Mercoledì, 18 settembre 2024 - ore 23.17

Ponzoni.Il ruolo dei Lombardi nel Mondo

| Scritto da Redazione
Ponzoni.Il ruolo dei Lombardi nel Mondo

Massimo Ponzoni:"I lombardi hanno contribuito in modo significativo allo
sviluppo di numerose e fiorenti comunità in tutto il mondo"
Giovanni Boschini, un mantovano in Bolivia...Caro amico ti scrivo
Una Padania in Sud America!
di Ivan Bertoli, bresciano
Uruguay - La Piriapolis di Francesco Piria
Massimo Ponzoni:"I lombardi hanno contribuito in modo significativo allo
sviluppo di numerose e fiorenti comunità in tutto il mondo"
Ed è con grande orgoglio e soddisfazione che posso ben dirmi soddisfatto e
orgoglioso di aver lavorato insieme in tutti questi anni al presidente
Formigoni contribuendo con lui a far fare alla nostra Lombardia un grande
salto di qualità.

Intervista:
Consigliere Ponzoni, come vede oggi il sistema "Lombardia"?
Il sistema e il modello di governo che abbiamo inaugurato qui in Lombardia,
incentrato sulla centralità della persona e dell'iniziativa umana e
imprenditoriale, sulla sussidiarietà, sul confronto e sull'ascolto costante
dei cittadini, è un modello che oggi tutti ci invidiano, e che molte altre
regioni d'Italia prendono come riferimento. Un modello, quindi, oggi più che
mai da esportare a livello nazionale: qui abbiamo la sanità migliore, le
infrastrutture più efficienti, un sistema turistico e culturale
d'avanguardia, qui, ancora oggi, le imprese continuano a produrre ricchezza
e generare occupazione, nonostante le grave crisi economica che sta
attraversando il Paese.


Consigliere Ponzoni, lei è stato sia consigliere regionale che assessore. In
questi ruoli, quali attività ha svolto a favore del territorio che
rappresenta?

Da Assessore alla Sicurezza, Protezione civile e Polizia locale prima, e
alla Qualità dell'Ambiente poi, ho promosso numerose iniziative e
provvedimenti volti a sviluppare una formazione e una presa di coscienza
sempre maggiore nei cittadini lombardi sulla necessità di una rinnovata
coscienza culturale e di una maggiore responsabilità civica per il rispetto
e la tutela dell'ambiente e per contribuire a migliorare la percezione
concreta di sicurezza  in città. Abbiamo dato vita a una legge che migliora
la qualità dell'aria incentivando anche economicamente i cittadini più
attenti e sensibili ad adottare strumenti idonei, abbiamo fornito le unità e
le sezioni locali di Protezione Civile dei mezzi e degli strumenti necessari
per operare al meglio, promuovendo anche una legge per il rispetto della
legalità e una per incentivare il contrasto alla criminalità.

Ma se c'è un provvedimento al quale più sono legato e che sento
particolarmente mio, anche perché è stato il primo di cui sono stato
relatore in qualità di Vice Presidente della Commissione Sporte e Cultura, è
la nuova legge regionale sullo sport, varata una decina d'anni fa, che ha
garantito visite mediche gratuite per tutti i ragazzi minorenni, agevolato
la pratica sportiva per i disabili, finanziato oratori e parrocchie, reso la
pratica sportiva più facile e accessibile per tutti i lombardi sostenendo le
associazioni e gli enti sportivi territoriali.

Senza dimenticare, infine, la mia terra e la mia provincia, quella di Monza
e Brianza, che rappresento nel parlamento regionale e per la quale mi sono
sempre speso, nelle piccole cose quotidiane come nel reperimento delle
risorse necessarie per far partire significativi progetti comunali
indirizzati a dare soluzione a specifici problemi del territorio.

Ora, una delle nuove sfide a cui mi dedicherò con entusiasmo, in vista
dell'Expo, è far sì che la Brianza e le sue ville possano essere meta e
destinazione privilegiata per ospitare le più importanti delegazioni
straniere, cercando anche di agevolare attraverso deroghe specifiche la
partecipazione delle piccole e media imprese brianzole ai bandi legati alla
realizzazione dell'Expo mediante l'individuazione di una quota specifica
riservata appositamente proprio alle PMI.

