Venerdì, 19 aprile 2024 - ore 05.23

Romania: drastiche punizioni per il lavoro non dichiarato.

| Scritto da Redazione
Romania: drastiche punizioni per il lavoro non dichiarato.

Dal 1 Maggio 2011 un nuovo emendamento al Codice del Lavoro in Romania ha fissato delle nuove sanzioni per il lavoro non dichiarato, che verrà annoverato sia come reato civile che penale. Sia i lavoratori che i datori di lavoro diventeranno perseguibili per legge.

Le multe sono oggi cinque volte più salate della legislazione previgente: per i datori da 10.000 a 20.000 RON per ogni persona assunta illegalmente. I lavoratori saranno multati dai500 ai 1000 RON. Per i datori di lavoro può anche essere previsto il carcere se il numero dei lavoratori irregolari è superiore a cinque, se assumono lavoratori che risiedono illegalmente nel paese, o se ripetutamente impediscono i controlli degli ispettori sui lavoratori. Vi sono anche sanzioni aggiuntive come l’impedimento a ricevere fondi dall’Unione Europea, fino a cinque anni o la temporanea chiusura dello stabilimento/i. Più naturalmente il pagamento di tutte le pratiche amministrative. Tra i reati per cui sono applicabili queste sanzioni rientrano anche i ripetuti pagamenti sotto la soglia del salario minimo.


Gli effetti sono stati sorprendenti: Il numero di contratti d’impiego è cresciuto di oltre 580.000 in due mesi (il 10% di più) e più di 1.700 datori di lavoro sono stati multati in seguito a ispezioni per un totale di 5.5 milioni di Euro, in quanto sono stati scoperti più di 3.900 impiegati illegalmente assunti.

Ma i sindacati rimangono scettici: il rappresentate della National Trade Union Confederation Cartel Alfa sostiene che l’aumento registrato dei contratti è anche dovuto al lavoro stagionale che inizia a Maggio, in coincidenza con l’emendamento. Inoltre i sindacati sostengono che anche prima di questo emendamento esistevano strumenti legali contro l’uso del lavoro non dichiarato, il Tax Evasion Act, che comprendeva sanzioni fino a otto anni di reclusione, decisamente più severe del codice dei lavoratori. I sindacati non erano d’accordo con il nuovo emendamento sin dall’inizio, dall’altro lato anche il governo aveva le proprie ragioni (comprese quelle elettorali) per mostrare che il numero dei contratti di lavoro è in crescita.

fonte: Il progetto L.U.T.T.E.S. ha ricevuto il sostegno della Comunità Europea – la responsabilità dei contenuti è esclusivamente dei realizzatori e la Comunità Europea non ha alcuna responsabilità sulle informazioni riportate.



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