La prima sezione penale della Cassazione (sent. n. 37577/2014) conferma la condanna di due attivisti di Casapound per aver ostentato il saluto romano urlando 'presente' durante un raduno svoltosi a Bolzano in memoria delle vittime delle foibe.
Secondo la Suprema Corte nulla autorizza a ritenere che il decorso del tempo abbia reso scarsamente attuale il rischio di ricostituzione di organismi politici ispirati agli ideali del disciolto partito fascista o altre formazioni analoghe. L'esigenza di tutella delle istituzioni democratiche non risulta erosa dal decorso del tempo e frequenti sono gli episodi ove sono riconoscibili rigurgiti di intolleranza, scrive la Corte.
Una sentenza attesa, che ci rassicura e ci conferma che l'antifascismo in Italia è ancora un valore assoluto da difendere, specie di questi tempi in cui si avvertiva la sensazione che la violenza, anche solo verbale, e le discriminazioni etniche, religiose o sessuali rappresentassero una forma di libertà di manifestazione del pensiero da tollerare, se non addirittura da tutelare.
Ora anche a Cremona è necessario prenderne atto e avviare una riflessione su Casa Pound, sulle messe in memoria di Mussolini e su manifestazioni apologetiche sulla cui illegittimità non vi sono più dubbi.
Lapo Pasquetti ( Sel Cremona)