 

La Lombardia, nel suo insieme, ha sempre registrato importanti flussi
migratori verso l'estero. Come vede oggi questo fenomeno? Pensa di poter
portare avanti qualche iniziativa legislativa specifica in questo campo?

I lombardi sono un popolo di straordinari lavoratori, gente concreta, che sa
appassionarsi ma che non perde mai il senso della misura e sa sempre stare
coi piedi per terra. Non a caso la Lombardia è riconosciuta come la
locomotiva d'Italia ed è una delle quattro regioni "motori d'Europa" con la
Catalogna, Rhone Alpes e Bade Wuttenberg.

Ma i lombardi hanno contribuito in modo significativo anche allo sviluppo di
numerose e fiorenti comunità in tutto il mondo, e la vostra realtà e
associazione ne è testimonianza evidente e costante e ben può renderne conto
numeri alla mano: basti pensare all'esempio della sola provincia di Bergamo.

Da oltre 40 anni l'Ente "Bergamaschi nel mondo" svolge assistenza materiale,
morale e culturale raggiungendo costantemente l'80% dei circa 50mila
bergamaschi sparsi per i vari continenti; complessivamente sono 105 le
nazioni raggiunte e coinvolte, e l'Ente coordina 33 circoli e 22 delegazioni
costituite nel mondo.

Ma non dimentichiamoci che la Lombardia è terra che ha anche accolto e
ospitato molti immigrati, da ogni parte d'Italia e del mondo, che qui hanno
trovato condizioni per integrarsi e radicarsi nel modo migliore contribuendo
significativamente allo sviluppo del territorio.

Bisogna però capirci bene: un conto è accogliere chi è animato da serie
intenzioni e buoni propositi di integrazione, diverso è subire una
immigrazione irregolare e selvaggia come quella che stiamo in larga parte
registrando in questi ultimi anni.

I lombardi hanno saputo costruire un benessere sociale evidente dopo anni di
sacrifici e con impegno e costanza ammirevoli, non possiamo permetterci ora
di mettere a rischio equilibri sociali così faticosamente raggiunti e
conquistati nel nome di una imprecisata e indefinita accoglienza
generalizzata, senza freni e senza distinzioni.

Non siamo razzisti, ma siamo gente responsabile che tende a conservare e
migliorare quanto di buono ha saputo costruire e che non permetterà ad altri
di rovinarlo o di approfittarne: e in questo molto devono fare le
istituzioni, sia come ruolo ispiratore di guida che con provvedimenti e
leggi concrete; spesso, laddove serve, anche restrittive e vincolanti.

 

Quali ritiene possano essere le priorità e le normative da proporre nel
corso di questa Legislatura per il territorio che lei rappresenta?

Rilanciare e sostenere la rete delle imprese e potenziare le infrastrutture:
sono questi i due punti chiave sui quali dovrà caratterizzarsi questa nuova
legislatura regionale, consapevoli che è solo attraverso il sostegno
all'economia e all'occupazione che la società può migliorare e crescere
anche in termini di relazioni sociali e culturali.

Su questi fronti Regione Lombardia è fortemente impegnata  e si sta
adoperando in modo significativo, occorre però che anche il Governo
nazionale e tutti gli attori parte in causa facciano la loro parte,
cominciando proprio dal tanto richiesto e auspicato taglio delle tasse.

In questa direzione occorrerà poi dare piena e compiuta attuazione al
federalismo fiscale e al trasferimento di competenze in sede regionale:
siamo stati la prima regione d'Italia a chiedere un riforma del paese in
senso federale, vogliamo essere la prima anche ad attuarla concretamente,
nell'interesse dei nostri Comuni e dei nostri territori.

