Sabato, 18 maggio 2024 - ore 06.14

Turismo delle radici: De Vita (Dgit) al BestMed Project

| Scritto da Redazione
Turismo delle radici: De Vita (Dgit) al BestMed Project

Si è parlato anche di turismo delle radici al BestMed Project che oggi a Roma si è interrogato sullo sviluppo di un network di osservatori sul turismo sostenibile. Tra gli intervenuti alla prima parte dei lavori, infatti, anche Giovanni Maria De Vita che alla Direzione generale per gli italiani all’estero della Farnesina si occupa appunto del progetto dedicato al turismo delle radici.

“Il “turismo delle radici” – ha esordito De Vita – rappresenta uno specifico segmento turistico che si rivolge alle comunità italiane e ai discendenti italiani all'estero (per un totale stimato di circa 80 milioni di persone). Il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale d'Italia ne ha sempre riconosciuto le potenzialità, anzi oggi svolge un ruolo essenziale nella ripresa del turismo in Italia”.

I "tour delle radici", ha spiegato il consigliere, “vanno oltre i circuiti turistici tradizionali. Arricchiscono i borghi antichi non solo economicamente, in termini di produzione, investimenti e aumento dell'occupazione giovanile, ma preservano anche gli edifici storici, generando un turismo ecosostenibile”. La Farnesina, in questo progetto, “si pone come riferimento nazionale per tutti gli attori che operano in tale segmento, grazie ai suoi Uffici all'estero e ai suoi contatti con associazioni ed enti di rappresentanza locali. Dal 2018 il MAECI presiede annualmente un tavolo di coordinamento tecnico che riunisce oggi 80 soggetti tra amministrazioni centrali, enti locali, centri accademici e di ricerca e associazioni. Questi stakeholder sono interessati alla realizzazione e promozione di un'offerta turistica integrata a livello nazionale dedicata alle comunità italiane nel mondo”.

De Vita ha quindi citato la “Guida alle radici italiane. Un viaggio sulle tracce dei vostri padri” curata dall'Associazione RAIZ Italiana; l'indagine “Alla scoperta dell'italiano: i tour delle radici in Italia” a cura dell'Associazione AsSud; il Master di primo livello “Progettazione e gestione dei percorsi delle radici” istituito dall'Università della Calabria; e la pubblicazione del “Primo rapporto sul Turismo Roots in Italia” nato dall’indagine condotta dalle università della Calabria e di Mar del Plata. Tutti progetti finanziati dalla Farnesina.

Il MAECI, ha aggiunto, “si avvale di esperti e accademici in quanto forniscono gli strumenti necessari alla programmazione turistica del territorio e alla progettazione di un'offerta turistica mirata. Tale interazione sinergica permette di avere una visione a 360 gradi su questo segmento turistico per sbloccarne le potenzialità, rivolgendosi sia agli utenti finali che agli operatori turistici”.

Infatti, ha spiegato, “i risultati del “Primo rapporto sul turismo delle radici in Italia” hanno evidenziato quattro aree di intervento per favorire un'efficace politica di marketing per il turismo delle radici: una pianificazione nazionale e regionale che raccolga, elabori e monitori costantemente dati statistici e informazioni sulla crescita della domanda, sull'andamento del mercato, sulle tematiche socio-culturali in atto, sull'evoluzione dell'offerta e così via; un'offerta mirata, in grado di soddisfare le esigenze e le aspettative dei viaggiatori radici; la partecipazione degli stakeholder ai processi decisionali e di pianificazione strategica nonché la creazione di una rete che colleghi tutti gli attori pubblici e privati che operano in questo settore” e, infine, “una attività di comunicazione, attraverso i tradizionali e nuovi canali digitali, perseguendo la creazione di un collegamento duraturo tra le comunità italiane all'estero e il paese o la regione di provenienza”.

Il Progetto Turismo Radici, promosso dalla Direzione Generale Italiani all'Estero e Politiche Migratorie è finanziato dal Pnrr.

Il Progetto, ha chiarito De Vita, “mira a sensibilizzare le comunità locali in Italia, da un lato, e le comunità italiane all'estero, dall'altro, attraverso specifiche attività di formazione, rivolte soprattutto ai giovani, attraverso la ricerca accademica e una grande campagna comunicazione, svolta attraverso la rete diplomatico-consolare. Inoltre, favorisce la promozione della digitalizzazione, facilitando le indagini relative alla ricerca genealogica dei documenti di famiglia, e la valorizzazione delle tradizioni regionali, sostenendo i settori dell'artigianato e della gastronomia”.

L'iniziativa, infine, “rappresenta un significativo impegno svolto in stretta collaborazione con gli enti locali e le amministrazioni regionali responsabili delle politiche pubbliche di sviluppo turistico del proprio territorio”.

“Particolare attenzione – ha evidenziato De Vita – sarà dedicata al monitoraggio delle attività svolte durante la realizzazione dell'iniziativa e del flusso di turisti che visiteranno i territori e usufruiranno di questa offerta appositamente studiata. Ciò – ha concluso – avverrà attraverso una rete organizzata con alcune Università italiane in diverse aree del Paese”. (aise) 

390 visite
Petizioni online
Sondaggi online

Articoli della stessa categoria