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NON INFIERIRE SUL CONDANNATO| A.de Porti

| Scritto da Redazione
NON INFIERIRE SUL CONDANNATO| A.de Porti

LA SODDISFAZIONE POSTUMA DI INDRO MONTANELLI
LA CONDANNA GLIELA COMMINERA’ A VITA IL RICORDO DEL SUO FRAUDOLENTO OPERATO ED IL VOLTAFACCIA DEI SUOI “FIDATI”  CHE LO FARANNO PIOMBARE  IN UNA ASSORDANTE SOLITUDINE
Una premessa. Non ho mai augurato a Berlusconi di andare in galera, ma ho sempre sperato che si togliesse definitivamente dai piedi in quanto il berlusconismo è stato il cancro della vita sociale, politica, morale, economica e legale dell’Italia, cancro che ha fatto partire pochi linfonodi durante la sua entrata in campo del 93-94 per poi trasformarsi in metastasi, alimentato dall’ignoranza di un popolo (fatte salve ovviamente le eccezioni)  che ha creduto alle immagini, al modo mercantilistico del fare, alle donne d’ avanspettacolo, molto verosimilmente anche perché molta gente, forse per un senso di invidia rispetto alla propria realtà precaria,  avrebbe voluto essere al posto suo.

Su quanto precede ho già scritto tre libri per circa 1200 pagine, oltre migliaia e migliaia di articoli dal 1994 ad oggi.

Questa notte, dopo la sentenza, non ho dormito pensando, dal punto di vista umano, al travaglio interiore di questo ex primo ministro che, da un momento all’altro,  subisce la metamorfosi dei suoi titoli di cavalierato e di senatore  in “ delinquente” (Il fatto quotidiano 2/8), in soggetto fraudolento (Ezio Mauro, La Repubblica 2/8), senza citare i titoli di tutta la stampa internazionale che, oltre a prendere atto della sentenza della suprema corte, ha indirettamente messo in vetrina l’ignoranza politica di buona parte degli italiani che, per circa venti anni hanno creduto alle barzellette di un venditore di fumo, che via via riservava per se e gli amici “fidati”  l’arrosto.

Pensando a queste cose, questa notte sono stato svegliato…in sogno da Indro Montanelli, mio ex maestro al “Filologico di Milano” il quale mi ha detto : “Perbacco, a tutto credevo tranne che Berlusconi, che voleva gli facessi il suo “trombettiere mediatico”  durasse un ventennio…mi scuso con i miei lettori della “Voce” ed ora ritorno più tranquillo nella bara…”

La condanna non risolverà i problemi del paese ma, a mio avviso, come ho scritto parecchie volte sui giornali, finirà per acuire gravi conflittualità civili, il quanto il cavaliere (che sta perdendo il titolo in quanto si è cavalieri e senatori solo per meriti a favore della Repubblica) metterà in atto una forte vendetta attraverso i suoi Brunetta, Schifani, Gasparri, Rotondi e le varie Santanchè  & co., realtà che farà cadere il governo Letta (tenuto in piedi dall’ ex cav. in attesa della sentenza di cassazione)  facendo precipitare il paese nel caos: le prime avvisaglie ci sono infatti già state pochi minuti dopo la sentenza. A detta sentenza manca un dettaglio molto importante: non ha preso in considerazione che ci potrebbe essere il rischio reiterazione del reato contro persone e cose, evento che potrebbe materializzarsi grazie ai potenti mezzi finanziari del condannato che andrebbero sottratti come succede per i reati di mafia a cui, da quanto ho saputo anche dalla stampa, qualche legame con Berlusconi mi pare ci sia stato…se è ben vero che diversi suoi amici potenti sono stati condannati anche per questo.

Di una cosa sono certo e cioè che, da oggi, sarà possibile conoscere per filo e per segno come questo importante neo-condannato ha fatto i soldi..

Ma l’incubo non è finito e c’è da aver paura.

ARNALDO DE PORTI

dearstern@hotmail.com

2013-08-02

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