 

Ernesto R. Milani
Giovanni Girardi
www.lombardinelmondo.org
28 giugno 2011

Giovanni Boschini, un mantovano in Bolivia...Caro amico ti scrivo
Questo è quanto sta dietro agli articoli, alle interviste originali e
autentiche, alle storie di vita, che i collaboratori volontari raccolgono da
tutti gli angoli di questo mondo, dove altri connazionali hanno aperto le
strade o sono passati, prima di noi. E continuano il loro viaggiare. Un
estratto originale ritoccato solo in minima parte, affinchè il lavoro che si
svolge per AMM, capitale relazionale sommerso, venga a galla per una volta e
sia finalmente condiviso.
Ai cari nostri lettori, un assaggio di realtà.
A cura di Antonella De Bonis

Giovanni Boschini originario di Roverbella - Mantova, ha 48 anni e da sette
risiede in Santa Cruz De La Sierra -Bolivia: "Grazie a Dio ed al lavoro mio,
di mia moglie e di 140 dipendenti ho fatto si che la gente conosca e mangi
la pizza. Siamo la maggiore catena di fast food esistente in Bolivia. (..)
L´anno scorso é stato qua il sindaco di Melara vicino a Ostilia, perché
siamo amici da quando andavo in collegio a Venezia (.). Sinceramente sento
che ho fatto qualcosa di straordinario in questi quattordici anni che vivo
in Bolivia.

Un saluto a presto, Giovanni Boschini.

Pizzeria Capri -

Caro Daniele con sorpresa questa mattina l'ambasciata d`ITALIA di La Paz mi
chiamo dicendomi que stavi chiedendo informazioni su di me. Mi mando il tuo
messaggio e cosi avendo visto il tuo mail ti sto scrivendo. Tutto bene qui,
per qualsiasi cosa puoi scrivermi a questo mail. un saluto a te in
particolare e un abbraccio a tutti i miei concittadini Roverbellesi.

Ciao. Attendo tue notizie, Giovanni Boschini

Santa Cruz Abril 2003 Bolivia

Carissimo Daniele, dopo averti telefonato e aver ricevuto le informazioni
riguardanti i mantovani nel mondo, mi appresto in breve a scriverti quel che
è passato nella mia vita dal giugno 1996 mese in cui sono arrivato in
Bolivia a ora. Come potrai vedere dai periodici che ti sto mandando la mia
vita imprenditoriale in Bolivia è stato, grazie a Dio, fin'ora un esito
natale. Prima con il ristorante Barbeblù punto d'incontro delle più
importanti istituzioni, politiche, economiche e sportiveli Bolivia e no.
(Nel giugno '97 nella tavola del Barbablù, durante la coppa America di
calcio, Ronaldo e Luisito Suarez non firmarono il pre-contratto che lo
legavano all'Inter).

Dal Marzo 98, iniziando per caso ho importato la pizza come prodotto di
mangiare rapido arrivando a oggi alla bellezza di sedici pizzerie, più una
pasticceria.

A tutti gli effetti sono considerato il Re della pizza, sono il più grande
ristorante di mangia rapido di Bolivia.

Secondo sta Burger King, mentre Mac Donal ha chiuso alla fine dell'anno
scorso.

Oltre crescere come impresa la cosa che più mi da soddisfazione e essere
attorniato ora come ora, da circa 130 dipendenti, diretti, più diamo lavoro
ad altri200 indiretti, una buona fonte lavorale oggi in Bolivia, dove
l'economia purtroppo è dipendente dai finanziamenti esteri come Europa,
Giappone, USA nonostante in questo paese ci sono risorse di qualsiasi
genere, si esporta gas, petrolio, legno. Non mi dimentico dei momenti in cui
ho sofferto, per questo molto tempo lo dedico ai bambini della strada, a
vecchi e malati, insomma ho ricevuto molto da questa terra e mi fa piacere
dare per sentirmi migliorare. Per diversificare i miei investimenti sono
entrato nel ramo delle costruzioni, ho comprato case da affittare: ho dieci
case in più il mese di gennaio ho inaugurato la nuova dimora, dove ho
investito 500.000 $ (non ti dico tutto questo per ingrandire ciò che ho
fatto, ma te lo comunico con tanta umiltà fiero di essere italiano,
mantovano e imprenditore in Bolivia, dove sono considerato l'italiano che ha
avuto maggior esito negli ultimi vent'anni, quello che ho messo insieme giù
in sette anni sono sicuro che in nessuna  altra parte del mondo l' avrei
conseguito.

