENZA : ESTESA ANCHE A BERGAMO

E’ stata estesa anche alla provincia di Bergamo la richiesta di stato di emergenza per i danni causati dalla grandine e dai temporali che si sono abbattuti negli scorsi giorni sul territorio lombardo. Interessata in particolare l’alta Valle Seriana: tra i comuni più flagellati quelli di Ardesio e Gandellino. “Come già accaduto in passato – afferma il capogruppo della Lega al Pirellone, Roberto Anelli – Regione Lombardia dimostra di essere al fianco dei cittadini. Lo facciamo mettendo in campo ogni iniziativa a favore delle zone colpite dalle eccezionali condizioni atmosferiche. Lo stato di emergenza è una misura indispensabile se vogliamo fare in modo che chi è stato danneggiato possa essere degnamente risarcito. Ringrazio l’assessore regionale Pietro Foroni per aver ascoltato la richiesta del territorio bergamasco. Provincia che, alla pari di altre province, ha subito danni di straordinaria rilevanza da questa ondata di maltempo”.

AL NORD RIMANE ALL'ALLERTA MALTEMPO TEMPORALI E VENTO:

Dopo i disastrosi eventi climatici dei giorni scorsi che hanno portato danni, smottamenti e distruzioni in dieci comuni della provincia di Como, con una alluvione che non si vedeva da decenni nel basso Lario, scatta oggi una nuova allerta maltempo per la Lombardia. Temporali al Nord ed allerta rossa per un nuovo rischio idrogeologico sono infatti segnalati da un'allerta meteo diramata dalla Protezione civile.

Dalla serata di oggi l'avviso prevede precipitazioni intense, a prevalente carattere di rovescio o temporale, su Veneto e Friuli Venezia Giulia, in estensione dalle prime ore di domani ad Emilia-Romagna, Liguria e Toscana centro-settentrionale.

Dalle prime ore di domenica è atteso inoltre forte vento su Liguria, Toscana, Marche, sui settori appenninici di Emilia-Romagna, Umbria, Lazio, Abruzzo, Molise e localmente sulla Puglia settentrionale. Mareggiate lungo le coste di Liguria e Toscana. Valutata anche per oggi e domani allerta rossa sulle Prealpi occidentali in Lombardia. Lo stesso Capo della Protezione civile parla di un'Italia divisa in due "con a Nord maltempo esteso a tutte regioni e rischio idrogeologico elevato e al Sud ed al Centro, temperature elevate per diversi giorni", con il conseguenre rischio roghi.

Intanto il ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, ha visitato la sede dell'Unità crisi locale presso il Comando della Polizia locale di Como per un collegamento video con i sindaci dei comuni colpiti dal maltempo di questi giorni. Il sopralluogo, inizialmente previsto nei posti maggiormente disagiati, non è stato confermato proprio a causa dell'allerta meteo diramata nelle ultime ore. "Voglio portare la mia vicinanza personale e del governo - ha spiegato Giorgetti - alle persone e agli amministratori che stanno vivendo giorni drammatici. Sto seguendo con la presidenza del Consiglio la richiesta dello stato di emergenza per i paesi della Lombardia più colpiti". "Ci deve essere - ha aggiunto - un impegno da parte di tutti per lavorare sulla prevenzione affinché queste cose non accadano di nuovo. Le istituzioni, Stato, Regione e comune, ognuno per la parte di competenza, deve studiare e mappare il territorio affinché queste drammatiche situazioni non si ripetano".

 

 

Incendi colpiscono ancora il sud Italia

Oggi a Pescara è scoppiato un vasto incendio nella zona sud della città. Le fiamme hanno raggiunto alcune abitazioni, provocando diversi feriti. A fuoco anche la Pineta Dannunziana. E' stato allestito un posto medico avanzato e attivato il protocollo delle maxi emergenze. Fuggi fuggi dalle spiagge, dove le scintille spinte dal vento hanno  fatto incendiare le palme degli stabilimenti balneari. "Abbiamo dovuto evacuare diverse abitazioni e anche stabilimenti balneari a causa del fumo e dei lapilli. Stiamo lavorando con tutti gli uomini disponibili. Il principale avversario è il vento caldo. Con l'elicottero dei vigili del fuoco si sta cercando di limitare i danni", ha detto il sindaco di Pescara Carlo Masci. 

