Sabato, 20 aprile 2024 - ore 08.36

Test rapidi a scuola?

A poche settimane dalla ripresa delle lezioni in presenza, la Ministra Azzolina non esclude la possibilità di test rapidi da eseguire in classe.

| Scritto da Redazione
Test rapidi a scuola?

Non c’è ancora una data ufficiale per la ripresa della didattica in presenza, ma sappiamo che la Ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina continua a spingere con insistenza per una riapertura il prima possibile, anche se il governo sarebbe orientato a prendere ancora un po’ di tempo e dare il via libera subito dopo la fine delle vacanze natalizie, nella seconda settimana di gennaio 2021.

La Ministra ha sempre sostenuto che la scuola fosse il luogo più sicuro per gli studenti e le studentesse, ma qualcosa nelle prime settimane di ritorno in classe lo scorso settembre non ha funzionato. E non soltanto sul fronte della scuola. Per raggiungere la scuola gli studenti si sono trovati a bordo di autobus affollati, mezzi mai davvero potenziati e assembramenti rischiosi. I problemi sono aumentati anche di fronte alla lentezza nell’esecuzione dei tamponi e d consegna dei risultati per i casi sospetti identificati a scuola 

E se una possibile soluzione fossero i test rapidi a scuola o una corsia preferenziale nell’esecuzione dei test per studenti e personale scolastico? È una delle ipotesi avanzate dalla Ministra Azzolina, ospite oggi di SkyTg24.

Il ritorno a scuola a gennaio non potrà essere come quello a settembre. Il tracciamento dei contagi dovrà essere potenziato e, soprattutto, rapido. Non è possibile attendere una settimana per sapere che lo studente con la febbre è positivo o meno al COVID-19 e tenere l’intera classe a casa:

Serve una corsia preferenziale per test rapidi e tamponi, se ci fosse il caso di un positivo in classe i dirigenti scolastici devono avere risposte quasi immediate rispetto alla possibilità dei test rapidi in classe. Quando si è fatto, si è scoperto che i protocolli funzionano e la maggior parte studenti in classe non si è contagiata.

Azzolina difende a spada tratta i dati sul contagio a scuola diffusi nelle ultime settimane dal Ministero e sostiene che la scuola non abbia influito sulla gravità della seconda ondata:

I dati ci sono, li abbiamo raccolti e affidati all’Istituto Superiore di Sanità perché lì lavorano degli esperti che devono interpretarli, settimana per settimana. Ho letto quello che è stato scritto su un giornale, ma io mi devo difendere, devo difendere il Ministero. Non si possono sparare numeri a caso. La scuola non ha influito sulla seconda ondata, questo ormai è chiaro. Chi sostiene il contrario o non ha fornito i dati agli specialisti o è in malafede. I dati ci sono. l ministero dell’Istruzione li ha raccolti pur non essendo proprio compito. Semmai abbiamo fatto un lavoro in più con un monitoraggio interno per avere un doppio controllo. E meno male, perché in alcuni casi, dove le Asl erano in sofferenza, i dati che noi avevamo erano gli unici.

Azzolina sembra trovare il supporto del Ministro della Salute Roberto Speranza, convinto che la ripresa della scuola dovrà avvenire in totale sicurezza. Il Ministro non si sbilancia su una data per il ritorno in classe degli studenti di scuole medie e superiori, ma assicura che il governo sta lavorando senza sosta per questo obiettivo:

La scuola è fondamentale, anche nei momenti peggiori abbiamo sempre scelto di tenere aperte le scuole dell’infanzia e fino alla prima media. Ma tutte le attività vanno tutelate, ogni attività che chiude crea problemi a tante persone. Ribadisco, che sono sacrifici indispensabili. […] Nella scuola abbiamo fatto un gran lavoro sulla sicurezza, ma dobbiamo anche considerare che movimenta 10 milioni di persone, con criticità sugli spostamenti. In Cdm siamo tutti uniti e vogliamo che nel più breve tempo possibile le scuole riaprano tutte.

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