Giovedì, 25 aprile 2024 - ore 09.59

Pianeta Migranti Cremona . RESQ, la nave della società civile che vuole salvare i migranti in mare.

Ha dichiarato Gherardo Colombo: “L’articolo 32 dice che la Repubblica tutela la salute di tutti, senza distinzione di religione, etnia, nazionalità”. Insomma, chiunque. La Repubblica, cioè tutti noi, ci prendiamo cura delle persone. La Costituzione è molto inclusiva.

| Scritto da Redazione
Pianeta Migranti Cremona . RESQ, la nave della società civile che vuole salvare i migranti in mare. Pianeta Migranti Cremona . RESQ, la nave della società civile che vuole salvare i migranti in mare. Pianeta Migranti Cremona . RESQ, la nave della società civile che vuole salvare i migranti in mare.

Pianeta Migranti Cremona . RESQ, la nave della società civile che vuole salvare i migranti in mare.

Nasce a Milano ResQ-People Saving People, associazione e da poco anche Onlus, fondata da un gruppo di amici professionisti di varia natura e da gente comune. Presidente onorario l’ex magistrato Gherardo Colombo. Lo scopo è acquistare una nave che batterà bandiera Italiana per fare i salvataggi. L’iniziativa si ispira alla Costituzione.

Ha dichiarato Gherardo Colombo: “L’articolo 32 dice che la Repubblica tutela la salute di tutti, senza distinzione di religione, etnia, nazionalità”. Insomma, chiunque. La Repubblica, cioè tutti noi, ci prendiamo cura delle persone. La Costituzione è molto inclusiva.

La onlus Resq- People Saving People nata da poco, intende acquistare una nave di circa 40 metri, con10 persone di equipaggio per il funzionamento, e 9 operatori tra medici e infermieri, soccorritori, mediatori, giornalisti e fotografi. Due gommoni veloci invece, assicureranno gli avvicinamenti alle imbarcazioni in difficoltà e il salvataggio dei passeggeri. Il costo complessivo si aggira sui 2,1 milioni di euro da recuperare tramite  campagne di crowdfunding.

Il progetto prevede principalmente due attività: una in mare e una in terra. L’attività in mare avrà un team di professionisti e volontari per prestare soccorso e raccogliere le testimonianze di quanto accade a poche miglia dalle nostre coste. L’attività in terra consiste nell’informare l’opinione pubblica attraverso i media, le scuole e gli incontri pubblici per creare una società più consapevole, rispettosa dei diritti umani e accogliente.

Si legge nel manifesto che presenta l’iniziativa: “Mai, nella storia, si sono contate così tante vittime nella rotta migratoria tra Africa e Europa. Gli SOS di chi naufraga si perdono tra le onde, e la gente muore. Il Mediterraneo, per secoli culla di civiltà e patrimonio di culture e visioni, oggi è diventato cimitero di uomini alla ricerca di un futuro migliore.

Noi vogliamo bloccare queste stragi che, ormai nell’indifferenza, continuano inesorabilmente ad avvenire nel nostro mare. Vogliamo salvare la vita di ogni uomo, donna, bambino che migra verso il nostro continente, a prescindere dalla nazionalità, dalla religione e dai motivi che li spingono a farlo.

Vogliamo ribadire l’obbligo morale di rispettare la vita”.

…”Vogliamo che la nostra nave, e l’azione di salvataggio, rispondano unicamente alle Leggi del Mare e al Diritto Internazionale, secondo i principi imprescindibili e non negoziabili di umanità, imparzialità, indipendenza e neutralità.

…”Sogniamo che ogni Stato europeo segua il nostro esempio e metta in mare altre navi di speranza. Ai nostri governi, all’Europa spetta il compito di far salpare progetti concreti di gestione e accoglienza”.

La nuova nave umanitaria italiana ha l’appoggio di Filippo Grandi, Alto commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati, che è intervenuto alla presentazione. “Applaudo a questa iniziativa, mi sembra importante che l’abbiate presa adesso. Spero sia un messaggio che viaggi anche al di là dei confini italiani perché spetta a tutta l’Europa salvare le persone. Mi sembra quasi immorale che ancora discutiamo se è giusto o non è giusto salvare gli esseri umani. È un obbligo, ma abbiamo bisogno della società civile perché gli Stati finora non sono stati all’altezza. La vostra è quindi un’iniziativa moralmente giusta e assolutamente indispensabile”

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