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Restituire etica alla Fiera di Rivolta d'Adda

| Scritto da Redazione
Restituire etica alla Fiera di Rivolta d'Adda

Cremona, 6 febbraio 2014. Gentilissimi, ho appreso dai mezzi di informazione che nei prossimi giorni a Rivolta d’Adda si svolgerà la Fiera di Sant’Apollonia. Sul programma http://www.comune.rivoltadadda.cr.it/pagina.php?ID=1205 ho letto di parecchie iniziative partite lo scorso 27 Gennaio: evidentemente, una celebrazione della sua patrona. Ho trovato convegni su digestione dell’amido nella bovina da latte, redditività della stalla da latte, prevenzione e terapia delle principali patologie del vitello e poi dimostrazioni di lavoro con i cani, dimostrazioni di lavoro in team, clicker training, educazione di base ed avanzata, ko di agility. Passando alle mostre, la scelta è varia: mostra di cavalli spagnoli, pony, bovine di razza chianina, bufale, vacche scozzesi, mostra e valutazione delle bovine di razza frisona, con tanto di premiazione della campionessa assoluta. E, dal punto di vista gastronomico, le golosità previste sono le salamelle e la “tipica trippa”. Tra questi e altri appuntamenti, a fare capolino in questo sconfortante programma, ce ne sono due che mirano alla valorizzazione della basilica di San Sigismondo e del patrimonio storico artistico rivoltano, il concorso letterario e la poesia del XXI secolo. La cultura occupa sempre un misero angolino ma spero che siano appuntamenti di qualità. Il programma della fiera si apre con le parole del SINDACO FABIO MARIA MARTINO CALVI che cita Stravinskij “Una vera tradizione non è la testimonianza di un passato concluso, ma una forza viva che anima e informa di sé il presente”. Scrive il Sindaco, “Questa frase di Stravinskij, il grande compositore russo, mi sembra che racchiuda in sé tutto quanto un Sindaco dovrebbe dire a proposito della più grande manifestazione annuale del suo paese, nel nostro caso quindi la Fiera di Santa Apollonia”. E’ chiaro che ognuno interpreta gli aforismi come meglio crede (o come gli fa comodo) ma suggerisco al signor Sindaco una riflessione più profonda circa le parole di Stravinskij. La tradizione è ciò che viene trasmesso, come un'eredità, e come accade con ogni eredità, è necessario discernere ciò che di prezioso è da mantenere da ciò che deve essere abbandonato. La tradizione è ciò in cui l’uomo cerca di individuare la propria identità facendola così sopravvivere a se stesso. Dal verbo latino tradere, derivano sia il temine tradizione che il termine tradimento: nell’atto del tradere, si consegna un sistema preesistente ma nello stesso tempo si abbandona e si tradisce un sistema di precedenti regole o configurazioni a favore della novità. Credo che la consegna e il tradimento debbano saper trovare un punto di incontro. Le tradizioni elaborano i contenuti culturali, conservandone alcuni, modificandone altri, eliminandone altri ancora. L’indignazione, il senso civico, il riconoscimento della sofferenza altrui e degli altrui diritti hanno posto fine a certe tradizioni, molte delle quali con gli animali come protagonisti. Credo che Rivolta d’Adda abbia il diritto e l’onore di mantenere la tradizione di Sant’Apollonia ma lasciando da parte gli animali. Scrive il Sindaco: “Quest’anno per esempio, probabilmente avremo un minor numero di animali esposti a causa della concomitanza con manifestazioni di respiro nazionale, ma sono certo che, tempo permettendo, la gente verrà lo stesso a curiosare…”. E’ interessante notare che il Sindaco veda il “minor numero di animali” come un minus valore della festa, pensando quindi che la presenza di animali sia un plus valore ma si sbaglia perché sempre più cittadini sono sensibili alla sofferenza animale che queste fiere comportano e pretendendo che anche le istituzioni lo siano. “Curiosare” tra animali in mostra, selezionati, valutati, premiati, stressati e, ovviamente, col destino di essere macellati, non è il migliore dei passatempi.

