Domenica, 28 aprile 2024 - ore 06.19

LA COREA DEL SUD DISMETTE INVESTIMENTI ESTERI IN ATTESA DELLO SHALE USA

| Scritto da Redazione
LA COREA DEL SUD DISMETTE INVESTIMENTI ESTERI IN ATTESA DELLO SHALE USA

Seoul riduce le compartecipazioni al di fuori del Paese delle principali compagnie sudcoreane, come la KOGAS, la KNOC e la KORES. Il gas non convenzionale statunitense è l'alternativa per garantire energia al Paese asiatico

Investimento che non rende si cambia. Nella Giornata di Domenica, 14 Luglio, la Corea del Sud ha dichiarato l'intenzione di dismettere alcuni degli investimenti realizzati all'estero in campo energetico.

Come riportato dalla Reuters, le compagnie coinvolte nel progetto sono la KOGAS, la KNOC e la KORES, i tre principali enti energetici sudcoreani, i cui investimenti esteri sono stati ritenuti dalle Autorità di Seoul poco fruttuosi.

Del resto, la presa di posizione del Governo sudcoreano è in linea con la riduzione del 40% degli investimenti energetici in campo estero attuata negli ultimi anni in maniera progressiva ma netta.

La riduzione degli investimenti eteri in campo energetico della Corea del Sud è motivata anche dall'avvio dell'importazione del gas Shale degli Stati Uniti d'America, che Seoul ha preventivato non appena il Dipartimento di Stato USA darà il via libera all'esportazione di gas non convenzionale a Paesi che non hanno un Accordo di Libero Scambio con l'Ammimistrazione statunitense.

Lo scorso 7 Maggio, la KOGAS ha raggiunto un accordo con il Dipartimento di Stato USA per lo sfruttamento congiunto di giacimenti di oro blu non convenzionale in Corea del Sud, mentre nel Novembre 2012, la compagnia sudcoreana E1 ha firmato un pre-contratto con la statunitense USA Enterprise Products Operating  per l'acquisto di 180 Mila tonnellate di gas shale dagli Stati Uniti d'America.

Nel Dicembre 2012, anche il colosso italiano ENI è entrato nella partita del gas in Corea del Sud, con la firma di un accordo con la KOGAS per l'invio in territorio sudcoreano di 28 spedizioni cargo di oro blu naturale liquefatto.

L'ENI e la KOGAS insieme per il gas cipriota

La presenza dell'ENI richiama all'attenzione un altro progetto che potrebbe essere interessato dalla campagna di riduzione degli investimenti energetici esteri da parte della Corea del Sud.

KOGAS e il colosso energetico italiano cooperano infatti nel giacimento cipriota Levantine: un'area di 4800 miglia quadrate da cui è preventivato lo sfruttamento di 12 Trilioni di piedi cubi di gas.

Venerdì, 12 Luglio, l'Amministratore Delegato di ENI, Paolo Scaroni, ha discusso con il Presidente cipriota, Nicolas Anastasiades, sull'implementazione dello sfruttamento del giacimento, su cui Cipro punta molto per rappresentare un fornitore di gas all'Unione Europea alternativo alla Russia.

Cipro è anche coinvolto nel progetto di trasporto in Europa del gas sfruttato dai giacimenti israeliani Leviathan e Tamar, nonostante Israele stia ancora valutando con grande interesse la possibilità di avviarne l'invio in UE attraverso la Turchia.

Matteo Cazzulani

Freelance Journalist

m.cazzulani@gazeta.pl

http://matteocazzulani.wordpress.com

http://matteocazzulaniinternational.wordpress.com

2013-07-17

 

1118 visite
Petizioni online
Sondaggi online

Articoli della stessa categoria