Martedì, 14 maggio 2024 - ore 07.21

La morte di Raghad Ma è questa la società che vogliamo? di Primella Baldricchi

In fondo al mare è finito il sogno di Raghad, della sua famiglia... e anche il nostro! Come si può sognare e sperare in un mondo che ha perso la bussola?

| Scritto da Redazione
La morte di Raghad Ma è questa la società che vogliamo? di Primella Baldricchi

Gentile direttore, (...) sono diabetica da ventisei anni, insulinodipendente, ed inevitabilmente sono stata colpita al cuore ascoltando la storia di Raghad, la bambina siriana di dieci anni diabetica insulinodipendente, morta su uno squallido barcone mentre stava fuggendo con la sua famiglia dalla sua terra in guerra. Questa ragazzina è morta fra le braccia del padre dopo tre giorni di lenta ed inesorabile agonia, perché le è stata tolta l’unica possibilità di vita che si chiama insulina. Dei miserabili esseri viventi (non riesco a definirli né uomini, né animali) hanno gettato in mare lo zainetto che conteneva insulina e altri farmaci, condannando a morte sicura Raghad. L’insulina è un farmaco salvavita, e una persona diabetica ne ha bisogno per vivere: senza questo farmaco nell’arco di 3-4 giorni al massimo si passa dalla vita alla morte. Ho pianto tanto per la piccola Raghad e mi sono sentita triste, fragile e impotente pensando che anche la mia vita e quella di milioni di persone nel mondo, è legata in modo indissolubile ad un flacone di vetro che contiene l’unico ‘elisir di lunga vita’ chiamata insulina. (...) In fondo al mare è finito il sogno di Raghad, della sua famiglia... e anche il nostro! Come si può sognare e sperare in un mondo che ha perso la bussola? (...) Spero che tutto il dolore che proviamo ci porti a capire se ci piace la strada che stiamo percorrendo, come società e come individui.

Primella Baldricchi ( Cremona)

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