E’ ormai in vigore la riforma normativa approntata dall’attuale governo di centrodestra per mitigare la legge sulla Lingua di Stato, con la quale il precedente governo Fico regolava e sanzionava l’uso di lingue diverse da quella ufficiale.
Da oggi il ministero della Cultura non ha più l’obbligo di imporre le multe, che vengono anche ridotte in termini di ammenda pecuniaria (da un minimo di 50 ad un massimo di 2.500 euro). Le sanzioni saranno imposte, ora, solo nel caso in cui la lingua di stato non venga utilizzata nelle comunicazioni riguardanti la pubblica amministrazione, in casi di estremo pericolo o rischio per la vita e l’incolumità delle persone e nelle questioni sanitarie e di sicurezza.
Sono stati revocati, invece, tutti i cavilli giuridici coi quali si imponeva al ministero della Cultura la revisione ed approvazione dei testi di monumenti, memoriali e lapidi, che potranno continuare ad essere scritti in tutte le lingue del mondo. Le scuole che adottano una lingua di minoranza non avranno più l’obbligo del bilinguismo ed anche le pubblicazioni occasionali di carattere culturale (cataloghi e locandine di musei, gallerie d’arte etc) scritte con le lingue delle minoranze sono adesso nuovamente tollerate.
Il provvedimento era già stata approvato dal parlamento alla fine del 2010 ma il veto del Presidente della Repubblica, Ivan Gasparovic, ha costretto il parlamento ad un nuovo dibattito ed una nuova votazione a febbraio del 2011.
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