Non ultimo non dimenticando gli insegnamenti che il mio vecchio e grande
padre mi ha dato sono tre anni che ho comprato una proprietà agricola di
1500 ettari (4500 biolche) dove dopo averci costruito un Ranch sto allevando
vitelli, oggi sono proprietario di circa 500 vacche e 200 vitelli. Questo è
Giovanni Boschini, il Re della pizza.

Ti prego di farmi avere via e-mail tutte le informazioni che mi saranno
utili per creare una sede dei Lombardi nel mondo, e ti rinnovo l'invito
anche a terze persone se hanno il desiderio di conoscere la Bolivia io sono
qui l'importante che arrivino, dopo toccando terra saranno miei ospiti in
tutto e per tutto.

 
Un saluto particolare a tutti i Roverbellesi, un abbraccio forte a presto.

 
Carissimo Daniele,

è Giovanni che ti risponde da Bolivia.Oggi ti ho mandato per posta tutta la
mia storia, supportata dai giornali Boliviani, sperando tu ne faccia buon
uso, o perlomeno sia un po' fiero di questo matto Roverbellese - Mantovano
che, senza voler essere superbo, sta tenendo alto il nome dell'Italia in
Bolivia.  Ho parlato con alcuni lombardi qui residenti e ho ricevuto
risposte positive per un eventuale futuro "circolo lombardi nel mondo".
Ritorno a prospettarti l'invito per chi volesse passare un periodo di
vacanza in Bolivia

sarebbe totalmente mio gradito ospite. Ho visto che tante altre persone
mantovane leggono questi nostri mail, anche a loro rivolgo la stessa
invitazione sperando che in molti mi contattino.

 

Saluti a tutti mantovani e non, sperando che in molti mi rispondano.
Saluti Giovanni Boschini

www,lombardinelmondo.org

Una Padania in Sud America!
Nel cuore del Sud America, benedetto da una terra fertile e generosa e da
una vegetazione di un verde tan intenso come la bandiera della nostra amata
Lombardia, esiste un Paese, ai più sconosciuto, dove le terminologie rendono
ancora onore a su significato originale (ci perdonino quelli che, avendo
visitato questa perla del Sud America e provato uno dei suoi piú tipici
piatti, si incontrarono con una zuppa solida jajajja) e dove, a prova di
questo, la Crescita Economica, davvero cresce, e come cresce: nel 2010 un
14,5%!!!
Se solo volessimo publicizzare il nostro paese adottivo, potremmo parlarvi
della qualità di vita che offre, superiore a le nostre piú rosee realtá; o
del suo popolo, gentile, affettuoso e generoso come la sua terra rossa; o
del suo clima quasi perfetto e con livelli minimi di inquinamento; o dei
colibrí volando liberi dentro o fuori casa, símbolo della pace e quiete
regnante quando la natura é la protagonista.

Peró il nostro obbiettivo é presentare un Paese dove essere imprenditori è
ancora possibile e gratificante; dove si puó creare una realtà aziendale
importante senza investimenti sproporzionati e esagerati; dove il governo
aiuta e incentiva gli imprenditori, con proposte fiscali intelligenti; dove
le nostre idee possono attecchire e crescere senza la paura della
competizione cinese; dove si rispettano i lavoratori e i loro diritti, senza
minare la competitivitá delle aziende; dove la vera sfida é con i mercati,
non con governi orientati a spremere i settori produttivi della societá.

Potremmo sconcertarvi con dati e statistiche officiali e non (uno peró ve lo
diamo, giusto per guadagnarci un pò della vostra credibilitá: il carico
fiscale di una azienda é del 19%!!!), peró non vogliamo "vendervi" il Paese,
solo desideriamo condividere con voi l' esistenza di un Paese con una
economía giovane, dove si possono ancora correggere i piccoli difetti
esistenti, dove é ancora permesso sognare e dove é ancora possibile che i
nostri sogni siano realtà!