Sono cinque al momento le persone trasportate in ospedale. Tra queste una bambina e due suore  che risiedono in una struttura che si trova nell'area interessata dal rogo. Avrebbero tutte riportato un'intossicazione dopo aver inalato fumo, ma le loro condizioni non sarebbero gravi. E' intanto in corso il trasferimento di una quarantina di persone evacuate nel palafiere del porto turistico.

 Oltre a diverse abitazioni è stata evacuata una casa di riposo, in via Paolo De Cecco. Per curare gli intossicati lievi è stato aperto al porto turistico un posto di soccorso gestito dal 118. Sono una quarantina al momento le persone che sono state portate o invitate a recarsi nel posto di primo soccorso al Marina di Pescara.

Anche a Penne emergenza incendi nelle ultime ore. Come riferisce l'amministrazione comunale, due roghi hanno interessato rispettivamente la zona di San Rocco in pieno centro urbano fra le contrade Saracento e Sacioli, e nella zona di Conaprato.

Le fiamme, alimentate dal forte vento, si sono propagate rapidamente e hanno minacciato alcune abitazioni. Sul posto è presente il comandante della polizia municipale Natalino Matricciani, il consigliere comunale delegato alla protezione civile Antonio Baldacchini. Tre squadre dei vigili del fuoco di Penne, la protezione civile comunale e il gruppo di protezione civile dell'associazione nazionale Alpini "Tommaso Cutilli" lavorano per controllare e domare il rogo, oltre a regolare la viabilità.

L'assessore Gilberto Petrucci:

"Una parte dell'incendio, secondo le informazioni, è stato domato, ma alcuni focolai sarebbero ancora attivi all'interno del bosco, alimentati probabilmente dal vento caldo. Sono ingenti i danni al patrimonio boschivo della zona. Un altro incendio è attivo in questo momento nella zona di Conaprato: il fuoco si dirige verso la riserva regionale "Lago di Penne". L'intervento tempestivo dei vigili del fuoco insieme con la collaborazione dei cittadini e della protezione civile ha scongiurato che la fiamme raggiungessero le abitazioni. La situazione purtroppo è e resta di massima allerta, c'è molta preoccupazione. Altri focolai si stanno sprigionando nella periferia della città". 

 

 Proseguono senza sosta anche le operazioni per spegnere i diversi incendi sul territorio teramano. A preoccupare maggiormente, al momento, è la situazione che si registra ad Altavilla, nel Comune di Montorio, dove una squadra del comando dei vigili del fuoco dell'Aquila sta intervenendo per un incendio di bosco e sterpaglie e dove si è reso necessario evacuare la popolazione, costituita da circa 60 persone. Mentre le squadre del comando di Teramo sono impegnate in numerosi interventi a Sant'Omero, nelle frazioni di Sardinara e Villa Ripa di Teramo e sulla Bonifica del Salinello nel comune di Sant'Omero, dove sta operando anche una squadra di vigili del fuoco del comando di Ascoli Piceno. Sempre i vigili del fuoco sono riusciti a evitare il peggio a Fontanelle di Atri, dove le fiamme hanno interessato una zona compresa tra il campo sportivo e la frazione atriana e dove l'azione di spegnimento dell'incendio è risultata particolarmente difficile in quanto le fiamme si sono pericolosamente avvicinato al centro abitato. Solo l'opera del personale operativo, con la collaborazione offerta da alcuni agricoltori che hanno creato dei solchi sul terreno per arginare l'incendio, ha fatto sì che le abitazioni non fossero raggiunte dalle fiamme. Impegnativo anche l'incendio di sterpaglie che i vigili del fuoco hanno dovuto affrontare a Mosciano Sant'Angelo, dove le fiamme hanno minacciato alcuni fabbricati e la linea ferroviaria Teramo-Giulianova. Inoltre fin da questa mattina sono proseguite le operazioni di spegnimento dell'incendio di sterpaglie a Piancarani di Campli, dove sono state impegnate una squadra di vigili del fuoco e diverse squadre di volontari Aib. A Valle Castellana, invece, è stato inviato un Dos (Direttore delle operazioni di spegnimento) per coordinare l'intervento di un Canadair ed una squadra di volontari Aib per lo spegnimento di un bosco di castagno e faggio.

