“Sebbene l’esito del referendum del Canton Ticino non ha al momento alcuna conseguenza immediata, occorre lavorare da subito per salvaguardare il lavoro di tanti cittadini italiani che quotidianamente dalla Lombardia, e in particolare dalle province di frontiera come Como, concorrono alla ricchezza del Ticino stesso e di tutta la Confederazione Elvetica”. Lo afferma Chiara Braga – deputata comasca e responsabile nazionale Ambiente del Partito Democratico commentando l’esito del referendum sui frontalieri nel Canton Ticino.
“Purtroppo questo esito è la conferma di un clima di razzismo e xenofobia, propagandato da tempo da forze politiche di estrema destra, come la Lega Ticinese a cui spesso la Lega Nord di Salvini ha strizzato l'occhio”.
“Le sfide attuali - prosegue Chiara Braga - ci devono impegnare con lungimiranza nell'immaginare un futuro comune per questa area alpina invece di alzare muri che, come ha detto giustamente il Ministro degli Esteri Paolo Gentiloni, potrebbero minare seriamente, a scapito della Svizzera, i rapporti politici e soprattutto economici non solo con l’Italia ma con la stessa Unione Europea".
"Ridicola - conclude Chiara Braga - la risposta all'esito referendario ticinese della Lega Nord: mentre il presidente della Lombardia Maroni minaccia serie contromisure nel suo Partito c’è chi plaude e parla di “lezione” dalla Svizzera”.