Giovedì, 28 marzo 2024 - ore 22.10

Paolo Bodini (LeU) Anche se il ‘Rosatellum’ è una brutta legge elettorale è necessario andare a votare

Egregio direttore, in riferimento alla gentile lettera della signora Pierina Manfredi, le chiedo di pubblicare la seguente riflessione.

| Scritto da Redazione
Paolo Bodini (LeU) Anche se il ‘Rosatellum’ è una brutta legge elettorale è necessario andare a votare

Paolo Bodini (LeU) Anche se il ‘Rosatellum’ è una brutta legge elettorale è necessario andare a votare

Egregio direttore, in riferimento alla gentile lettera della signora Pierina Manfredi, le chiedo di pubblicare la seguente riflessione.

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Nella mia ‘requisitoria’ sulla legge elettorale con cui andremo a votare, che è stata a suo tempo pubblicata, in un punto ho definito questa legge ‘brutta, se non proprio pessima’ e in chiusura la definivo semplicemente ‘brutta’.

Un giudizio sicuramente negativo, ma leggermente meno drastico di quanto attribuitomi. Quello però che non condivido rispetto a quanto scritto dalla signora Manfredi è la relazione che ella stabilisce tra la critica alla legge e uno scoraggiamento ad andare a votare.

Mi sembra una illazione non giustificata e non suffragata. Nella mia attività politica e non solo, ho sempre incoraggiato la partecipazione al voto come lo strumento democratico di base: senza voto non esiste democrazia. Il voto è un diritto ed un dovere allo stesso tempo.

E questo del tutto indipendentemente dalla legge elettorale. Si gioca con le regole date, il che non vuol dire che non ci si debba battere perché le regole del gioco vengano cambiate e migliorate. Siamo andati a votare per oltre 10 anni con il ‘Porcellu m’ e quindi si può e si deve votare anche con il ‘Rosatellu m’.

Certo leggi elettorali che coinvolgano maggiormente l’elettore nelle scelte potrebbero essere più gradite ed invogliare maggiormente alla partecipazione. Uno dei temi fondamentali della critica è che, ancora una volta, avremo un parlamento di ‘nominati’ in quanto sia i listini corti che i nomi negli uninominali saranno scelti dalle segreterie e non con meccanismi ‘dal basso’ (primarie o altro).

L’uninominale senza voto disgiunto di fatto impedisce un voto autonomo sul candidato e quindi è un’altra limitazione di scelta. Per le altre critiche rimando, per brevità, a ciò che ho già scritto.

Il mio sogno è una legge elettorale con collegi uninominali (e candidati eletti con primarie o meccanismi simili) di piccole dimensioni e con un doppio turno, simile al sistema francese. Il primo turno garantisce la rappresentatività in parlamento, il secondo la governabilità .

Un sistema simile lo conosciamo già con la legge per la elezione del Sindaco, che mi pare sia ampiamente condivisa e apprezzata da oltre 20 anni. Mi auguro una partecipazione ampia al voto e per questo mi adopererò.

Paolo Bodini (Liberi e Uguali Cremona )

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