Venerdì, 26 aprile 2024 - ore 10.00

Lombardia, Lockdown, ludopatie e violenza domestica: un fronte caldo per le istituzioni a tutela di donne e minori

UNO SCENARIO DI SOFFERENZA E DISAGIO EMERSO NELL'INCONTRO PROMOSSO DALLA GARANTE TUTELA VITTIME DI REATO

| Scritto da Redazione
Lombardia, Lockdown, ludopatie e violenza domestica: un fronte caldo per le istituzioni a tutela di donne e minori

Il LOCKDOWN che spegne le luci delle SALE

SLOT, chiude i giocatori patologici nella solitudine della propria

dipendenza, le VIOLENZE DOMESTICHE e le richieste di aiuto che

esplodono. Un labirinto di scatole cinesi fatto di disperazione,

sofferenza e disagio in cui spesso le DONNE vestono i doppi panni di

vittime di violenza domestica ma anche di vittime della loro stessa

dipendenza da gioco. Un quadro su cui è urgente intervenire quello

delineato oggi a PALAZZO PIRELLI durante l'incontro promosso dal

GARANTE

vittime di reato, ELISABETTA ALDROVANDI, che ha raccontato il rapporto

tra ludopatia, violenza domestica e lockdown. A farne le spese

soprattutto anziani, donne ma anche minori, vittime della cosiddetta

violenza assistita, testimoni non indifferenti di maltrattamenti, abusi

ma anche più spesso di ricatti psicologici o di natura economica ai

danni dalle loro madri.



Una situazione di sofferenza e di disagio su cui ha fatto da volano la

ludopatia. "_Un fenomeno che_ - ha illustrato ELISABETTA ALDROVANDI- _è

una vera e propria dipendenza. Secondo gli ultimi dati si stima che

soffrano di comportamenti da gioco compulsivo più di 1 milione e

500mila persone. Una vera industria che muove un giro di affari di

oltre

106miliardi, di cui 14 miliardi nella sola Lombardia. Senza contare

l'aumento del 107% delle chiamate al numero antiviolenza 1522 e del

65,7% delle richieste di assistenza arrivate ai Centri antiviolenza_".



Gli effetti della correlazione tra i tre fattori sono stati anche al

centro dell'intervento di STEFANO CALLIPO, Presidente nazionale

dell'Osservatorio Violenza e Suicidi che ha sottolineato la particolare

situazione di fragilità delle donne affette da ludopatia "_su cui grava

anche un forte stigma sociale. A soffrire, però è l'intero nucleo

familiare che, a causa della pandemia, ha dovuto affrontare situazioni

di forte stress per la coabitazione prolungata, la crisi economica e

lavorativa, e un uso massiccio di canali social e rete Internet_".



Riflettori puntati sui giovani sono stati accesi dalla Presidente del

CORECOM LOMBARDIA, MARIANNA SALA, che ha ricordato che "_in Italia più

del 90% del tempo su Internet è usato per attività ludiche come

guardare un video, stare sui social, ascoltare musica_". Il fenomeno

della ludopatia assume aspetti allarmanti, in particolare tra i

giovani,

che vivono in una realtà iperconnessa, nella quale la distinzione tra

vita reale e vita virtuale appare sempre più sfuocata". Per questo,

secondo la Presidente Sala "_andrebbe forse valorizzata, anche a

livello

normativo, una diversa prospettiva: quella educativa, su cui il

Corecom,

quale organo di consulenza in materia di comunicazione, può dare un

importante contributo nell'esercitare le funzioni di garanzia e tutela

dell'utenza, con particolare riferimento ai minori, per promuovere un

uso responsabile e consapevole dei media_".



Su delega del Presidente del Consiglio regionale, Alessandro Fermi, a

portare i saluti istituzionali, VIVIANA BECCALOSSI, promotrice nella

scorsa legislatura delle legge regionale per il contrasto alla

ludopatia, provvedimento che spianò la strada per altri interventi

legislativi a livello nazionale. "_Regione Lombardia deve continuare e

se possibile rilanciare la battaglia contro gli effetti della

ludopatia,

iniziata grazie alla legge 8/2013 che mi onoro di avere proposto e che

fu votata all'unanimità. Una legge che_ - ha sottolineato l'ex

assessore regionale al Territorio, ora consigliera del gruppo Misto -

_ha aperto la strada a tante iniziative di comunicazione e ascolto, ha

permesso di creare reti gli operatori del volontariato, ha dato

strumenti ai Comuni per vigilare sugli abusi, ma soprattutto ha per la

prima volta consentito ai malati di gioco d'azzardo patologico di

essere

curati gratuitamente nelle strutture sanitarie. La Lombardia è quindi

da anni un punto di riferimento su questa tematica e deve continuare a

non lasciare sole le persone che soffrono di ludopatia, stimolando le

scuole a parlare dei rischi dell'azzardo ai giovani e lavorando fianco

a

fianco con le tante associazioni impegnate in prima linea_".



Una situazione che, ha concluso la Garante vittime reato Elisabetta

Aldrovandi, rappresenta solo la punta dell'iceberg su cui occorre

intensificare l'impegno di tutte le istituzioni.

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