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Lombardia Costituito comitato in onore Francesco Ferdinando | Marco Baratto

Si è costituito, in Lombardia un comitato per la celebrazione del 160° anniversario della nascita di Sua Altezza Francesco Ferdinando .

| Scritto da Redazione
Lombardia Costituito comitato in onore Francesco Ferdinando | Marco Baratto

Lombardia Costituito comitato in onore Francesco Ferdinando | Marco Baratto

Si è  costituito, in Lombardia un comitato per la celebrazione del 160° anniversario della nascita di Sua Altezza Francesco Ferdinando .

Il comitato non ha fini di lucro ed è assolutamente apolitico Scopo del  Comitato è quello di i svolgere attività culturali e religiose legate alla memoria di Sua Altezza Francesco Ferdinando e promozione delle nazioni appratenti al disciolto Impero d’Austria Ungheria.

Francesco Ferdinando Carlo Luigi Giuseppe d'Austria-Este nacque a  Graz, 18 dicembre 1863  fu arciduca della dinastia degli Asburgo in Austria ed erede al trono austro-ungarico. Fu duca pretendente di Modena e Reggio, ma il popolo aveva scelto l'annessione plebiscitaria al Regno di Sardegna nel 1860. Il suo assassinio da parte di Gavrilo Princip a Sarajevo, città della Bosnia ed Erzegovina annessa all'Austria, rappresentò il pretesto impiegato dall'Impero austro-ungarico per dichiarare guerra alla Serbia, diventando quindi il casus belli della prima guerra mondiale.

Lo scopo che intende proporre il Comitato attraverso la sua attività fino al 2023 (anno del 160° anniversario della nascita) è quella di approfondire la figura di S.A Francesco Ferdinando ed allo stesso tempo del suo progetto di Stati Uniti d'Austria  Lo storico italiano Leo Valiani ne ha invece un'opinione più articolata, e scrive:

"Fra i progetti di Francesco Ferdinando, principe di mentalità assolutistica, ma dotato di una non trascurabile capacità intellettuale e d'indubbia serietà morale, figurava [...] la volontà di rinsaldare la compagine dello Stato e di consolidare l'autorità e la popolarità della Corona, con l'equiparazione effettiva di tutte le nazionalità dell'Impero, e dunque, con la smobilitazione della supremazia se non dei tedeschi, certamente di quella, assai più pesante, dei magiari, sulle nazionalità slave e romena che nel 1848-49 avevano salvato la dinastia, opponendosi con le armi alla rivoluzione ungherese.[...] Francesco Ferdinando nel 1895 e nel 1913, con una sostanza rimarchevole dati i mutamenti del ventennio intercorso, [disse] che l'introduzione del dualismo, nel 1867, era stata una catastrofe, e che, ascendendo al trono, egli intendeva ripristinare un forte potere centrale unitario, ma lo riteneva possibile solo con la contemporanea concessione di larghe autonomie amministrative a tutte le nazionalità della monarchia. Anche al ministro degli Esteri, Berchtold, Francesco Ferdinando ripeté così con una lettera del 1º febbraio 1913, con cui spiegare perché non riteneva opportuna la guerra con la Serbia, che 'l'irredentismo da noi, nel paese [...] cesserà immediatamente, se si procura ai nostri slavi un'esistenza confortevole, giusta e buona, invece di calpestarli, come i magiari facevano. Ben perciò, tracciando il profilo dieci anni dopo la sua morte, Berchtold scriveva che l'arciduca avrebbe cercato, una volta fosse salito sul trono, di sostituire al dualismo il federalismo supernazionale.»

Si vuole riscoprire la figura ed il pensiero di Francesco Ferdinando anche per cercare di rimettere al centro un disgno pan europeistico fondato sui valori che ispirarono sia l’Arciduca sia , qualche anno dopo il Beato Carlo d’Asburgo

Marco Baratto

coordinatore comitato " 160° anniversario della nascita di Sua Altezza Francesco Ferdinando "

per info giovaneuropaunita@libero.it

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