Giovedì, 16 maggio 2024 - ore 11.47

POTERE E AUTORITA’| M. Superti

| Scritto da Redazione
POTERE E AUTORITA’| M. Superti

I due termini sono spesso usati con due significati distinti, ma, ancora più spesso, con doppio impiego ad unico effetto.
Ma non dovrebbe essere così.
Il potere viene esercitato , ai vari livelli, sia per mandato ricevuto per le vie democratiche, sia per autocertificazione per le vie autoritarie: in altri casi per mandato ricevuto da trasmissione o eredità, più o meno legittima.
Ma l’origine legittima non è sempre certificabile.
La catena di comando è legittima se l’origine del potere è di natura democratica.
Il tutto dovrebbe fare riferimento al significato di autorità.
Come si sa il termine “autorità” deriva da “autoritas” tramandato dai nostri padri latini ,  che , a loro volta, derivavano il termine dal verbo” augeo”.
Le traduzioni sono e possono essere tante: accrescere, aumentare, sviluppare, ingrandire,rafforzare, potenziare, onorare, illustrare, esaltare( nella loro proprietà transitiva) e crescere (nella proprietà intransitiva),  ma tutte utili e mai in contraddizione.
Ma perché questa lunga premessa.
Lo scopo è uno solo:   mettere in relazione i due termini, potere e autorità.
I due termini coincidono se si tien conto che il potere deve essere esercitato in base alla autorità conseguita.
L’autorità è pertanto deputata ad esercitare il potere solo se il personaggio “autorevole” è volto a: accrescere, aumentare, sviluppare, ingrandire,rafforzare, potenziare, onorare, illustrare, esaltare la condizione di vita degli amministrati( nell’ambito del significato transitivo del verbo “augere”).
La stessa cosa può succedere, ma con le motivazione del caso, nel caso di significato intransitivo(crescere) dello stesso verbo latino.
A volte mi scappa di pensare che dopo i latini non abbiamo proprio inventato nulla: è un  modo di dire , ma serve a capire in quale stato di depressione culturale ci troviamo a navigare.
Non è concesso nulla, quindi, all’esercizio del potere in forma arbitraria.
In tale concessione si dovrebbe solo parlare di abuso di potere o di dittatura: o se volete di esercizio di autoritarismo.
Papa Francesco ha ben sollevato il problema:“il potere sia servizio”.
E cosa dovrebbe essere se non servizio ??!!
In altre parole chi ha di più , in termini di potere e di saggezza, deve dare di più: ma non solo, se me lo passate, anche in termini di potere finanziario.
Tradotto: il potere non può essere imposizione, uso arbitrario del potere amministrativo dello Stato e del potere  di legiferare delle due Camere.
Ancora in altre parole : nessuno può fare leggi a proprio uso e consumo o per tappare  le falle del proprio stile di vita.
In questa condizione non si porta nessun vantaggio al vivere della gente : anzi, anche già nel breve periodo si trovano subito i soliti “portoghesi” pronti ad  accorrere in soccorso del vincitore-potente “pro tempore”.
Ma anche loro , nel lungo periodo, potrebbero trovarsi a fare i conti con la realtà della vita: i vantaggi di pochi non porteranno mai da nessuna parte.
Portano solo al disfacimento della società, con tutte le conseguenze nefaste che tale evenienza comporta.
La nascita di aggregazioni ,potenzialmente eversive, sono solo un segnale da non sottovalutare.
Queste aggregazioni possono nascondere di tutto: dalla semplice protesta, al futuro e probabile impianto di cellule pericolose per se stesse e gli altri, cioè noi.
Cordialità e buon lavoro.
MARIO SUPERTI
CREMONA

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