Sabato, 20 aprile 2024 - ore 13.21

Tamoil.Salini scrive al Prefetto

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Tamoil.Salini scrive al Prefetto

Tamoil.Salini scrive al Prefetto. Alla Prefettura della provincia diCREMONA, Dr. Tancredi Bruno di Clarafond
Lettera inviata al Prefetto a nome dell'Unità di crisi Tamoil, a seguito della riunione di lunedì 24 gennaio.
Egregio Signor Prefetto,
il giorno 24 gennaio 2011 si è svolto, presso l’Amministrazione provinciale di Cremona, l’incontro dell’unità di crisi TAMOIL, con la partecipazione delle istituzioni, delle rappresentanze politiche del territorio e delle organizzazioni sindacali per
-fare il punto sulla evoluzione della vicenda legata al futuro della raffineria cremonese alla luce delle risultanze dell’incontro con il Ministro Romani dello scorso 19 gennaio,
-valutare la sussistenza delle condizioni per il mantenimento del tavolo della Unità di crisi e
-individuare ulteriori iniziative a tutela del territorio cremonese, da porre in essere congiuntamente, anche in vista dell’incontro previsto alla fine di marzo tra il Ministro Romani e il presidente di Tamoil.

Dopo il riconoscimento da parte di tutti i presenti della opportunità del mantenimento del tavolo come utile luogo di incontro e confronto, si sono svolti numerosi interventi dai quali è emersa la unanime volontà di rivolgersi alla Sua Istituzione affinché funga da qualificato tramite tra la realtà locale e il Ministero dell’Economia e dello Sviluppo, al fine di rappresentare le istanze comuni del territorio in merito alla grave crisi della Tamoil, che di seguito vengono in sintesi riportate.

I partecipanti all’incontro ritengono assolutamente irricevibile la comunicazione di Tamoil, effettuata durante l’incontro di Roma e confermata nella lettera inviata dalla società al Ministero il giorno successivo, in merito alla volontà di rimanere in loco attuando un piano di conversione della raffineria in un polo logistico integrato (mero deposito di prodotto), in quanto assolutamente inidoneo ad assicurare adeguate garanzie occupazionali sia dirette che indirette.

Ogni valutazione di diverso utilizzo dell’area rispetto all’attuale, infatti, non potrà che essere successiva al compiuto iter di dismissione dell’attività di raffinazione, secondo le procedure imposte dalla L.239/2004, all’interno del quale dovranno trovare spazio, oltre a considerazioni tecniche, anche altre di più ampio respiro attinenti alla sicurezza degli approvvigionamenti energetici, al rischio di indebolire il sistema industriale europeo e alla salvaguardia di un patrimonio di competenze e tecnologia, la cui dispersione potrebbe rendere il paese più debole ed esposto sul fronte della dipendenza dall’estero.

Tale orizzonte rende imprescindibile un significativo allungamento dei tempi ipotizzati da Tamoil, peraltro inscindibilmente connesso alla medesima procedura autorizzativi.
Durante tale fase non dovrà essere posta in essere da Tamoil alcuna azione, che possa pregiudicare ovvero condizionare alcuna prospettiva futura di eventuale reindustrializzazione dell’area, che per Cremona rappresenta un elemento forte di potenziale sviluppo economico-sociale.

Il maggior tempo a disposizione potrà consentire una valutazione adeguatamente ampia e approfondita circa l’assetto futuro dell’insediamento, alla quale Tamoil non dovrà sottrarsi in considerazione della responsabilità di carattere economico e sociale che grava sulla medesima soprattutto in un periodo storico connotato da gravi difficoltà.

Qualora tali considerazioni non venissero condivise da Tamoil, i presenti alla riunione di ieri chiedono che il Governo centrale imponga questo slittamento dei tempi, unitamente al rispetto del blocco di tutti lavori finalizzati alla trasformazione in deposito, nei termini richiesti il 19.1. u.s., in quanto condizione necessaria perché la vertenza in corso non si trasformi in un irreparabile pregiudizio per il territorio.

Ulteriore fronte, oltre a quello occupazionale, che preoccupa fortemente la comunità cremonese e che merita la massima attenzione attiene non solo alla messa in sicurezza quanto soprattutto alla bonifica dell’area, che impone a Tamoil non affermazioni generiche bensì impegni precisi e circostanziati anche in termini di stanziamento di adeguate risorse economiche.

Confidando nella Sua azione nei confronti del Governo e nella Sua disponibilità a divenire interlocutore di Tamoil affinché le istanze rappresentate possano trovare accoglimento, si porgono i migliori saluti.

IL PRESIDENTE
(Massimiliano Salini)

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