Sono altrettanto interessanti le parole del Sindaco: “La trippa, per esempio, un pasto “povero” ormai assurto a piatto quasi snob ma che per noi rimane legato a una ricorrenza ben precisa: la nostra Fiera di Santa Apollonia. Sono queste piccole cose che ci danno la consapevolezza del vivere insieme in una comunità”. Nessuno mette in dubbio che esista questa tradizione della “trippa tipica” ma oggi qualcosa è cambiato, soprattutto nella conoscenza della scienza alimentare. Dovrebbe saperlo il Sindaco che è pure medico di famiglia. La sempre più diffusa consapevolezza dei problemi salutari e ambientali legati all'allevamento per la produzione di carne e di latte, la vita degli animali negli allevamenti, il loro trasporto verso i macelli e l’orrore della macellazione, ignota a molti consumatori di carne, ci pone di fronte a rilevanti problemi di ordine etico. Se la sensibilità verso l'uccisione di un animale è cosa non a tutti comprensibile, è bene riflettere sulle innumerevoli testimonianze mediche che considerano il consumo di carne nocivo alla salute umana, oltre che all’ambiente. Studi provenienti da organizzazioni autorevoli come FAO e OMS dovrebbero indurre qualsiasi amministrazione a disincentivare simili iniziative e a promuovere stili di vita e abitudini alimentari più salutari e sostenibili. Incentivare il consumo di carne, così come sostenere l'allevamento, anche attraverso fiere come questa, è una scelta da discutere a da rivedere, superando quella tradizione che è da tradire più che da tramandare. Ciò che mi colpisce ulteriormente in questa iniziativa è il culto della “razza pura” che considero estraneo a una cultura di rispetto degli animali, anche se esso non fosse causa diretta di concreti maltrattamenti. Spesso si promuovono queste fiere come occasioni che servono a far conoscere e tutelare il mondo degli animali, nelle loro “razze pure” ma ciò è contraddittorio poiché questo non rappresenta affatto il mondo naturale degli animali: in natura non esistono le razze pure che invece sono il frutto di una selezione operata dall’uomo nel tempo per soddisfare i propri interessi, che siano ornamentali o economici. Forse siamo ancora lontani da una presa di coscienza che rispetti la vita in ogni sua forma, ma qualcosa sta cambiando perché sempre più persone, pur affermando il piacere del palato come un diritto, sanno che esso non deve contrastare col diritto fondamentale alla vita di qualsiasi essere senziente, compresi i bovini della Fiera di Sant’Apollonia. Poiché leggo con interesse ciò che questi appuntamenti propongono, devo ammettere che ogni volta trovo qualcosa che mi stupisce o inorridisce in modo particolare. Nel caso di questa fiera, ho letto che essa propone la gara di tiro sportivo con carabine per ragazzi e ragazze dai 7 ai 12 anni, XII edizione, con tanto di premiazione, a cura della FEDERAZIONE ITALIANA CACCIA, sezione di Rivolta d’Adda. L’evento in sé sarà indubbiamente soggetto a severi controlli che tutelino l’incolumità dei giovani tiratori e del pubblico ma il problema sta a monte. Chi ha avuto l’idea di invitare bambini a maneggiare le armi, forse non fa i conti con la realtà quotidiana e soprattutto non ha la minima idea di che cosa sia uno spettacolo davvero educativo e didattico per bambini. Non mi stupisce che la FIC si faccia carico di tali iniziative: l’esigenza di avvicinare la popolazione più giovane al massacro legalizzato della fauna selvatica testimonia la crisi che sta attraversando il settore della caccia e soprattutto evidenzia che si vuole difendere una usanza che oltre l’80% della popolazione italiana ripudia. Forse gli istruttori della FIC vogliono creare un vivaio di piccoli cacciatori, trasmettendo loro l’emozione che si prova a sparare. Si comincia con un bersaglio “cosa” e non si sa mai che si arrivi a un bersaglio “animale non umano” ma attenzione che sono svariati gli “animali umani” caduti vittime dei cacciatori (tra cui quelli della FIC). http://www.vittimedellacaccia.org/

Mi chiedo quale sia l’insegnamento che i piccoli armati di carabina possano trarre dai loro istruttori cacciatori. Dovrebbe chiederselo anche il Sindaco che, oltre a essere medico, ha ricoperto l'incarico di Presidente del Consiglio d'Amministrazione dell'Asilo Infantile locale quindi mi aspetto che abbia un’attenzione particolare verso il mondo del’infanzia.  o scorso anno, l’associazione locale UnaRivolta, che prende parte alla Fiera con alcune sue iniziative, ha raccolto circa 400 firme per labolizione di questa gara ma non è servito a cancellarla dal programma. Ho visitato il sito del Comune di Rivolta d’Adda per conoscere un po’ più a fondo questa Amministrazione Comunale: ho passato in rassegna le aree, i servizi e gli uffici comunali sul sito e non ho trovato alcuna traccia di attenzione per gli animali, salvo che si
tratti di animali da allevamento, da reddito, da commercio, da macello… e via ammazzando.

Invito ELISABETTA ROSA NAVA, ASSESSORA A TURISMO, AMBIENTE ED ECOLOGIA A VALUTARE IL VALORE TURISTICO E SOPRATTUTTO ECOLOGICO DELL’ATTIVITÀ ZOOTECNICA. QUANTO ALLA DEPLOREVOLE GARA, LEI CHE INSEGNA catechismo ai bambini, rifletta se incoraggerebbe i suoi piccoli allievi a destreggiarsi nel “gioco” delle armi.

Invito ANGELO CIRTOLI, ASSESSORE ALL’ISTRUZIONE, A NON PERMETTERE LA PROMOZIONE DI TALE GARA PRESSO GLI ISTITUTI SCOLASTICI DI RIVOLTA D’ADDA, PROPRIO PER IL VALORE DISEDUCATIVO CHE ESSA RECA IN SÉ.

Invito la CONSIGLIERA FIORELLA BOSCHETTI, che è stata anche insegnante elementare e che immagino conosca bene il mondo dell’infanzia, a opporsi all’uso delle armi, qualunque sia il loro scopo, da parte dei bambini.

Invito il CONSIGLIERE MAURO CARLO BONAZZOLI, con un curriculum che vanta svariate esperienze culturali e artistiche, a proporre qualcosa di innovativo per questa fiera obsoleta ferma nel suo immobilismo granitico.

Invito il SINDACO FABIO MARIA MARTINO CALVI, medico e appassionato di Stravinskij a dare una svolta a questa fiera imprimendole un carattere etico, culturale, solidale che unisca davvero in un grande appuntamento tutti gli animali umani e non umani.

Sarei lieta di venire il prossimo anno a Rivolta d’Adda e vedere una fiera rivoltata. Per quest’anno parteciperò a un’altra festa di Sant’Apollonia, a Cuccaro Monferrato, un paese a pochi km da casa mia che come Rivolta d’Adda ha questa santa come patrona.

http://www.comune.cuccaromonferrato.al.it/testi.php?id_testi=109

Cordiali saluti


Paola Re

 

2014-02-10

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