Siamo sicuri che più di uno penseranno che stiamo parlando di un Paese
immaginato, come può essere la Padania. però, no signori! Questo paese
esiste e presto tutti lo conosceranno! Questo Paese é il PARAGUAY!!!

Ivan Bertoli

www.lombardinelmondo.org

La Piriapolis di Francesco Piria

"Polis" era la denominazione della città-stato -con il suo territorio
circostante- nell'antica Grecia. Queste città avevano una certa autocrazia
che garantiva la liberta e l'autonomia politica ed economica.

Ad un centinaio di chilometri da Montevideo e molto vicina a Punta del Este,
c'e' Piriapolis, una bellissima cittadina balneare, di circa 8000 abitanti
fissi, affacciata sul Rio de la Plata.

Anche molto particolare per la geografia collinare che la circonda, per le
formazioni rocciose sul mare e la sabbia bianchissima che ricopre le
spiagge.

Però non è su questi particolari che voglio parlare oggi, ma dell'origine di
questa località uruguaiana.

Francesco Piria o meglio, Ferdinando Giovanni Giacomo Francesco María Piria
De Grossi, nacque il 21 agosto 1847, da Lorenzo Piria e Serafina De Grossi,
emigrati da Genova in Uruguay ai primi dell'Ottocento, in via Treinta y
Tres, fra Cerrito e Piedras, nel quartiere Ciudad Vieja di Montevideo.

Suo nonno, Giuseppe Piria, comandò la fregata "Concepción", che faceva le
traversate del Río de la Plata dal 1810.

Suo padre, fedele alla tradizione famigliare, fece pure molti viaggi a
Montevideo sulla nave "Francisco José" fino a quando si stabiliì
definitivamente a Montevideo.

Piria studiò in Italia e si arruolò nell'esercito quando tornò a Montevideo
a solo sedici anni. Poi fece molte attività, eccelse come imprenditore e
costruttore.

Si sposò per la prima volta nel 1876 con Maddalena Rodine Crosa, che mori
nel 1880. Da quel matrimonio ebbe quattro figli: Adele, Francesco, Lorenzo e
Arturo. Si sposò per la seconda volta nel 1894 con la iugoslava Maria Emilia
Franz. La terza donna della storia fu Carmen Piria, argentina, protagonista
di un noto scandalo. Infatti, Piria, agonizzante, la dichiara sua figlia
naturale.

Suo figlio Francesco fu ucciso dall'uomo di fiducia, cioè la mano destra,
loro caporale generale, Carlo Bonavita. Dopo il tragico incidente, Bonavita
torno all'Albergo Piriapolis e si tolse la vita con un colpo alla tempia.
Tutto ciò successe solo un mese dopo la scomparsa di Piria.

Dai suoi viaggi in Italia trasse l'idea di creare, vicino alla capitale
uruguaiana, una cittadina balneare sul modello di Diano Marina, nella
Riviera Ligure.

Infatti nel 1897 fondò Piriápolis, a cui dedicò tutta la sua capacità
creativa ed i suoi ingenti mezzi economici.

Piria divenne uno dei maggiori magnati del Sudamerica, famoso nel mondo per
i suoi legami con la massoneria internazionale.

Morì l'11 dicembre del 1933, dopo avere inaugurato a Piriápolis un
monumentale albergo (l' Hotel degli Argentini), all'epoca il più grande di
tutta l' America Latina.

Francesco Piria iniziò la sua carriera d'imprenditore a Montevideo creando
un'agenzia immobiliare che promosse la costruzione di molte sezioni della
città.

In quegli anni creò il quotidiano - La Tribuna Popular - con cui si dedicò
anche al giornalismo, tentando la via della politica uruguaiana senza troppo
successo (principalmente per via dei suoi legami con la massoneria).

Piria (che praticava un poco l'alchimia) appartenne all'ordine segreto dei
Rosa Croce, nel quale ricoprì una carica elevata. La sua affiliazione lo
aiutò, in parte, a diventare un magnate dell'Uruguay.

