Giovedì, 16 maggio 2024 - ore 02.48

...ma la faccia non la mette! | Rosario Amico Roxas

| Scritto da Redazione
...ma la faccia non la mette! | Rosario Amico Roxas

Si tratta di un silenzio eloquente, quello di Berlusconi, ufficialmente non parla, non interviene, appoggia il governo Monti purchè lo stesso Monti non si permetta di indicare nel governo precedente la causa degli attuali mali che il popolo italiano è chiamato a sanare.

Un silenzio che può permettersi anche di esporre minacce, ma sempre per interposta persona, tramite le parole dei ventriloqui Al Fano (ex democristiano), Cicchitto (ex socialista lombardiano) e Gasparri (ex AN, ma neo-fascista purosangue). Sono loro delegati a parlare come in un doppiaggio cinematografico, quando sembra che l’attore interpreti la sua parte, ma la voce è del doppiatore che, rimanendo invisibile, ne assume la  parte. Ovviamente per digrignare i denti e minacciare vengono, accuratamente, scelti momenti topici, come l’imminente  summit Monti - Merkel - Hollande – Rajoy del prossimo 22 giugno; un summit determinante, nel quale Monti ha bisogno di presentare una solida maggioranza del paese e di parlare in suo nome. La minaccia, come ci fa notare Beatrice Rangoni Machiavelli in una sua nota ben dettagliata, riguarda il consenso, attualmente sostenuto da una maggioranza numerica che non rappresenta la volontà popolare. Berlusconi si illude che la minaccia di togliere consenso a Monti gli farebbe ri-guadagnare quell’apparenza con la quale ha governato.

Ma la faccia…NO !

La faccia la mettono i ventriloqui, con riserva di smentita se i sondaggi dovessero identificare come cazzate non gradite dagli elettori le affermazioni di quei megafoni  ripetitori.

Le diatribe sulle norme anticorruzione rappresentato la scusante plausibile da mostrare ai clienti/sostenitori, ma guardano ben oltre per evitare un successo del summit che sarebbe inversamente proporzionale con le responsabilità riconosciute del malgoverno del cavaliere.

E’ questo il metro del cavaliere: quando parla elenca solo cazzate, quando non parla, allora ordina ai megafoni di esprimersi e minaccia per interposta persona, misura di quanto poco manchi alla definitiva chiusura di una penosa esperienza politica, cui seguirà la fine dell’impero berlusconiano, affossato da una crisi che lui stesso non ha saputo affrontare, preferendo “eleganti” dimissioni.

 

Rosario Amico Roxas

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