Dopo due edizioni online, Milano invita cittadini e appassionati a tornare al museo e a riscoprire dal vivo il suo patrimonio artistico.
Per la prima volta la partecipazione si estende anche ai territori di Bergamo e Brescia
Milano, 21 febbraio 2021. Dopo due edizioni online, dal 4 al 6 marzo 2022 torna in presenza MILANO MUSEOCITY la manifestazione promossa dal Comune di Milano | Cultura e realizzata in collaborazione con l’Associazione MuseoCity, nata per riscoprire e far conoscere la ricchezza del patrimonio artistico dei musei cittadini, valorizzandone la funzione culturale.
Oltre 90 Istituzioni pubbliche e private partecipano alla sesta edizione della manifestazione, musei d’arte, di storia, musei scientifici, case museo, archivi d’artista, archivi e musei d’impresa diffusi su tutto il territorio cittadino e, per la prima volta, anche oltre i confini della città con i Comuni di Bergamo e Brescia – insieme saranno Capitale Italiana della Cultura nel 2023 - che hanno selezionato alcune tra le Istituzioni più rappresentative del territorio. La collaborazione tra il Comune di Milano | Cultura e i Comuni di Bergamo e Brescia è nata in occasione della mostra Il Rinascimento di Bergamo e Brescia - tradizionale appuntamento natalizio con l’arte di Palazzo Marino in Sala Alessi.
Dal 4 marzo i musei coinvolti aprono al pubblico le loro porte fisiche o virtuali, proponendo un programma con centinaia di appuntamenti tra visite guidate, laboratori per bambini, conferenze, incontri, aperture straordinarie e iniziative speciali accomunate da un unico tema conduttore – le STANZE DELL’ARTE – focalizzato sugli edifici che ospitano i musei (pubblici e privati), raccontati dai loro curatori e direttori.
Tra le Istituzioni presenti per la prima volta, ci sono l’Archivio Emilio Scanavino, ospitato in una palazzina di inizio ‘900, una volta sede di un noto laboratorio professionale fotocolore; l’Archivio Negroni, che propone un corso introduttivo al bassorilievo con esercizio pratico; l’Associazione Culturale Mosè Bianchi, Pompeo Mariani, Elisabetta Keller con l’apertura dell’ex Atelier della Keller, oggi sede degli archivi dei tre artisti, e visite guidate e conferenze quotidiane dedicate ad un’artista differente; la Fondazione Francesco Somaini Scultore, ex atelier dello scultore in un palazzo storico del FAI, recentemente inaugurato (settembre 2021), propone una mostra, una conferenza e un’attività digitale; la Fondazione Luciana Matalon, spazio nel cuore di Milano, dedicato all’arte contemporanea, in cui ogni parte è stata ideata e personalizzata dall’artista (soffitto di specchi, pavimento dipinto); l’Officina Rancilio 1926, progetto in itinere alla scoperta degli oggetti di design custoditi nei musei cittadini di Parabiago.
Per la prima volta, ovviamente, anche per le realtà di Brescia e Bergamo. La Leonessa partecipa con le quattro sedi gestite da Fondazione Brescia Musei - Museo di Santa Giulia, Brixia. Parco archeologico di Brescia Romana, Pinacoteca Tosio Martinengo e Museo delle Armi "Luigi Marzoli"-, con il Museo Diocesano e con la Casa Museo di Palazzo Tosio. Nella città dei Mille saranno invece coinvolte l'Accademia Carrara, il Museo Civico di Scienze Naturali "E. Caffi", il Museo delle storie di Bergamo, il Palazzo della Ragione, il Palazzo e Giardini Moroni.
Come ogni anno l’Associazione MuseoCity, oltre a coordinare il programma generale, cura e organizza direttamente alcune tra le più importanti iniziative della manifestazione.
