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Le due facce della moneta

| Scritto da Redazione
Le due facce della moneta

L’Unità di oggi 15 luglio 2012,  con due articoli, ci offre uno spaccato dell’attuale momento politico italiano.

Il primo annuncia e chiarisce le motivazioni che hanno spinto Berlusconi a ricandidarsi alla presidenza del consiglio; il secondo è una intervista a Bruno Tabacci dove vengono chiarite le motivazioni per la scelta di candidarsi alle primarie del centro-sinistra.

Due visioni della politica come due facce di una moneta: una faccia con il valore nominale e l’altra faccia con i simboli della nazione emittente.

Berlusconi afferma:  “A me basta salvare il PD”; affermazione gravida di significati, perché non c’è nulla di patriottico o di esaltante, ma solo problemi di cassa, sia nel presente che nel possibile futuro.

Per 18 anni il PdL, fin dai tempo di “Forza Italia” , ha rafforzato il suo ruolo di partito/azienda, anzi di azienda/partito, capofila di una lunga serie di aziende, alcune quotate in borsa. La lunga teoria di leggi ad personam e ad aziendam hanno consentito di trasferire salatissimi conti agli ignari contribuenti, ma anche al debito pubblico, mentre i ricavati gonfiavano un patrimonio personale diventato uno dei più importanti al mondo.

Poi è accaduto ciò che Berlusconi non immaginava nemmeno: una crisi globale ha obbligato l’azienda/partito ad occuparsi di politica; a nulla valse la negazione della crisi, l’ottimismo, l’invito a spendere, il suggerimento di ipotecare anche la casa pur di non rinunziare alla pizza del sabato sera.

L’azienda/partito si ritrovò a gestire un ruolo che non le apparteneva, il ruolo politico; resosi conto di avere sul dorso quel peso intollerabile, Berlusconi optò per la fuga, lasciando a Monti l’onere di cavare le castagne dal fuoco.  Ma, private della guida dell’azienda/partito, anche le altre aziende iniziarono una lenta ma sicura discesa, fino a doversi sedere sul greto del fiume  e attendere, non che passasse il cadavere del nemico, ma che passassero i libri contabili da portare in tribunale.

Ecco il significato, non tanto recondito, di quella affermazione berlusconiana; l’idea di “salvare il PdL” significa un ritorno al partito/azienda, anche con il vecchio e collaudato nome “Forza Italia”.

La resurrezione del vecchio in nome della restaurazione del metodo che permise il decollo verticale delle fortune personali del cavaliere. Sa bene che non potrà mai vincere le elezioni, per questo sostiene di “partire dagli imprenditori”, unica categoria che ha lucrato con i governi del cavaliere, ma non chiarisce che predilige quegli imprenditori evasori fiscali, con capitali all’estero, turbatori d’asta, corruttori, corrotti e corruttibili, che i suoi governi hanno sollecitato ad evadere in cambio di sanatorie, condoni, depenalizzazioni di reati penali, e scudi fiscali; ma gli imprenditori di tale fisionomia sono rimasti in pochi in libertà, per cui se facesse conto solo sui loro voti non raggiungerebbe nemmeno il quorum necessari per entrare in Parlamento.

Ed è questa la faccia della moneta che ci indica il “quanto” è necessario per possederla.

L’altro articolo è una intervista di Tullia Fabiani a Bruno Tabacci, nella quale viene reiterata la volontà di presentarsi alla primarie del centro-sinistra (o sinistra-centro, secondo l’impostazione della Giunta di Milano). In una precedente intervista  al quotidiano La Stampa, Tabacci invitava Bersani a “correre a cercare il bosone di Higgs del centro-sinistra, per dare alle tante individualità la ragione prioritaria per diventare gruppo omogeneo. Praticamente si offre di fare lui il “bosone di Higgs”, per dare “più forza e serietà” alla sfida che si prepara. Un ruolo possibile per un uomo come Tabacci, al quale si rimprovera di non avere moltissimi “amici”, trascurando che la sua forza è innanzitutto etica e non frutto di nascoste complicità, per cui supplisce alla mancanza di “molti amici”, con  “l’assenza di nemici”, avendo sempre dialogato con tutti, considerando avversari quanti non condividevano la sua posizione.

Nel corso dell’intervista identifica pure le ragioni delle primarie, che dovrebbero servire a mettere a confronto idee diverse per cercare il comune multiplo gradito a tutti, cedendo, ognuno, una parte della propria individualità, alla ricerca della collegialità… esattamente come farebbe il Bosone di Higgs che costringe singole particelle inutili e senza storia a partecipare, insieme,  ai disegno della Creazione.

 

Rosario Amico Roxas

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