E in tutta Italia è ancora una giornata di forte impegno per gli equipaggi dei Canadair e degli elicotteri della flotta aerea dello Stato, coordinati dal Dipartimento della Protezione Civile, impegnati senza sosta dalle prime luci del giorno nelle operazioni di spegnimento dei numerosi incendi boschivi per cui si è reso indispensabile il supporto aereo alle operazioni svolte dalle squadre a terra. Secondo i dati disponibili alle ore 18.00, sono 43 le richieste di concorso aereo ricevute dal Centro Operativo Aereo Unificato (COAU) del Dipartimento, di cui 10 dalla Sicilia, 8 dalla Calabria, 7 dal Lazio, 5 dall'Abruzzo, 5 dalla Puglia, 3 dalla Basilicata, 2 dal Molise e uno ciascuno da Campania, Marche e Sardegna. Il lavoro svolto dai piloti dei mezzi ha permesso di mettere sotto controllo o spegnere, finora, 13 roghi. Al momento, nonostante l'impiego di tutta la flotta, sono 3 i roghi ai quali non è stato possibile assegnare mezzi aerei e su cui le operazioni procedono solo via terra. Le attività di lancio di acqua e liquido ritardante ed estinguente proseguiranno finché le condizioni di luce consentiranno di operare in sicurezza.

 In fiamme nel palermitano anche il Parco della Madonie. Nelle ultime 24 ore sono oltre 800 gli interventi effettuati. Secondo i dati della protezione civile, "Dal 15 giugno a oggi abbiamo avuto 558 richieste di intervento aereo (l'anno scorso erano 160) di cui il 35% in Sicilia e il 20% in Calabria. Di queste 558 il 33% è avvenuta solo nell'ultima settimana. 

 
Sono operativi trenta mezzi, di cui 15 canadair distribuiti su 16 basi. Polemiche sul piano di prevenzione. Il sindaco di Reggio Calabria ha chiesto lo stato di calamità naturale.
Ancora incendi nella provincia di Reggio, flagellata ormai da giorni da roghi nella stragrande maggioranza dei casi di origine dolosa. Ultima emergenza in ordine di tempo a Caulonia: vigili del fuoco impegnati dalla scorsa notte per un incendio che ha interessato una vasta area pedemontana. Circa 90 ha di macchia mediterranea già andati in fumo. L'incendio, che ha impegnato anche le "squadre" di Siderno e Monasterce dall'una di questa notte, è ancora in atto. I mezzi aerei lavorano ininterrottamente da 4 giorni su tutto il territorio reggino.
 
 
 
 

Centosettanta invece le persone bloccate dagli incendi in due zone marinare di Catania, in Sicilia, sono state salvate da mezzi navali e personale della Capitaneria di porto. Per fuggire alle fiamme si sono recate sulla spiaggia dove sono state soccorse dalla Guardia Costiera prima con dei gommoni e poi trasbordate su motovedette. Sono ancora attivi diversi incendi e le forze dell'ordine faticano a controllarli.

 

Gli incendi alla foce del fiume Simeto, a Catania, hanno bloccato decine di persone che si sono spinte verso la spiaggia per trovare rifugio. Qui sono stati prelevati dalle navi della Guardia costiera e della Gdf. "Abbiamo operato con sei mezzi della Guardia costiera, uno della Gdf, uno dei Vigili del fuoco e un rimorchiatore portuale che adesso, oltre ad essere una piattaforma logistica, sta fornendo anche luce per il trasbordo delle persone", spiegano dalla Guardia costiera. Tutto è iniziato ieri con un incendio che "ha avvolto le case e ha reso impossibile l'evacuazione degli alberghi e, di conseguenza, alle persone è stato consigliato di andare verso il mare. Lì siamo intervenuti facendo la spola. Finora, per fortuna, non ci sono vittime".

 

 

 

Catania un vasto rogo si è sviluppato nelle periferia della città, tra il rione Fossa della creta e via Palermo, trasformando la zona in un "inferno". Famiglie che hanno tentato di difendere le loro abitazioni aggredite dalle fiamme usando l'acqua di casa. Ci sono stati anche momenti di tensione tra gli abitanti, che sono stati costretti a lasciare le abitazioni e vederle invase dalle fiamme, e i soccorritori, dovuti alla tensione del momento. Il fumo si alza altissimo e il traffico è stato bloccato per precauzione sull'asse dei servizi.