Dal 4 al 6 marzo torna l'itinerario MUSEO SEGRETO, curato da Federica Giacobello con la supervisione di Gemma Sena Chiesa, dedicato alle Stanze dell'Arte. L'attenzione sarà rivolta alle sedi, palazzi storici o di nuova creazione, che ospitano le diverse istituzioni partecipanti, ci si focalizzerà anche sulle sale espositive, si scopriranno particolari architettonici e decorativi inediti, e allestimenti storici o contemporanei. Si racconterà anche di altre "stanze", perlopiù semplici laboratori, dove l'opera d’arte è stata creata. Una mostra diffusa, quindi, tra realtà e metafora.
Sabato 5 marzo Palazzo Reale ospiterà Il Museo Sottopelle: la differenza insegna, un convegno curato da Anna Detheridge sull'innovazione nei Musei del post-Covid, con un dibattito che proporrà best practice e spunti di riflessioni sul tema della differenza, dell’accessibilità e dell’inclusività, partendo dal presupposto che per meglio comprendere l’esperienza degli altri sarà necessario ripensare il nostro rapporto con noi stessi.
Un tema molto vicino a quello del convegno è trattato in modo approfondito nel secondo fascicolo “Il Museo per tutti. Ricerca sugli accessi ai musei milanesi” per persone con disabilità sensoriali e cognitive che si potrà consultare presso le Istituzioni partecipanti e online sul sito web dell’Associazione MuseoCity.
In collaborazione con l’Associazione MuseoCity CONFGUIDE-GITEC (www.confcommerciogitec.it) organizza per la manifestazione quattro visite guidate: curiosi itinerari culturali condotti da guide turistiche professioniste alla scoperta della città di Milano.
Da segnalare tra le altre iniziative: le aperture straordinarie della Sala delle Capriate di Palazzo della Ragione (BERGAMO) e di Casa Museo di Palazzo Tosio (BRESCIA); la visita guidata del MUMAC – Museo della Macchina per il Caffè di Gruppo Cimbali, che celebra quest’anno il decimo anniversario dalla sua fondazione; il laboratorio proposto dal Museo Popolo e Culture PIME, in cui il visitatore sperimenta in prima persona cosa significa realizzare una camera delle meraviglie; il gioco online di Fondazione Pirelli; la visita guidata alla scoperta della Storia del Monastero di San Vittore del Museo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci; la serata- tributo a Pasolini, con musica elettronica, arte e contenuti audiovisivi, proposta da Le Cannibale al PAC.
Il programma completo di tutte le iniziative sarà disponibile su www.museocity.it , su www.yesmilano.it e su app.museocity.it con anche alcune proposte di itinerari.
Le dichiarazioni"Questa nuova edizione di Museocity è innanzitutto un'occasione importante di riapertura per tanti spazi d'arte e cultura, pubblici e privati, grandi e piccoli, che durante gli scorsi due anni hanno sofferto l'assenza obbligata del pubblico, privandosi di quel rapportoche è vitale ed essenziale per ogni museo o spazio espositivo. In secondo luogo, il trasferimento forzato sull'online delle due precedenti edizioni ha consentito quest'anno di sviluppare un programma ibrido ricco anche di contenuti web, fruibili ovunque. Infine, il modello di MuseoCity, così aperto e inclusivo, ha valicato i confini della nostra città metropolitana includendo alcune importanti istituzioni d'arte e cultura delle città di Bergamo e Brescia, due città e due territori ricchissimi di storia e cultura con cui Milano ha già collaborato nella scorsa mostra di Natale a Palazzo Marino". Tommaso Sacchi, Assessore alla Cultura - Comune di Milano
