Il LOCKDOWN che spegne le luci delle SALE
SLOT, chiude i giocatori patologici nella solitudine della propria
dipendenza, le VIOLENZE DOMESTICHE e le richieste di aiuto che
esplodono. Un labirinto di scatole cinesi fatto di disperazione,
sofferenza e disagio in cui spesso le DONNE vestono i doppi panni di
vittime di violenza domestica ma anche di vittime della loro stessa
dipendenza da gioco. Un quadro su cui è urgente intervenire quello
delineato oggi a PALAZZO PIRELLI durante l'incontro promosso dal
GARANTE
vittime di reato, ELISABETTA ALDROVANDI, che ha raccontato il rapporto
tra ludopatia, violenza domestica e lockdown. A farne le spese
soprattutto anziani, donne ma anche minori, vittime della cosiddetta
violenza assistita, testimoni non indifferenti di maltrattamenti, abusi
ma anche più spesso di ricatti psicologici o di natura economica ai
danni dalle loro madri.
Una situazione di sofferenza e di disagio su cui ha fatto da volano la
ludopatia. "_Un fenomeno che_ - ha illustrato ELISABETTA ALDROVANDI- _è
una vera e propria dipendenza. Secondo gli ultimi dati si stima che
soffrano di comportamenti da gioco compulsivo più di 1 milione e
500mila persone. Una vera industria che muove un giro di affari di
oltre
106miliardi, di cui 14 miliardi nella sola Lombardia. Senza contare
l'aumento del 107% delle chiamate al numero antiviolenza 1522 e del
65,7% delle richieste di assistenza arrivate ai Centri antiviolenza_".
Gli effetti della correlazione tra i tre fattori sono stati anche al
centro dell'intervento di STEFANO CALLIPO, Presidente nazionale
dell'Osservatorio Violenza e Suicidi che ha sottolineato la particolare
situazione di fragilità delle donne affette da ludopatia "_su cui grava
anche un forte stigma sociale. A soffrire, però è l'intero nucleo
familiare che, a causa della pandemia, ha dovuto affrontare situazioni
di forte stress per la coabitazione prolungata, la crisi economica e
lavorativa, e un uso massiccio di canali social e rete Internet_".
Riflettori puntati sui giovani sono stati accesi dalla Presidente del
CORECOM LOMBARDIA, MARIANNA SALA, che ha ricordato che "_in Italia più
del 90% del tempo su Internet è usato per attività ludiche come
guardare un video, stare sui social, ascoltare musica_". Il fenomeno
della ludopatia assume aspetti allarmanti, in particolare tra i
giovani,
che vivono in una realtà iperconnessa, nella quale la distinzione tra
vita reale e vita virtuale appare sempre più sfuocata". Per questo,
secondo la Presidente Sala "_andrebbe forse valorizzata, anche a
livello
normativo, una diversa prospettiva: quella educativa, su cui il
Corecom,
quale organo di consulenza in materia di comunicazione, può dare un
importante contributo nell'esercitare le funzioni di garanzia e tutela
dell'utenza, con particolare riferimento ai minori, per promuovere un
uso responsabile e consapevole dei media_".
Su delega del Presidente del Consiglio regionale, Alessandro Fermi, a
portare i saluti istituzionali, VIVIANA BECCALOSSI, promotrice nella
scorsa legislatura delle legge regionale per il contrasto alla
ludopatia, provvedimento che spianò la strada per altri interventi
legislativi a livello nazionale. "_Regione Lombardia deve continuare e
se possibile rilanciare la battaglia contro gli effetti della
ludopatia,
iniziata grazie alla legge 8/2013 che mi onoro di avere proposto e che
fu votata all'unanimità. Una legge che_ - ha sottolineato l'ex
assessore regionale al Territorio, ora consigliera del gruppo Misto -
_ha aperto la strada a tante iniziative di comunicazione e ascolto, ha
permesso di creare reti gli operatori del volontariato, ha dato
strumenti ai Comuni per vigilare sugli abusi, ma soprattutto ha per la
prima volta consentito ai malati di gioco d'azzardo patologico di
essere
curati gratuitamente nelle strutture sanitarie. La Lombardia è quindi
da anni un punto di riferimento su questa tematica e deve continuare a
non lasciare sole le persone che soffrono di ludopatia, stimolando le
scuole a parlare dei rischi dell'azzardo ai giovani e lavorando fianco
a
fianco con le tante associazioni impegnate in prima linea_".
Una situazione che, ha concluso la Garante vittime reato Elisabetta
Aldrovandi, rappresenta solo la punta dell'iceberg su cui occorre
intensificare l'impegno di tutte le istituzioni.
Lombardia, Lockdown, ludopatie e violenza domestica: un fronte caldo per le istituzioni a tutela di donne e minori
UNO SCENARIO DI SOFFERENZA E DISAGIO EMERSO NELL'INCONTRO PROMOSSO DALLA GARANTE TUTELA VITTIME DI REATO
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