Egregio direttore, probabilmente è senza precedenti che un sindaco chiami i carabinieri nel bel mezzo di una sia pur vivace discussione del consiglio comunale. Carabinieri che, ne do atto, hanno avuto più buon senso e si sono limitati solo a verificare i nomi dei contendenti perché come prevede l'art. 18 del regolamento la forza pubblica non può accedere agli spazi riservati ai consiglieri ne può entrare nel merito del contendere e chiamarli è stata solo una arrogante sciocchezza ed una grave mancanza nei confronti del consiglio. Resta comunque un fatto grave perché per principio le assemblee elettive a qualsiasi livello, si autogestiscono. Solo in emergenza per l'incolumità delle persone o di un pubblico che assiste e che disturbi o impedisca i lavori a suo giudizio chi presiede può immediatamente sospendere la seduta. Diversamente, il presidente può solo richiamare il consigliere e proporne l'esclusione dall'aula, cosa che non è avvenuta. Quando un sindaco presiede il consiglio comunale, deve prevalere la sua veste e la responsabilità appunto di presidente che nel suo caso è stato opportuno ricordargli dallo stesso segretario comunale. Il presidente (...) deve garantire ai consiglieri, a partire da quelli della minoranza, libertà di espressione (...). Nella logorroica risposta che il sindaco intendeva leggere (...) erano riportate vicende su cui è in atto un contenzioso tutto da verificare. Dunque era mio dovere richiamarlo più volte al regolamento (...).
Sergio Noci (consigliere di Paderno Ponchielli)