Per una nuova Europa Il manifesto di Altiero Spinelli scritto nel giugno 1941
Nell’agosto del 2021 il Presidente Sergio Mattarella ha partecipato a Ventotene ad un seminario sull’80° anniversario della stesura del ‘Manifesto per una nuova Europa .
Sergio Mattarella Non accogliere i profughi afghani non è all'altezza dei valori della Ue
Il presidente della Repubblica ha dialogato con gli studenti per il 40° seminario per la formazione federalista europea in occasione dell'80° anniversario del Manifesto di Ventotene.
L'anniversario Mattarella a Ventotene: "Strada europea presidio di libertà e diritti" Il presidente della Repubblica sull'isola dove è nata 80 anni fa l'idea di un'Europa unita. Tappa al cimitero, dove ha deposto fiori sulla tomba di Altiero Spinelli, fondatore del movimento federalista europeo e autore del manifesto di Ventotene, considerato uno dei testi fondanti dell'Unione europea. Poi, ha aperto il 40° seminario per la formazione federalista europea
"Valori come la libertà, i diritti, la pace, la collaborazione internazionale, la coesione sociale non sono confinabili in un solo territorio ma appartengono all'intera umanità. Sono anche i valori dell'Europa. La perdita della libertà anche in un luogo lontano del mondo, come visto in Afghanistan, incide fortemente nella vita della comunità internazionale.
Quel complesso di valori dell'Unione europea è il contributo dell'Europa alla comunità internazionale" aggiunge quindi il presidente della Repubblica, rimarcando come "in questi giorni una cosa appare sconcertante e si registra nelle dichiarazioni di politici un po' qua e là in Europa. Esprimono grande solidarietà agli afghani che perdono libertà e diritti, ma 'che restino lì,, non vengano qui perché non li accoglieremmo'. Questo non è all'altezza dei valori della Ue
Materiali sul Manifesto di Ventotene.
La prima stesura del Manifesto fu scritta da Spinelli e Rossi nel giugno 1941, dopo un ampio dibattito con Eugenio Colorni (un professore di filosofia esponente del Partito Socialista Italiano), sua moglie Ursula Hirschmann (una militante antifascista tedesca) e un piccolo gruppo di altri militanti confinati. Questa prima stesura circolò in segreto e nell’agosto dello stesso anno fu seguita da una seconda stesura con modifiche minori e che ammorbidiva il giudizio politico sull’URSS, attaccata dalla Germania in giugno. Il manifesto fu diffuso all’interno della Resistenza italiana da Ursula Hirschmann e Ada Rossi (moglie di Rossi) dal momento che esse non erano confinate ed erano libere di viaggiare (due sorelle di Spinelli, Gigliola e Fiorella, aiutarono a mantenere i contratti tra gli attivisti confinati a Ventotene e gli altri sul continente). Entrambe le stesure (manoscritte da Rossi su carta da sigarette) e le copie dattiloscritte e ciclostilate ricavatene sono perdute. Gli esatti contributi di Spinelli, Rossi e Colorni al Manifesto e la sua diffusione clandestina sono ancora da investigare.
Una versione stampata del Manifesto fu pubblicata nell’agosto 1943 a seguito della fondazione del Movimento Federalista Europeo a Milano. Questa versione è preceduta da una introduzione non attribuita ed è divisa in quattro sezioni, la terza delle quali è di Rossi. Nel gennaio del 1944 Colorni pubblicò a Roma una nuova edizione del Manifesto in un libro intitolato ‘Problemi della Federazione Europea’ contenente una sua nuova prefazione, una nuova versione del Manifesto divisa in tre sezioni e i due saggi scritti da Spinelli a Ventotene: ‘Gli Stati Uniti d’Europa e le varie tendenze politiche’ e ‘Politica marxista e politica federalista’.
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