L’Italia di Berlusconi vista in Olanda
Articolo pubblicato mercoledì 15 dicembre 2010 in Olanda.
Naturalmente, il termine ‘vittoria di Pirro’ è stato usato sia a sinistra che a destra. Vittoria apparente o meno, ‘l’ercolino sempre in piedi’ della politica, Silvio Berlusconi, ce l’ha fatta ancora una volta. Ieri il premier italiano si è salvato per un pelo dalla mozione di sfiducia alla Camera: 311 parlamentari hanno votato a favore e 314 sono rimasti fedeli a Berlusconi – nonostante tutto.
È stato un evento snervante, condito da scene bizzarre e talvolta violente. Parlamentari che si azzuffano. Partorienti che vengono trasportate in ambulanza o in sedia a rotelle per poter votare – contro il premier. Una di loro ha dichiarato che solo la rottura delle acque avrebbe potuto impedirle di votare. Altre due donne hanno cambiato campo: abbandonando quello ormai nemico dell’ex compagno di partito Gianfranco Fini hanno votato a favore del premier, assicurandogli così i voti decisivi. Naturalmente, l’aria era densa di speculazioni. Le due parlamentari sarebbero state ‘comprate’ o avrebbero avuto altri motivi, legati ad interessi commerciali, per mantenere in sella il potente Berlusconi. Nel frattempo, studenti furibondi e celerini si davano battaglia per le strade, nella piazza chiamata del Popolo, violenze che hanno lasciato tracce profonde nella capitale.
Alimentata da tutti gli scandali sessuali e d’altro genere, e dal penetrante odore di corruzione che circonda l’imprenditore/politico/magnate dei media/presidente di squadra di calcio/donnaiolo/multimilionario, la smania per “Berlusconi-il film” diventa irrefrenabile. Come minimo una trilogia.
Nella spietata realtà odierna la domanda è però sempre attuale oltre che urgente: per quanto tempo si può andare avanti così? Per quanto tempo ancora l’Italia continuerà ad autolesionarsi con Berlusconi? Perché non bisogna dimenticare che, in ultima analisi, il premier 74enne e politicamente attivo dal 1993 resiste all’avversione nei suoi confronti grazie ad un processo democratico che in qualche modo funziona. ‘In qualche modo’ è sinonimo di timori – niente di più. Timori in parte basati sulla pessima reputazione che la politica italiana si è guadagnata nel corso degli anni.
Il destino di Berlusconi è nelle mani del popolo. Per quanto auspicabile, non è certo che Berlusconi perda eventuali elezioni anticipate. Tra l’altro, cosa o chi è l’alternativa? La questione che ha però rilevanza immediata è se la maggioranza traballante di cui il premier dispone in Parlamento sia abbastanza solida da permettergli di governare in modo efficiente. Questo è in sé motivo di preoccupazione internazionale. L’Italia, Paese membro dell’Unione Europea, è alle prese con un enorme debito pubblico, che può rappresentare una minaccia per la stabilità dell’euro. Nei prossimi giorni i capi di governo europei discuteranno sulla posizione della moneta unica, e Berlusconi è uno di loro.
La questione è se il premier sia ancora in grado di governare efficacemente.
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