"MuseoCity è una manifestazione che da anni promuove con successo il ruolo dei musei nella vita culturale del capoluogo lombardo, coinvolgendo un ampio e diversificato pubblico. La sesta edizione vede per la prima volta partecipi anche le città di Bergamo e di Brescia, grazie all'invito del Comune di Milano e dell'Associazione MuseoCity. È una felice occasione, non solo perché dimostra come la cultura unisca i nostri territori e le diverse istituzioni culturali in uno spirito di collaborazione, ma anche perché proprio Bergamo e Brescia stanno percorrendo insieme il cammino verso il 2023, anno in cui saranno Capitale Italiana della Cultura. Auspichiamo che questo sia l'inizio di un proficuo scambio di esperienze e competenze tra città vicine e connesse, dove la cooperazione, la partecipazione e la curiosità reciproca portino a nuove idee di crescita e innovazione. La mostra diffusa che prende il nome di Museo Segreto invita a scoprire o a riscoprire dei veri e propri tesori nascosti. Ed è bello sottolineare come il tema dell'anno "Le Stanze dell'Arte" ponga l'attenzione sull'importanza del luogo fisico, a volte dato per scontato: musei, edifici storici, saloni, sono spazi dedicati all'arte e alla conservazione, aperti al pubblico, ed è questa presenza che il più possibile vorremmo recuperare, dopo tanta fruizione virtuale e digitale a causa della pandemia. Per questa prima edizione a Bergamo abbiamo coinvolto cinque istituzioni: Accademia Carrara, Museo delle storie, Museo Civico di Scienze Naturali, Palazzo della Ragione, Palazzo Moroni. Siti molto diversi, presenze fondamentali nella vita della città, non solo per il loro patrimonio, ma anche in quanto luoghi di formazione e socializzazione. I direttori, i curatori, i ricercatori e tutti i professionisti che si impegnano nelle attività museali hanno contribuito con proposte di grande valore alla crescita del museo diffuso MuseoCity." Nadia Ghisalberti, Assessore alla Cultura - Comune di Bergamo
"Sono molto lieta e grata che l'associazione Museo City abbia invitato Brescia ad aderire alla nota iniziativa che da diversi anni anima la vita culturale milanese nel primo fine settimana di marzo. E più di ogni altra cosa mi fa piacere l'associazione e il Comune di Milano abbiano coinvolto non solo Brescia ma anche Bergamo: un'occasione perfetta e imperdibile per dare avvio, ancor prima del 2023, a quella unione di intenti e azioni che unisce le due città sotto il titolo unitario di Capitale Italiana della Cultura. Brescia è una città ricca di straordinarie bellezze e di importanti testimonianze, sapientemente custodite e valorizzate dalle istituzioni museali e culturali che quotidianamente si occupano di tramandarne l'integrità e i valori alla nostra comunità, ai visitatori di ogni provenienza e alle generazioni che verranno. Ringrazio Fondazione Brescia Musei, il Museo Diocesano e l'Ateneo di Brescia per aver accolto questa opportunità e per avere, ancora una volta, ideato iniziative e appuntamenti all'altezza dell'importante rassegna MuseoCity e, ne sono certa, capaci di soddisfare le curiosità e le inclinazioni di quanti vi prenderanno parte" Laura Castelletti, Vicesindaco e Assessore alla Cultura - Comune di Brescia
“Ampliare Milano MuseoCity 2022 a Bergamo e Brescia è un primo passo per coinvolgere tutti i musei italiani, affinché un numero sempre maggiore di persone possa apprezzare i tesori custoditi nelle loro sale. Tutti, nessuno escluso. Ci rivolgiamo con particolare attenzione alle persone, di ogni età e di ogni condizione, che non sono mai entrati in un museo: siamo certi che, se conoscessero le bellezze che vi sono custodite, non potrebbero più fare a meno di frequentare le ‘Stanze dell’Arte’, fonti di gioia e di serenità per tutti.
