Martedì, 14 maggio 2024 - ore 01.05

PERCHE' HO RINUNCIATO ALLA CANDIDATURA CON LA LISTA MONTI

| Scritto da Redazione
PERCHE' HO RINUNCIATO ALLA CANDIDATURA CON LA LISTA MONTI

C'è chi la potrebbe chiamare stupidità, chi mancanza di furbizia, ma io preferisco definirla semplicemente coerenza. A liste ormai chiuse - e giochi politici fatti - posso comunicarvi di avere rifiutato la candidatura nella Lista Civica con Monti nella Circoscrizione Lombardia 1 (Milano e Monza-Brianza).

 

Declinare la candidatura, che mi ha onorato, e per cui sono grato a chi me l'ha offerta, non è stato affatto semplice.

 

Da cattolico, e da cristiano democratico, non posso che vedere con simpatia il progetto politico del Primo Ministro Mario Monti, di cui condivido non solo l'orientamento ideologico, ma anche i risultati ottenuti, sopratutto in campo internazionale ed energetico.

 

Monti ha saputo rilanciare il ruolo internazionale dell'Italia, ridando dignità ad un Paese totalmente discreditato dopo anni di governi conservatori.

 

In politica energetica, il Professore è riuscito a scalfire la tradizionale posizione filorussa del nostro Paese, portando l'Italia a sostenere i progetti varati dalla Commissione Europea per diminuire la dipendenza dal gas della Russia di Putin e del Greggio di Gheddafi.

 

Tanto sarebbe bastato per accettare di correre per un posto in Parlamento con la Lista Monti. Ma la politica, quella vera, credo sia ben altra cosa.

 

Il modello di politica che ho in mente è quella degli Stati uniti d'America, dove il potere è prestato dal popolo - e non conquistato - affinché la persona eletta si senta in dovere di rappresentare l'interesse della nazione, senza cedere ad ambizioni personali.

 

La politica USA è anche quella del bipolarismo: un partito conservatore che si confronta con una forza "democrat" riformista sulla base di una dialettica viva, franca, a volte aspra, ma sempre orientata alla tutela dell'interesse nazionale e del benessere del cittadino.

 

In Italia, con una destra populista ed una sinistra post-comunista, siamo ben lontani da questo scenario, ma ciò non vuol dire che non si debba lottare per raggiungere l'obiettivo.

 

L'Italia diventerà un Paese moderno solo quando - e se - adotterà un sistema politico all'americana, in cui una destra seria e moderna si confronta con lo schieramento dei democratici senza più dover fare i conti con vecchie ideologie ed estremismi appartenenti al secolo passato.

 

Credo per questo che i cattolici del PD, e più in generale tutti coloro che sostengono una visione moderna della politica, non debbano abbandonare le fila, ma restare nel Partito per contribuire al suo svecchiamento ideologico a al suo ammodernamento programmatico.

 

E' dunque necessario che chi fa riferimento al cattolicesimo democratico e al social-liberalismo non debba per ora abbandonare il PD, ma agire attivamente affinché il suo orientamento influisca nelle scelte di quello che, sondaggi alla mano, può diventare il primo partito del Paese per consenso.

 

Ho rinunciato alla candidatura con Monti perché credo che la politica non sia il cambio di casacca per convenienza, ma il mantenimento di un percorso coerente e determinato, in cui a contare sono le idee e la voglia di modernità.

 

Nonostante la figura di Pierluigi Bersani - persona che non stimo a causa di sgarbi personali e, soprattuto, per via della sua impostazione ideologica troppo di sinistra - resto nel PD per dare il mio piccolo contributo nel tirare la volata a candidati Deputati seri (qui penso ad Ezio Casati) e a Consiglieri Regionali diligenti che - a differenza di chi paga pranzi di matrimonio con i soldi pubblici - in questi anni hanno lavorato per il bene della Lombardia (qui penso a Carlo Borghetti).

 

Resto nel PD anche perché preferisco il progetto di Umberto Ambrosoli per una Nuova Lombardia a quello dello seppur stimato Gabriele Albertini, che, con il sostegno di Monti, ha raccolto attorno a sé una parte delle forze della conservazione il cui orientamento è da me non condiviso.

 

Non è da me esternare pubblicamente pensieri politici, sopratutto in Italia, ma ritengo che una spiegazione della non facile decisione da me presa sia per tutti i miei lettori opportuna e doverosa.

 

In un Paese in cui un ragazzo di 28 anni è ancora giovane, credo che il mio turno da parlamentare abbia ancora da arrivare, se mai un dì dovessi coltivare una qualche ambizione politica.

 

Matteo Cazzulani

CURRICULUM VITAE MATTEO CAZZULANI
Giornalista Free Lance, esperto di tematiche energetiche, si occupa di comunicazione a livello politico e aziendale.
Collabora con diverse testate giornalistiche italiane, polacche e ucraine, tra cui "Welfare Italia",  "Affari Italiani", "Dzerkalo Tyzhnya"
È anche responsabile della pagina politica del portale "Lombardi Nel Mondo", afferente alla struttura stampa del Consiglio Regionale della Lombardia.
Dal 2009 al 2011 ha  lavorato come inviato dalla Polonia e dall'Ucraina, dove ha seguito diverse campagne elettorali e il processo alla Leader dell'Opposizione Democratica ucraina Yulia Tymoshenko - arrestata per motivi politici nel contesto del regresso democratico ucraino.
Laureato in lingue slave (Polacco, Ucraino, Russo), ha studiato all'Universita Jagellonica di Cracovia, ed ha insegnato lingua e cultura italiana presso l'Universita Cattolica ucraina a Leopoli.
Cattolico praticante, ha un'esperienza politica nel PD, partito che ha contribuito a fondare, dal 2007 al 2009.
Dal 2008 al 2010 e stato il primo Presidente e fondatore dell'Associazione AnnaViva, nata per tutelare la libertà di stampa nel mondo ex-sovietico e tenere viva la memoria della giornalista russa Anna Politkovskaya - assassinata nel 2006 per avere documentato le violazioni dei diritti umani in Cecenia.
Nel 2007 e stato eletto Consigliere di Amministrazione dell'Universita Statale di Milano per la lista Sinistra Universitaria-Studenti Democratici.

 

1779 visite
Petizioni online
Sondaggi online

Articoli della stessa categoria