Un rogo ha distrutto lo stabilimento balneare Le Capannine del lungomare della Plaia. Sui diversi fronti sono impegnati i vigili del fuoco. Rinforzi stanno arrivando da altri comandi della Sicilia. Altri 15 incendi, nel Catanese, sono segnalati nella zona fra Paternò, Ragalna e Biancavilla, e 14 nel Calatino. I pompieri e i forestali hanno lavorato tutta la notte per spegnere le fiamme divampate tra Piana degli AlbanesiStrasatto Altofonte e San Giuseppe Jato. A Piana le squadre antincendio hanno fatto evacuare per precauzione alcune abitazioni minacciate dai roghi.  

 

Nel Siracusano le alte temperature, oltre i 40 gradi, e le folate di vento caldo hanno alimentato le fiamme al Lido di Noto, dove i vigili del fuoco hanno impiegato diverse ore per domare un vasto incendio che ha minacciato anche delle abitazioni. Fiamme anche nella zona di Priolo, sulla ex strada statale 114, ma il rogo è stato subito controllato dai volontari della protezione civile, a Floridia, in prossimità dei monti Climiti, ed anche nella Valle dell'Anapo.  Un vasto rogo minaccia la diga Ancipa a Troina, nell'ennese. A rischio gli allevamenti di bestiame della zona. Si prova a fronteggiare con un elicottero, l'incendio che sta divorando i boschi di Piazza Armerina. Dalla Furma alla Ronza è tutto in fumo. Difficili gli interventi da terra resi ancora più complessi dal vento.

 

Musumeci: "Ergastolo per i piromani" - "Come purtroppo temevamo, a causa delle altissime temperature che stiamo registrando in Sicilia, l'Isola è

aggredita da incendi di vasta estensione, alcuni dei quali veramente gravi per la devastazione che ne consegue. Una situazione resa ancor più tragica dalla rinnovata azione dei piromani", dice il presidente della Regione siciliana Nello Musumeci. "Si tratta di criminali che, lo ribadiamo,

meriterebbero il carcere a vita per azioni scellerate che cancellano identità e storia del nostro territorio".

 

Chiesto lo stato di mobilitazione - Musumeci ha chiesto al capo del governo nazionale, Mario Draghi, la dichiarazione dello stato di mobilitazione del servizio nazionale di Protezione Civile. La richiesta si è resa necessaria di fronte al grave rischio di incendi dovuto alla eccezionale situazione meteoclimatica che interessa l'isola. L'eventuale riconoscimento dello stato di mobilitazione determinerebbe un concorso straordinario di risorse extra-regionali sia in termini di uomini sia di mezzi appartenenti ai vigili del fuoco e al volontariato.

A seguito della richiesta avanzata dalla Regione Siciliana, per far fronte ai vasti incendi sviluppatisi sull'isola, Mario Draghi, ha firmato sabato sera il Dpcm con la dichiarazione dello stato di mobilitazione nazionale del sistema di Protezione civile. Il Dipartimento è ora al lavoro per coordinare l'invio di volontari, delle organizzazioni nazionali e delle colonne mobili regionali, che opereranno a supporto delle attività di spegnimento dei roghi. 

Sono 33 le squadre di volontari di Protezione civile provenienti dal Nord Italia pronte a dare una mano per contrastare l'eccezionale ondata di incendi in Sicilia. Il loro arrivo è previsto per lunedì e viaggiano sui mezzi dotati di sistemi di spegnimento. Lo rende noto la regione Sicilia.

 

Temperature torride - "E' la prima risposta alla richiesta di dichiarazione dello stato di mobilitazione del servizio nazionale di Protezione civile che il presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci, d'intesa con il capo della Protezione civile regionale, ha avanzato al premier Mario Draghi. L'iniziativa del presidente regionale si è resa necessaria di fronte all'aggravarsi del rischio di incendi, dovuto all'eccezionale situazione meteoclimatica con temperature torride che interessa tutta la Sicilia e che potrebbe protrarsi per oltre una settimana.

 

Stato di mobilitazione - "Il riconoscimento dello stato di mobilitazione - spiega la Regione - determina un concorso straordinario di risorse extra-regionali, sia in termini di uomini sia di mezzi appartenenti ai vigili del fuoco e al volontariato. Le squadre di volontari che si stanno già preparando provengono da Emilia, Friuli, Veneto, Trento, Bolzano, Piemonte e Lombardia. Si tratta di personale esperto in antincendio".

 

 

 

 

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ZONACHECK

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