Alessandro Patelli, il giovane accusato di aver accoltellato e ucciso Tayari Marouan a Bergamo, ha raccontato ai pm di essersi difeso. Marouan lo avrebbe dapprima insultato per aver urtato la figlia dodicenne e poi, secondo Patelli, impugnato una bottiglia rotta con la quale lo avrebbe minacciato. Il 34enne tunisino è stato poi accoltellato a morte davanti alla sua famiglia.
L'interrogatorio di Patelli è durato tutta la notte. Il ragazzo, incensurato, ha risposto a parte delle domande del pm Paolo Mandurino, fino poi a decidere di avvalersi della facoltà di non rispondere. In sostanza ha raccontato di essersi difeso da Tayari dopo che quest'ultimo lo avrebbe insultato per aver urtato sbadatamente con la spalla la figlia dodicenne.
La famiglia della vittima, stando al racconto del fermato, si era seduta sui gradini fuori casa sua: Tayari, la moglie italiana e le due figlie, la più grande di 12 anni e la più piccola, nel passeggino. A quel punto Patelli sarebbe stato minacciato con una bottiglia rotta e avrebbe quindi ferito mortalmente il tunisino, regolare in Italia da tempo, con il coltello a serramanico che aveva già con sè. Sarebbe rientrato si' a casa dopo la prima discussione, ma per recuperare il casco che aveva dimenticato.
Tutti elementi che gli inquirenti stanno cercando di ricostruire e verificare. Nelle prossime ore si terrà l'interrogatorio di convalida del giovane, che è in carcere a Bergamo.