Per questo suggeriamo ai musei di offrire ai loro visitatori delle sedute nelle sale, affinché il percorso museale non sia faticoso; di progettare anche percorsi brevi per chi non se la sentisse di effettuare una lunga visita; di offrire aa pubblico, sia adulto che giovane o giovanissimo, spunti di storie particolarmente interessanti riguardanti qualcuna delle opere esposte. Interessare e incuriosire i visitatori è la via maestra per vederli tornare, nel proprio o in un altro museo.” Maria Grazia Mazzocchi, Presidente Associazione MuseoCitY
Le iniziative di Bergamo
Accademia Carrara (MS)
Piazza Giacomo Carrara, 82
Apertura venerdì 4, sabato 5 e domenica 6 marzo, ore 9.30-17.30
Ultimo ingresso: individuali 45’ prima della chiusura | Gruppi 90’ prima della chiusura
Biglietto: intero (valido dai 25 anni) 10€, ridotto 8€. Riduzioni e gratuità disponibili sul sito
Prenotazioni: WhatsApp +39 328 1721727 | prenotazioni@lacarrara.it | www.ticketlandia.com
Per gruppi contatta il Call Center T. 035 4920090
Domenica 6 marzo, ore 15.30
Visita guidata | Dimenticata e poi ritrovata, la tela "Antigone condannata a morte da Creonte" del maestro Giuseppe Diotti è tornata in museo dopo il restauro che le ha restituito l'aspetto originario. Questa visita conduce alla scoperta di una storia avvincente, che è quella dell'opera e del suo soggetto: l'Antigone di Alfieri.
Prenotazione obbligatoria: prenotazioni@lacarrara.it | T. 328 1721727
Museo Segreto
Giuseppe Diotti, Antigone condannata a morte da Creonte, 1834-1845, Olio su tela
Il fulcro generatore dell’azione scenica è il tiranno Creonte, raffigurato al centro, mentre consegna Antigone ai suoi carnefici, strappandola con la forza ad Argia, sua cognata. Alle spalle di Creonte si trova Ipseo, il malevolo confidente del tiranno, con il volto in gran parte coperto dal mantello. Un armigero e il boia, rappresentato a torso nudo, trascinano la figlia di Edipo verso il suo misero destino, mentre un’ancella chiede disperatamente pietà per lei. A destra, sullo sfondo, due uomini scavano la fossa, allusione al supplizio di Antigone. Il gruppo di figure sulla sinistra è invece imperniato sul personaggio di Argia, che cade svenuta quando viene a sapere della condanna a morte decisa per la cognata. In mano ha ancora il vasetto con le ceneri del marito Polinice, a cui Antigone aveva dato sepoltura nonostante il divieto di Creonte. Il dipinto è richiesto a Diotti, Direttore della Scuola di pittura dell’Accademia Carrara, dagli amministratori dell’istituzione bergamasca nell’aprile 1834. Il bozzetto è terminato poco prima di Natale, mentre il cartone preparatorio viene completato tra l’inverno e la primavera del 1837. Sono necessari altri otto anni per portare a termine la monumentale tela, consegnata soltanto nel marzo del 1845. Afflitto da tempo da una salute cagionevole, Diotti muore pochi mesi dopo, il 30 gennaio 1846.
L’opera a seguito di un accurato restauro è tornata visibile al pubblico trovando in Accademia Carrara una sua collocazione permanente.
Museo Civico di Scienze Naturali E. Caffi (MS)
Piazza della Cittadella, 10
Apertura venerdì 4, ore 9.30-13 | 14-17.30 | sabato 5 e domenica 6 marzo, ore 10-18
Biglietto: intero 3€. Riduzioni e gratuità disponibili sul sito
Museo Segreto
Ignoto, Un piccolo ritratto di un grande uomo, prima metà XIX secolo, miniatura, tempera su metallo
Giacomo Costantino Beltrami nacque a Bergamo nel 1779. Nel 1797, in qualità di soldato della Repubblica Cisalpina, prende parte alla “rivoluzione di Bergamo contro la Repubblica Veneta” e all’innalzamento dell’Albero della Libertà.
Nell’ottobre del 1921 Beltrami parte da Filottrano amareggiato per la situazione politica venutasi a creare in Italia dopo la caduta di Napoleone e per le persecuzioni di cui fu oggetto ed intraprende un lungo viaggio che lo porterà in vari paesi europei. Il 3 novembre 1822 salpò da Liverpool per Philadelphia, lasciandosi alle spalle l’Europa della Restaurazione.
