Lunedì, 06 maggio 2024 - ore 08.43

Teatro Impiria, 'La Vera Vita di Verossì', luci e ombre di una storia dimenticata

Rassegna Teatro&Pizza: sul palcoscenico Sergio Bonometti nella rivisitazione di un pluripremiato evergreen del Teatro Impiria

| Scritto da Redazione
Teatro Impiria, 'La Vera Vita di Verossì', luci e ombre di una storia dimenticata

Nuovo appuntamento con la rassegna “Teatro&Pizza”, organizzata da Teatro Impiria in collaborazione con l’Osteria Pizzeria Mattarana (Via Mattarana n.38 – San Michele Extra/Ferrazze, Verona). Si inizia alle 20.30, con lo spettacolo nel “Teatrino della Barchessa” ricavato nello spazioso ed elegante soppalco dell’osteria,per poi proseguire, alle ore 21.45, al piano inferiore con un appetitoso giro pizza seduti al tavolo. È in questa occasione che, mercoledì 2 dicembre, Teatro Impiria ha pensato di riproporre (in una delle sue ultimissime repliche) un suo grande classico, ampiamente apprezzato negli anni da pubblico e critica, il pluripremiato spettacolo.

La vera vita di Verossì”, riadattamento in chiave narrativa del noto “Sognavamo di vivere nell’assoluto”. Scritto da Raffaello Canteri, per la regia di Andrea Castelletti, lo spettacolo vede sul palcoscenico Sergio Bonometti, appassionante e appassionato, nei panni del pittore futurista Albino Sivierio, ribattezzato “Verossì” da Marinetti, che racconta in prima persona la vera storia di un gruppo di giovani artisti, che negli anni Trenta del Novecento cercarono nuove frontiere nella pittura, nella musica, nella scultura e nella letteratura, aderendo con entusiasmo al movimento futurista. Sognarono di cambiare il mondo attraverso l’arte. Un’opera di forti passioni animate dalla volontà di azzerare il passato per costruire un radioso futuro e collocate storicamente nell’ambito di un tempo sconvolto dal fascismo e culminante nella tragedia della seconda guerra mondiale, che finisce per travolgere i sogni e la vita degli stessi protagonisti. Una storia di gesta epiche e poetiche, comiche e commoventi, una vicenda che parla al cuore. Lo spettacolo si propone come un’opera popolare, la cui regia parte con istanze spettacolari futuriste per evolvere in qualcosa di innovativo, dove al centro c'è l'uomo Albino Siviero. Luci, ombre, suoni, rumori, colori si mescolano alla parola e al gesto, e valorizzano il racconto teatrale con riproduzioni di filmati e brani dell’epoca e videoproiezioni di opere d’arte futuriste. Una storia non comune andata dimenticata, in un arco di storia comune che si è voluto dimenticare.

Fonte: Teatro Impiria

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