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Modifiche costituzionali art 41-97 e 118

| Scritto da Redazione
Modifiche costituzionali art 41-97 e 118

Disegno di legge Costituzionale per gli articoli 41-97 e118.
11/02/2011 Il Consiglio dei Ministri del 9 u.s. ha approvato un disegno di legge Costituzionale che modifica gli articoli 41-97- e 118 della Costituzione e che vi alleghiamo.
Con la modifica dell'art. 41 si intende intervenire addirittura sulla prima parte della Carta – e quindi sui principi e i fondamenti della stessa. Al primo comma che recita “l'iniziativa economica privata è libera” viene aggiunto “ed è permesso tutto ciò che non è espressamente vietato dalla legge”.
Al secondo comma viene aggiunto che l'attività non può svolgersi in contrasto “con gli altri principi fondamentali della Costituzione” e l'attuale 3° comma che recita “la legge determina i programmi e i controlli opportuni perché  l'attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali” viene soppresso.
Con questa proposta si sposta l'equilibrio che il titolo 3° “Rapporti economici” contiene al suo interno negli articoli 35-47 con la tutela del lavoro, la garanzia per l'organizzazione sindacale e il diritto di sciopero, l'iniziativa economica privata, la proprietà pubblica e privata. La modifica sposterebbe tutto il perno sull'attività economica privata da esercitarsi senza alcun programma, controllo e indirizzo. Di fatto non ci sarebbe più alcuna certezza che siano garantiti i diritti che gli altri articoli definiscono e sarebbe in aperta contraddizione con gli altri articoli e l'impianto stesso della Costituzione.
La modifica dell'art. 97 incide soprattutto sui pubblici dipendenti definendo che la loro carriera “è regolata in modo da valorizzare la capacità e il merito”. Si vuole in questo modo addirittura costituzionalizzare la situazione lavorativa dei dipendenti senza alcuna precisazione rispetto ai criteri e ai modi e facendo ipotizzare l'estromissione di qualsiasi momento contrattuale.
La modifica del 4° comma dell'art. 118 imporrebbe alle istituzioni l'obbligo di “garantire” e non solo favorire l'autonoma iniziativa dei cittadini per lo svolgimento di attività di interesse generale, sulla base del principio di sussidiarietà. Anche in questo caso si vuole forzare oltremodo il dettato costituzionale.
Ancora una volta dunque parte l'attacco alla nostra Carta e proviene in gran parte dagli stessi soggetti che vollero la riforma poi bocciata nel referendum del 2006, che mai hanno fatto autocritica e che hanno ancora come obiettivo quello di liberarsi dell'ingombro di principi e regole della nostra Carta. Noi siamo convinti che ancora la gran parte dei cittadini di questo paese amino e rispettino la nostra Costituzione e la difenderanno da ogni attacco.

Allegati: Modifica articoli 41-97 e 118
http://www.cgil.it/Archivio/riformeistituzionali/Ddl_Costituzionale_9febbraio2011.pdf

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