Si fece ammirare dai nativi per le sue qualità di tiratore e cavallerizzo, giovandosi nei rapporti con loro del non essere inglese, né americano, né francese. Nel suo viaggio in terre selvagge raccoglie numerose testimonianze della cultura nativa nord-americana e nell’agosto del 1823 scoprì le sorgenti del Mississippi. Il suo diario di viaggio, pubblicato a New Orleans nel 1924 rivela un osservatore acuto ed un fine narratore.
Parte dei reperti etnografici vennero donati al Comune di Bergamo dal nipote dopo la morte dell’esploratore avvenuta a Filottrano nel 1855. Recentemente la famiglia Luchetti di Filottrano ha depositato i restanti oggetti della raccolta a Bergamo, tra questi la magnifica miniatura esposta per la prima volta per questa occasione, al fine di presentarli nella loro unitarietà in occasione di una mostra celebrativa che si terrà nel 2023.
Museo delle storie di Bergamo (MS)
Piazza Mercato del Fieno, 6/a
https://www.museodellestorie.bergamo.it/
Apertura venerdì 4, sabato 5 e domenica 6, ore 10-18
Biglietto: intero 7€, ridotto 5€, gratuito fino a 18 anni. Prenotazione possibile (non obbligatoria) al seguente link
Museo Segreto
Ignoto, Natività e Adorazione dei pastori, XV-XVI secolo, Altorilievo in marmo
Un capolavoro ritrovato.
Nel chiostro delle arche del Convento di San Francesco, gestito dal Museo delle storie di Bergamo, si ricompone lo splendido altorilievo rinascimentale raffigurante la Natività e l’Adorazione dei pastori. L’opera è stata restaurata nel 2021 grazie alla collaborazione con l’Associazione Amici del Museo delle storie di Bergamo e il contributo della Fondazione Comunità Bergamasca.
Il restauro conservativo ha riportato alla luce dettagli nascosti e tracce di doratura che impreziosivano l’opera. Il restauro ha permesso inoltre di recuperare frammenti mancanti della lastra originale conservati al Museo archeologico di Bergamo e raffiguranti una scena agreste.
Sono tuttora in corso gli studi per l’attribuzione e la datazione dell’opera.
Palazzo della Ragione - Sala delle Capriate (MS)
Piazza Vecchia, 5
https://www.comune.bergamo.it/node/15011
Apertura straordinaria | venerdì 4, ore 10-18 | sabato 5 e domenica 6 marzo, ore 10-19
Eretto alla fine del secolo XII, l'edificio contende con il Palazzo di Pavia il primato della più antica costruzione fra i broletti lombardi ancora esistenti e aveva in origine la fronte rivolta verso piazza del Duomo, ritmata da quattro arcate. Tra '300 e ‘400 si ribaltò la fronte verso piazza Vecchia, si aprirono gli archi a pian terreno e si abbellì la nuova facciata con una trifora centrale e altre due trifore ai lati. Un incendio appiccato nel 1513 costrinse il Comune ad intervenire e fu l'occasione per far eseguire un restauro globale dell’edificio, affidato all'architetto Pietro Isabello e al figlio Leonardo (1538 - 1554). Nel portico, già usato in età comunale per le udienze, si introdussero così le quattro colonne di ordine tuscanico con volte a crociera e al primo piano si realizzò un unico grandioso salone, detto “delle capriate”, avente come copertura un tetto a due falde con sette capriate in legno. Con la caduta del dominio veneziano (1797) il Palazzo, da cui vennero cancellate tutte le insegne e le decorazioni venete, fu adibito dapprima a teatro e dal 1843 fino al 1928 a sede della biblioteca cittadina.
La Sala delle Capriate è oggi sede di mostre e manifestazioni culturali, a cui si accede mediante uno scalone tre-quattrocentesco che risalta in tutta la sua bellezza ai piedi del campanone.