Da giovane Francesco Piria promosse idee socialiste moderate e compose nel
1898 un libro visionario (Il Socialismo trionfante) sul possibile futuro
dell'Uruguay, che raccolse alcuni giudizi positivi tra i critici.

Nel 1897 vi innalzò la sua residenza detta Castello di Piria, sul modello
rinascimentale. Inoltre vi fece alberghi, chiese, parchi, condomini, scuole
ed anche un treno a scartamento ridotto per promuoverne il turismo.

Nel 1910 costruì il lungomare di Piriápolis, detto "Rambla", lungo circa 10
km, alberato sul modello di Diano Marina. Alle spalle del lungomare vi sono
colline che ricordano la Riviera ligure e Piria le fece raggiungere con una
seggiovia panoramica.

Nel 1919 Francesco Piria fondò un partito politico (che chiamò Union
Democratica, di stampo conservatore) e tentò di farsi eleggere Presidente
dell'Uruguay, ma raccolse pochi voti.

Nel 1920 iniziò la costruzione di un monumentale albergo per 1.200 ospiti,
l'"Hotel degli Argentini", che fu inaugurato dieci anni dopo come il più
lussuoso dell'intera America latina.

L'albergo, con una maestosa facciata di 120 metri, fu dotato di ogni confort
con sfoggio di sfarzose ricchezze. Piria apportò a sue spese il vasellame
dalla Germania, la cristalleria dalla Cecoslovacchia, il mobilio
dall'Austria e la decorazione artistica dal Regno d'Italia.

Tre costruzioni enigmatiche e misteriose svelano agli abitanti di Piriapolis
e i turisti che arrivano nel post oil suo ingegno.

Il primo, la Chiesa eretta da Piria proprio dove lui voleva che si creasse
il centro storico del balneare. Nonostante lo sforzo di Piria, la Chiesa
Cattolica non la riconobbe mai facendo parte del suo progetto religioso.

Il secondo, il Castello di Piria. Fu terminato nell'anno 1897, ma il suo
fondatore solo vi visse un anno, fino al 1898. Sull'entrata ci sono due cani
da caccia intrappolando la lepre, assieme ad una statua di bronzo di
Mercurio in riposo.

Dalla parte alta del castello si riesce a vedere tutto il territorio di
produzione agraria e minerale. Opera dell'ingegnere Aquile Monzani, lo
stesso che progettò il quartiere Malvin e molti altri, tenuto conto che
Piria fondò oltre una sessantina di quartieri a Montevideo.

Il terzo è il Castello di Pitamiglio che si trova in periferia di Piriápolis
 -di preciso a Las Flores- progetto dall'architetto Umberto Pitamiglio, che
si dice Fosse alchimista pure lui.

Questo strano edificio non si può visitare, ma osservarlo dal perimetro. Ciò
alimenta la curiosità e il mistero su questo posto, ancora di più se teniamo
conto che, a Montevideo, c'e' un'altra residenza di Piria in cui, si dice,
c'era stato il Santo Grial fino al 1987, anno in cui Giovanni Paolo II
visitò l'Uruguay.

La leggenda dice che il Papa andò dai Piria, lo prese in mano e lo porto in
Vaticano. Il palazzo Piria, oggi sede della Suprema Corte di Giustizia, fu
costruito nel 1917 dall'architetto francese Camillo Gardelle.

Francesco Piria volle fare un'altra Piriápolis a Buenos Aires, ma non glielo
permisero. Comunque il magnate costruì il Palazzo Piria a Buenos Aires, ai
principi del XX secolo (tra 1907 e 1910), sul Cammino Costanero Almirante
Brown, tra 26 e 40 della città di Ensenada, provincia di Buenos Aires,
proprietà di Luis Castells. Dalla legge 12.955 la provincia di Buenos Aires
lo dichiara Monumento storico e parte del Patrimonio Culturale della
Provincia.

 

Jorge Garrappa Albani - Redazione Portale Lombardi nel Mondo-

14/07/2011
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ps Nella foto Ponzoni e Piria

 

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