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Nuovo libro sugli organi del Duomo di Salò pubblicato dall’Associazione Serassi

Il volume (240 pagine a colori) è ora disponibile (25 €)

| Scritto da Redazione
Nuovo libro sugli organi del Duomo di Salò pubblicato dall’Associazione Serassi

Gli organi del Duomo di Salò: questo il titolo del volume, a cura di Ugo Ravasio, edito dall’Associazione Giuseppe Serassi, nella collana d’arte organaria. Il libro ripercorre tutti gli eventi documentati riguardanti gli organi del Duomo di Salò. La ricerca si basa fondamentalmente sulla cospicua documentazione, completamente trascritta, dell’Archivio Storico del Comune di Salò e dell’Archivio della Parrocchia del Duomo. La precedente Chiesa Plebana già disponeva di organo e organista come appare in un documento del 1452. Dopo la costruzione del nuovo Duomo si provvide alla collocazione di un nuovo organo costruito da «Baldassarre teutonico» nel periodo 1489-1490. L’organo fu collocato in una cassa intagliata da «m.ro Christano». Questo strumento sopravvisse fino al 1546, quando Giovanni Giacomo Antegnati fu incaricato di sostituire il vecchio organo ritenuto ormai superato. L’organo Antegnati rimase nella sua collocazione originaria fino al 1581 quando si decise di trasportare l’organo sul lato nord della chiesa. Motivo del trasporto fu la richiesta di rinnovamento estetico e strutturale del Duomo che il cardinale Carlo Borromeo prospettò alla Chiesa e al Comune di Salò, rinnovamento che prevedeva la costruzione di cappelle lungo il lato «a lago». Il lavoro fu affidato a Graziadio Antegnati, che con l’aiuto del figlio Costanzo e di un nipote ricollocò l’organo introducendo anche un registro di fiffaro. I lavori di ristrutturazione della chiesa durarono almeno una ventina d’anni, modificando l’estetica originaria della chiesa. All’organo furono aggiunte le portelle dipinte, ancora esistenti. Per tutto il Seicento si registrano manutenzioni che non alterarono la struttura dell’organo. All’inizio del Settecento Giovanni Maria Cargnoni, organaro di Salò, aggiunse dei registri, probabilmente per ottenere un registro di cornetto a quattro canne. L’organo rimase in quella situazione fino al 1818 quando Luigi Montesanti effettuò una pesante ristrutturazione per adeguare l’organo alle necessità musicali dell’Ottocento. Con l’assunzione dell’organista Pietro Bossi nel 1861, la fabbriceria decise di sostituire l’organo stipulando un contratto con la ditta Fratelli Serassi. La vicenda dell’organo Serassi, che viene collocato nel 1866, cinque anni dopo, fu alquanto travagliata a causa della burocrazia statale che impedì alla Fabbriceria di poter disporre del lascito di un «pio testatore» che aveva lasciato i suoi beni alla Parrocchia. Può essere interessante rilevare che i Serassi costruirono due organi per Salò, il primo riutilizzato in altro luogo, il secondo destinato ad altra parrocchia e poi dirottato a Salò. Nel 1880 Pacifico Inzoli effettuò alcune non rilevanti modifiche. Gli interventi successivi non alterarono la struttura serassiana dell’organo. L’intervento di Armando Maccarinelli del 1940 introdusse una nuova pedaliera e l’elettroventilatore. Il restauro del 2001 di Claudio Bonizzi è stato teso a riportare, per quanto possibile, lo strumento alla sua originaria impostazione strutturale e fonica. Sono state aggiunte brevi ma innovative schede degli altri organi di Salò ed alcuni accenni ai costruttori di strumenti musicali salodiani. Questo a completamento di più di 500 anni di storia.

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