Ingresso libero e gratuito
Sabato 5 e domenica 6 marzo, ore 11 | 12 | 15 | 16 | 17
Visita guidata | La grandiosa Sala delle Capriate, frutto della ristrutturazione cinquecentesca del Palazzo della Ragione è un prestigioso spazio in cui, come in uno scrigno, sono stati raccolti affreschi strappati provenienti da chiese e da edifici civili di Bergamo, che costituiscono un complesso preziosissimo di testimonianze di pittura murale databili tra il XIII e il XV secolo. Un patrimonio di varie provenienze, raggruppato per nuclei ostensivi omogenei che, riconducendo i frammenti a un contesto riconoscibile di appartenenza, consente di ricostruire l’immagine di molti luoghi perduti della città, della sua storia e della sua realtà culturale.
Al centro della parete est campeggia la veduta ideale di una città fortificata con torri e ponti sospesi, in riva a un ampio corso d’acqua. Il vasto lacerto orizzontale a fresco ha una datazione controversa e un soggetto sorprendente, misterioso, quasi bizzarro: una città che non è certo Bergamo si staglia su una parete nel cuore di un luogo antico e simbolico, che fu dimora del potere civico e della giustizia, ma anche teatro, magazzino, biblioteca civica. Molti segreti si celano dietro questo misterioso frammento.
Visita guidata gratuita della durata di 30 minuti, per max 20 partecipanti:
Prenotazione obbligatoria: via mail museocitybg@gakeventi.com e via WhatsApp business al numero +393277327739
Museo Segreto
Ignoto, Veduta di città fortificata, secolo XVII-XVIII, affresco
Al centro della parete est campeggia la veduta ideale di una città fortificata con torri e ponti sospesi, in riva a un ampio corso d’acqua. Un vasto lacerto a fresco mutilo in basso, dove una pescaia era parte di una scena perduta. A ridosso delle mura, edifici imponenti si alternano a un palazzo di sapore veneziano e al torrione di un castello sullo sfondo. Un soggetto sorprendente, misterioso e persino bizzarro: una città che non è certo Bergamo si staglia al centro della parete nel cuore di un luogo antico e simbolico, dimora del potere civico e della giustizia. Francesco Rossi, nell’unico studio che cita il dipinto, ipotizza che fosse lo sfondo del teatro Cerri, realizzato nel salone per volere della Municipalità e attivo tra 1797 e 1807. Ma la datazione dell’opera si potrebbe anticipare di un secolo. La presenza della pescaia confermerebbe il tono scenografico dell’affresco: già dal 1654 è attestato l’uso della sala per allestire un melodramma e diverse opere, messe in scena in città in seguito, ebbero fondali affini al dipinto. Lo spazio pubblico della politica e della giustizia diventa anche luogo di svago, in una città priva di teatri, ma il carattere durevole della tecnica esecutiva stride con la natura effimera degli sfondi teatrali. La veduta potrebbe, quindi, rappresentare idealmente i territori su cui Bergamo esercitava il suo dominio? Molte domande restano aperte, molti segreti nasconde ancora questo misterioso lacerto, dipinto al centro del cuore della città.
Palazzo e Giardini Moroni (MS)
Via Porta Dipinta, 12
https://fondoambiente.it/luoghi/palazzo-moroni
Apertura venerdì 4, sabato 5 e domenica 6, ore 10-18
Biglietto: intero 10€. Riduzioni, gratuità e prenotazioni disponibili sul sito www.palazzomoroni.it
Sabato 5 marzo, ore 18-23 (ultimo ingresso ore 22.30)
Apertura straordinaria | Una speciale visita serale alle quattro grandi sale barocche affrescate di Palazzo Moroni, recentemente rinnovate e aperte al pubblico grazie all’intervento del FAI – Fondo per l’Ambiente Italiano. I capolavori della collezione – tra cui i dipinti di Giovanni Battista Moroni –, il cortile di Nettuno, lo Scalone d’Onore e le altre sale affrescate offrono spunti inediti, angoli e scorci che di notte sono particolarmente suggestivi. Un luogo unico e sorprendente – dove Arte e Storia si fondono.
