Sabato, 20 aprile 2024 - ore 05.03

Pianeta migranti. Italia: in crescita la tratta delle schiave

Le donne nigeriane arrivate via mare in Italia a fine settembre 2015 erano 4.371. L’anno scorso, nello stesso periodo, erano 1.008; un aumento del 300 per cento

| Scritto da Redazione
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La tratta delle donne è la forma di schiavitù moderna più diffusa. Un reato odioso che le umilia e le riduce alla stregua di una merce da cui trarre profitto con metodi sempre più crudeli. Secondo l’OIM, (organizzazione mondiale migrazioni) si tratta di “un crimine transnazionale che sconvolge la vita di migliaia di donne ed è causa di inaudite sofferenze.”

Il direttore OIM dell’ufficio coordinamento per il Mediterraneo, Soda, ha sottolineato: “da qualche mese osserviamo un incremento esponenziale di arrivi via mare di donne africane, provenienti in modo particolare dalla Nigeria. Molte di loro hanno caratteristiche e raccontano storie che ci fanno capire di trovarci in presenza di vittime di tratta.

Siamo preoccupati in particolare dell’aumento delle ragazze minorenni, che spesso dichiarano di essere maggiorenni perché costrette dai loro trafficanti, e che pensano così di riuscire a disporre di sé in maniera più libera”.

Secondo i dati forniti dal Ministero dell’Interno, le donne nigeriane arrivate via mare in Italia a fine settembre 2015 erano 4.371. L’anno scorso, nello stesso periodo, erano 1.008. Per l'Oim, si tratta di un aumento del 300 per cento di potenziali vittime. “Stimiamo che l’80 per cento delle ragazze nigeriane siano vittime di tratta - racconta Soda -, molte di loro provengono dalla regione di Edo, dove vengono adescate e sottoposte a cerimonie voodoo: riti attraverso i quali viene loro imposto un ricatto psicologico, per convincerle che qualsiasi tentativo di fuga o ribellione dai loro trafficanti causerà sventure ai propri cari.”

Alla luce di questa preoccupante situazione, l’OIM ritiene che l’Italia dovrebbe rafforzare la capacità di accoglienza delle vittime di tratta, specialmente di quelle che vengono individuate come tali già al momento dello sbarco perché ciò consentirebbe una loro immediata protezione e l’allontanamento dagli sfruttatori a bordo degli stessi barconi. Spesso le donne al momento dello sbarco, non vogliono denunciare i loro sfruttatori per paura di ritorsioni contro i loro familiari, ma se lo facessero subito godrebbero di maggior protezione. Per questo l’OIM sollecita l’Italia a darsi  un piano nazionale anti-tratta, capace di agire in più direzioni al fine di rendere operativa una protezione efficace delle vittime, e garantire anche l’assistenza legale, psicologica e sanitaria.

Essere donne in Nigeria, oggi, è una sfida quasi impossibile da sopportare. Chi resta può diventare vittima del gruppo militante islamista “Boko Haram”, che rapisce donne, soprattutto studentesse, alle quali non riconosce il diritto all’istruzione. Bambine e adolescenti sono state spesso utilizzate per compiere attacchi suicidi. Nel 2014, l’85% di tutti gli attentatori suicidi in Nigeria sono state donne. Vengono “sacrificate” in nome di una battaglia politico-religiosa che ogni giorno miete decine di vittime civili. Una tattica che distingue questa organizzazione estremista.

Per fuggire da questo inferno spesso le donne finiscono nella rete degli sfruttatori che le riduce in schiavitù e le costringe a prostituirsi in Europa.

 

 

 

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