Giovedì, 25 aprile 2024 - ore 19.01

La Primavera Araba raccontata dai blogger egiziani (di A. Lucia)

| Scritto da Redazione
La Primavera Araba raccontata dai blogger egiziani (di A. Lucia)

I diari della Rivoluzione. Hossam el Hamalawy e Sarah el Sirgany al festival di Internazionale a Ferrara, la rivista italiana che raccoglie settimanalmente i migliori articoli da tutti i giornali del mondo, raccontano com'è nata la rivolta egiziana e gli ultimi giorni di Mubarak.
Hossam el Hamalawy, insignito quest'anno del premio Politkowskaja per il giornalismo, è un blogger e reporter egiziano che ha raccontato attraverso la rete gli ultimi giorni del regime di Mubarak, insieme a Sarah el Sirgany, reporter del Daily News Egypt spiegano al pubblico i racconti dei 18 giorni della rivolta egiziana che ha rovesciato il regime di Mubarak.
"La settimana prima del 25 gennaio" spiega la el Sirgany "duecento persone scesero in piazza in sostegno della rivolta in Tunisia. Ero in ufficio quando arrivarono le prime notizie della grande manifestazione". Quando le dissero che migliaia di persone erano in strada a protestare, non ci credeva. Arrivarono le foto di una piazza Tahrir piena, con striscioni che invocavano <<cambiamento - libertà - giustizia sociale>>
"Ho visto coi miei occhi come la volontà di cambiamento è passata da pochi attivisti a una grande parte della popolazione. Una grande volontà di cambiamento politico, la situazione era fuori controllo per le autorità. Ho visto migliaia di persone affrontare il pericolo e le cariche della polizia, i getti d'acqua e le pallottole di gomma"

La rivolta di Facebook? 
"Niente di più falso" secondo Hossam "i social network non c'entrano. Le radici della rivoluzione risalgono ad almeno 10 anni fa. Quando entrai in università e diventai uno studente attivista, l'Egitto si trovava di fronte a uno scontro tra governo e islamici radicali. Le carceri furono ampliate tantissimo e i detenuti arrivarono ad essere 40.000." Racconta di come fu istituita la polizia segreta del regime (una Gestapo, come la definisce lui) e di come la tortura era all'ordine del giorno, in ogni distretto di polizia. "Potevamo dirci fortunati se avevamo il permesso per fare una protesta all'anno. Anche quando le proteste restavano nel perimetro universitario, volavano pallottole di gomma e quelli della polizia segreta non si facevano scrupolo, di notte, a rapire studenti scomodi"
Poi, nel 2000, la svolta, da cui poi prese forma la rivoluzione. Si iniziò con manifestazioni in sostegno all'Intifada palestinese, che si trasformarono in contestazioni contro il regime.
"Se il 24 gennaio (giorno prima dell'inizio della rivolta n.d.r.) mi avessero chiesto se sarebbe scoppiata la rivoluzione, avrei mentito se avessi detto di sì"

I primi giorni si aspettavano solo qualche centinaio di attivisti, poi il numero crebbe. "Il mio ruolo", prosegue, "era di tipo logistico, ricevevo aggiornamenti e li mandavo attraverso internet in tutto il mondo." Poi, di notte, arrivavano i video dell'enorme folla in piazza e delle manifestazioni, violentemente e sanguinosamente contrastate dal regime.
 "E' stato lì che ho pensato: sta iniziando la rivoluzione"

Alessandro Lucia
Nella foto: Hossam el Hamalawy e Sarah el Sirgany

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