Venerdì, 29 marzo 2024 - ore 16.30

Speranza: ''Dopo l’Epifania resta il coprifuoco. Ritardo di AstraZeneca preoccupa…''

Roberto Speranza ammette che il ritardo del vaccino AstraZeneca è preoccupante per l’Italia e parla delle misure dopo le feste.

| Scritto da Redazione
Speranza: ''Dopo l’Epifania resta il coprifuoco. Ritardo di AstraZeneca preoccupa…''

Il ministro della Salute Roberto Speranza non ha mai cambiato linea e ha sempre continuato a invitare alla cautela, perciò già annuncia che dopo l’Epifania le misure restrittive continueranno. In una intervista al Corriere della Sera ha detto:

Finché i vaccini non produrranno un impatto epidemiologico sulla popolazione, l’unica cosa che funziona sono le misure restrittive. L’indice Rt dà segni di ripresa, dopo la Befana dovremo ripristinare il modello delle fasce di rischio e confermare le misure base delle zone gialle. Sì, ristoranti e bar chiusi alle 18, chiusi piscine, palestre, cinema, teatri, stadi. Siamo ancora dentro la seconda ondata, Londra torna verso misure molto dure e anche noi abbiamo ancora troppi casi e troppi morti.

E ha parlato anche del ritardo di AstraZeneca:

Il ritardo c’è e chiediamo chiarezza. Io ho massima fiducia nell’Ema. La sicurezza è fondamentale, ma non è banale sapere se nel primo trimestre puoi disporre di milioni di dosi di AstraZeneca o no.

Poi più ampiamente sul piano vaccinale ha aggiunto:

Il piano resta quello che ho presentato in Parlamento con voto finale sulle comunicazioni. Sento tante polemiche e voglio dare un messaggio, il governo quando fa un lavoro serio misura le decisioni in un tempo congruo, fare bilanci a due giorni dalla partenza è follia. Siamo un grande Paese, con un servizio sanitario nazionale solido. Molti dicevano che non saremmo partiti con gli altri, invece ce l’abbiamo fatta. Otto milioni di dosi Pfizer entro il primo trimestre sono sicure. Spero che il 6 gennaio Ema approvi Moderna, 1,3 milioni di dosi. Se poi arriva il sì ad AstraZeneca possono arrivarne molte altre, ma da Ema non arrivano ancora certezze e questo ridurrà sicuramente il numero delle disponibilità a breve. Questa è la verità.

Perciò in generale sul piano vaccinale dell’Italia non c’è da preoccuparsi:

A me 225 milioni pare un dato significativo e lavoriamo per somministrare da subito 470 mila dosi a settimana. Dei sei vaccini acquistati dalla commissione Ue all’Italia spetta il 13,45%. Ne abbiamo 202 milioni, più altri 13,5 Pfizer, di cui metà dovrebbe arrivare nel primo semestre e l’altra metà nel secondo. Stiamo lavorando anche ad altri 10 milioni di Moderna.

Ma su AstraZeneca ha aggiunto:

Studieremo il dossier Gran Bretagna. È importante che Ema faccia chiarezza sulle ragioni di una eventuale diversa valutazione dall’agenzia inglese. Sulla sicurezza non accettiamo scorciatoie, ma rispetto alla programmazione di una campagna vaccinale così seria dobbiamo avere un orizzonte chiaro.

Speranza ha detto poi sui numeri dei vaccini:

L’Italia ha fatto le cose bene e renderemo pubblici tutti i dati in tempo reale, regione per regione. Il punto non è chi somministra prima mille dosi, ma costruire una macchina che consentirà di vaccinare milioni di persone.

Mentre sulla Germania che ha comprato più dosi e fa 40mila vaccini al giorno contro le 9.803 dell’Italia in tutto, Speranza ha commentato:

Ora acceleriamo anche noi. Rivendico la strategia dell’alleanza per i vaccini su iniziativa di Italia, Francia, Germania e Olanda. Ma chiedo che sia fatta chiarezza. All’articolo 7 dell’intesa è scritto che i Paesi rinunciano a trattative bilaterali. Se sono state fatte, avranno tempi di consegna successivi rispetto agli accordi Ue.

Infine ha parlato della volontarietà del vaccino dicendo che “è la scelta giusta” perché non bisogna dividere il Paese tra “scientismi illuminati e cavernicoli dubbiosi”, mentre sui medici no vax ha detto che saranno valutati i numeri e l’eventuale eccezione per alcuni segmenti.

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