Attività di visita libera compresa nel costo del biglietto
Venerdì 4 marzo, ore 11.30 e 15.30
Sabato 5 marzo, ore 11.30 | 15.30 | 18.30 | 20.30
Domenica 6 marzo, ore 11.30 e 15.30
Visita guidata | Una speciale visita guidata per scoprire la ricca collezione d'arte di Palazzo Moroni, la sua storia e le ragioni, anche avventurose, per le quali si è costituita. Un'occasione unica per scoprire i capolavori di Giovanni Battista Moroni, con particolare focus sul ritratto di Isotta Brembati, e i dipinti e gli oggetti d'arte conservati nelle sale del palazzo affrescate da Gian Giacomo Barbelli.
Attività a pagamento: intero: 16€| Iscritti FAI 8€ | Studenti (fino a 25 anni) 14€ | Ridotto (6-18 anni) 12€ | Ticket famiglia 46€
Prenotazione obbligatoria al link ….
Venerdì 4 marzo, ore 10.15 e 14.30
Sabato 5 marzo, ore 10.15 e 14.30
Domenica 6 marzo, ore 10.15 e 14.30
Visita guidata | Una speciale visita guidata per scoprire la storia di Palazzo Moroni attraverso le sue trasformazioni architettoniche, tra indizi, novità archivistiche e tracce che raccontano di uno dei palazzi barocchi più importanti della città di Bergamo.
Attività a pagamento: intero 16€;| Iscritti FAI 8€ | Studenti (fino a 25 anni) 14€ | Ridotto (6-18 anni) 12€ | Ticket famiglia 46€
Prenotazione obbligatoria al link ….
Sabato 5 e domenica 6 marzo, ore 16.30
Museo Kids | Un’occasione unica per scoprire la storia di Palazzo Moroni attraverso la comprensione dei suoi elementi architettonici, dei suoi sontuosi spazi e delle vicende che l’edificio ha attraversato. Una visita guidata con laboratorio dedicato ai bambini.
Attività a pagamento: Ticket famiglia 14€ (consente la partecipazione all'attività di un/a bambino/a e l'ingresso in visita libera a Palazzo e Giardini Moroni per un adulto) | Iscritti FAI 2€ | Ridotto (6-10 anni) 6€
Museo segreto
Giovanni Battista Moroni, Ritratto di Isotta Brembati, 1553 circa, olio su tela
Nella sala dell’Età dell’Oro, dove sono conservati i capolavori più antichi della Collezione Moroni, incontriamo il ritratto di Isotta Brembati (1534 c.-1586), uno dei più importanti della raccolta. Appartenente a una nobile famiglia bergamasca, figlia di Gerolamo Brembati e della nobile bresciana Daria Rovati, Isotta rimane vedova di Lelio Secco d’Aragona di Calcio, dal quale aveva avuto 4 figli, e si risposa nel 1561 con Gian Gerolamo Grumelli. Unica donna inserita da Donato Calvi nella sua Scena letteraria degli scrittori Bergamaschi, compone in 4 lingue (latino, italiano, francese e spagnolo), scrive sonetti, inventa imprese ed è grande oratrice. Brembati ha stretti legami con Milano: qui impressiona il Senato con le sue orazioni in latino e partecipa a circoli letterari. Nella sua città fonda un circolo letterario e lo dedica al Giardino delle Esperidi. Nel dipinto, un tempo conservato nella Sala della Gerusalemme Liberata, la donna è rappresentata a figura intera, seduta su una dantesca entro uno spazio interno decorato da semicolonne in marmo. Il ritratto a figura intera di personaggio seduto era rarissimo all’epoca soprattutto per le figure femminili, avendo uno scopo ufficiale, che difficilmente, allora, riguardava le donne. Pur trattandosi di un’opera dalla caratterizzazione ufficiale non mancano elementi di forte realismo: l’incarnato acceso, il naso pronunciato, le labbra prominenti e il mento segnato fanno pensare a un ritratto al naturale.
Allegati Pdf: