Anche i medici per l'ambiente, purtoppo, prevedono "tempi lunghi e difficili per una efficace politica di raccolta differenziata". Perchè:
- nessun amministratore (o suo consigliere) ha ancora "pagato" per la pregressa ed attuale gestione della situazione genovese;
- tuttora non si vedono persone ed organizzazioni migliori di quelle passate, che siano motivate ed all'altezza della costosa tecnologia proposta;
- i cittadini continuano a pagare troppo caro un servizio da cui potevano, invece, ricavare un guadagno (la vendita di materiale differenziato), se ben gestito;
- il fallimento della sperimentazione di Pontedecimo è ancora evidente;
- il campione di persone su cui si vuole sperimentare la chiavetta è quasi irrilevante (solo 1%) e non si dice come e quando sarà estesa all'intera popolazione genovese;
- non è chiaro quanto costa questo "sistema a chiavetta" e quali erano le opzioni alternative che hanno partecipato alla scelta;
- si continua a non sapere quanto viene pagato il materiale differenziato;
- manca una specifica politica della raccolta differenziata che si moduli sulle differenti realtà costituite dai 9 municipi genovesi;
- ogni municipio dovrebbe tendere alla politica "rifiuti zero";
- in ognuno dei 9 municipi si dovrebbe identificare un'area protetta per la raccolta dell'umido (e la conseguente produzione/vendita di terriccio/compost);
- data la crisi sempre più aggressiva, sarebbe utile individuare aree gratuite per lo "scambio/donazione/recupero/riparo" dei materiali da far gestire al comune grazie all'aiuto di volontari.
valerio gennaro
2013-06-12