Lunedì, 20 maggio 2024 - ore 20.29

Testimonianza di una giovane vita rovinata dagli psicofarmaci

| Scritto da Redazione
Testimonianza di una giovane vita rovinata dagli psicofarmaci

Nel leggere testi psichiatrici ci si imbatte spesso in affermazioni tese a convincere il lettore che la psichiatria sia  una scienza, che scopra malattie (per le quali ha le cure) e che si tratti d'una vera e propria rivoluzione scientifica.
Nella visione psichiatrica del mondo, l'individuo in quanto singolo e artefice del proprio destino non conta nulla; quasi tutto è determinato da fattori organici che sono indipendenti dalla volontà  e quindi crolla anche il concetto di responsabilità; ogni manifestazione che non si allinea con il comportamento di massa è una malattia che deve essere curata; il malato di mente deve essere segregato, "curato", eliminato.
Ecco una delle tante testimonianze che il nostro Comitato ha ricevuto recentemente:
". sono una ragazza di 28 anni la cui vita è stata rovinata da psicofarmaci e continui ricoveri ospedalieri...
dall'età di 17 anni in seguito a cambio residenza e separazione o forse semplici problemi adolescenziali, mi è stata diagnosticata una depressione ansiosa che negli anni magicamente si è trasformata in altre 3 patologie: depressione bipolare, sindrome schizoaffettiva,  psicosi, secondo i medici!!!
Tutto è iniziato da una visita ... a 17 anni dopo avermi controllato i riflessi con un martelletto sul ginocchio hanno deciso fossi un caso patologico!!
Ricordo che poi ho iniziato ad assumere psicofarmaci la cui dose e tipo è cambiata e aumentata nel corso degli anni e ho cominciato continue visite dalla psichiatra... all'ospedale ... dove ho cominciato cure obbligatorie ... a volte venivo contenzionata anche se ancora non avevo compiuto i 18 anni e mi veniva iniettato il farmaco di forza se mi rifiutavo di prendere la terapia... ...sinceramente il ricordo è vago:  ricordo solo gli sguardi spenti e vuoti delle ricoverate. Ti trattano come un essere inferiore, uno scarto della società...
Negli anni successivi un discreto psichiatra che nonostante il suo lavoro, professione che ormai
disprezzo, era perlomeno "umano" e ha cercato di evitarmi ricoveri anche quando la situazione si è
aggravata, in quanto i farmaci hanno degenerato la mia situazione ?sica e mentale...
Alla fine ho passato un anno in comunità .. che pur essendo diverso come struttura e pratiche, sempre di galera si tratta ... in quanto raramente hai possibilità di uscire indipendentemente ed è impensabile crearsi una vita propria.
.. ho riflettuto e capito che la psichiatria mi stava uccidendo dentro e fuori...
ora, dopo 8 mesi che ho smesso di assumere psicofarmaci risento ancora degli effetti collaterali quali forti dolori muscolari, continui mal di testa...
Questa lettera è uno sfogo forse, ma spero di avervi detto qualcosa di più su questa "ma?a medica" che sta uccidendo o comunque spegnendo le nuove generazioni...

Cordiali saluti "
Con  le diagnosi pseudoscientifiche, etichette degradanti, trattamenti sanitari obbligatori per un facile sequestro, trattamenti brutali e depersonalizzanti svolti in tutto il mondo, migliaia di persone, senza averne alcun bisogno, ogni giorno cadono nel sistema coercitivo della psichiatria. È un sistema che esemplifica l'abuso dei diritti umani e nega agli individui i loro diritti innati.
Solo fornendo tutti i fatti in merito ai rischi del trattamento psichiatrico possiamo avere delle chances di ridurre il numero delle vittime che sfortunatamente scoprono la verità in seguito a una tragedia personale.
Raccomandiamo di informarsi attentamente, di non accettare facili diagnosi psichiatriche sia per se stessi che per i propri figli, ma richiedere accurate analisi mediche.

Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani onlus
Email info@ccdu.org
www.ccdu.org

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