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Think Town: un bando per giovani talenti

| Scritto da Redazione
Think Town: un bando per giovani talenti

Think Town, bando promosso dall'Assessorato alle Politiche Educative e 
Giovanili del Comune di Cremona a favore di gruppi e associazioni di 
giovanili di talento, è aperto fino a lunedì 27 febbraio e tutti i 
giovedì alle 17 sono organizzati nella sede dell'Assessorato 
appuntamenti dedicati a questa iniziativa. Ma è anche possibile fissare 
un appuntamento o richiedere informazioni telefoniche al numero 
0372.401.365 e scaricare i moduli necessari per presentare domanda 
attraverso il sito del Comune.
Think Town eroga, infatti, contributi a gruppi e associazioni di giovani 
con idee innovative e creative. Tre le sezioni per le quali è possibile 
concorrere: gruppi informali di giovani (vale a dire gruppi ancora privi 
del proprio codice fiscale), associazioni costituite da meno di due anni 
e associazioni più vecchie, a cui però si chiede una partecipazione 
minima al finanziamento. I temi spaziano dall'innovazione tecnologica, 
all'impegno civile e di utilità sociale per sensibilizzare verso temi 
come patrimonio ambientale, sviluppo sostenibile e volontariato; dalla 
creatività ed espressività, per avvicinare la cittadinanza all'arte e ai 
linguaggi artistici, alla promozione del territorio per valorizzare il 
sorprendente patrimonio artistico e culturale cittadino. Possono 
partecipare presentando i propri progetti giovani dai 18 ai 35 anni per 
la prima categoria; per la seconda, associazioni che operano sul 
territorio e hanno sede operativa a Cremona, attive da non più di 2 anni 
e, infine, per la terza, associazioni di giovani con sede operativa a 
Cremona costituite da almeno 2 anni.
"Investire sul capitale umano è sempre stato un mio punto saldo", 
afferma l'assessore alle Politiche educative, Jane Alquati "ecco perché 
sono così fiera di Think Town: un progetto che premia nei giovani alcuni 
aspetti formativi quali la capacità di assumersi responsabilità e di 
sperimentare in processi di progettazione. La prima edizione ha premiato 
vari progetti, tutti interessanti. Uno in particolare mi è rimasto nel 
cuore: quello proposto dall'associazione culturale Easyli. Si tratta di 
un progetto di formazione per professionisti della comunicazione 
accessibile, una comunicazione, cioè, strutturata attraverso supporti e 
sistemi particolari, a vantaggio di interlocutori cognitivamente o 
percettivamente svantaggiati. Non necessariamente persone con 
disabilità: si tratta di una forma comunicativa semplificata, ma 
rigorosa, che si dimostra particolarmente utile, per esempio, 
nell'inserimento nel percorso formativo di bambini stranieri di prima 
generazione. Davvero un modo per declinare l'impegno in civile e sociale 
in modo concreto".

Cremona, 31 gennaio 2012

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