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San Martino in Strada (LO). Restaurato l’organo della chiesa, sarà inaugurato il 21 settembre

In occasione del restauro dello strumento, costruito da Gaetano Cavalli nel 1855, esce una monografia, a cura di Alberto Dossena, dedicata non solo all’organo, ma anche alla bottega dei Cavalli

| Scritto da Redazione
San Martino in Strada (LO). Restaurato l’organo della chiesa, sarà inaugurato il 21 settembre

L’organo della chiesa parrocchiale di San Martino Vescovo in San Martino in Strada (LO), costruito nell’anno 1855, è l’opera più grandiosa e significativa dell’organaro bergamasco (ma lodigiano d’adozione) Giuseppe Cavalli (1822-1860).

Nel 1915, a opera del nipote Gaetano Cavalli (1868-1940), lo strumento fu sottoposto a un importante lavoro di restauro e riforma: sostituzione di alcuni registri, rifacimento della pedaliera, sostituzione della manticeria e aggiunta di alcuni pedaletti accessori.

Nel 2014 l’organo è stato sottoposto a un restauro storico da parte della Bottega Organaria di Ugo Cremonesi e Claudio D’Arpino di Soncino (CR): è stata ripristinata la disposizione fonica originale, ricostruendo i registri asportati, mantenendo tuttavia gli elementi risultati compatibili con l’estetica dello strumento (la pedaliera e i pedaletti accessori), ma soprattutto è stato ripristinato l’elemento più interessante, la pressione del vento per il registro delle Trombe Forzate, che nell’intervento del 1915 era stata uniformata a quella del resto dell’organo.

In tale circostanza è apparso utile approfondire la storia della famiglia organaria Cavalli e inserirla nella monografia dedicata alla storia e al restauro dello strumento. Giuseppe Cavalli, fondatore della bottega, nato a Bergamo dal padre Giovanni, lavorò presso la bottega di Adeodato Bossi Urbani di Bergamo prima di trasferirsi (intorno al 1850) a Lodi insieme ai fratelli Angelo, Cesare e Giovanni. Prematuramente scomparso Giuseppe, l’attività della ditta continuò con il fratello Angelo (1836-1890), il quale costruì ancora numerosi organi e aprì una filiale a Parma. Alla morte di Angelo, l’attività proseguì col figlio Gaetano, mentre il fratello Giuseppe II (1864-1939) avviò una propria bottega a Piacenza, continuata dal figlio Enrico (1902-1949) fino all’anno della sua morte. L’albero geneaologico della famiglia Cavalli è stato redatto da Eliso Cavalli, nipote di Gaetano, che ha collaborato alla stesura del volume.

Gaetano Cavalli è ritenuto una delle figure più importanti dell’organaria lombarda a cavallo tra i secoli XIX e XX, trovandosi a vivere in prima persona l’evoluzione dell’arte organaria italiana che, proprio in quegli anni, affrontava i momenti più difficili e discussi, realizzando negli anni della maturità artistica numerosi strumenti di tipo “riformato” senza mai venir meno alla qualità costruttiva e alla caratterizzazione sonora: una continuità radicata nel solco della migliore tradizione organaria italiana. Purtroppo, a seguito di numerose difficoltà, l’attività organaria cessò nel 1916, per proseguire solo con il commercio del legname.

Il volume, di oltre 150 pagine, fa parte della collana d’arte organaria edita dall’Associazione Serassi.

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