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UCRAINA CONTRO RUSSIA: CONTINUA LA GUERRA DEL GAS AI CONFINI ORIENTALI DELL'UE

| Scritto da Redazione
UCRAINA CONTRO RUSSIA: CONTINUA LA GUERRA DEL GAS AI CONFINI ORIENTALI DELL'UE

Il Presidente ucraino, Viktor Yanukovych, ordina la diminuzione della quantità di gas russo da importare nel sistema ucraino nonostante i vincoli contrattuali. Mosca pronta a concedere sconti in cambio di concessioni politiche

 

Le cordialità istituzionali e la durezza di un braccio di ferro politico lungi dall'essere risolto. Nella giornata di venerdì, 23 Novembre, il Presidente ucraino, Viktor Yanukovych, ha annunciato l'intenzione di limitare l'importazione di gas dal monopolista russo, Gazprom, a 18 miliardi di metri cubi.

 

La dichiarazione rilasciata alla Interfax-Ukrayina, che il Presidente Yanukovych ha giustificato con la necessità di limitare la dipendenza dell'Ucraina dal gas della Russia, rappresenta un inasprimento della posizione di Kyiv nei confronti di Mosca.

 

Nel Luglio 2012 il Ministro del'Energia, Yuri Boyko, ha fissato a 23 Miliardi di metri cubi la quantità di gas che il colosso ucraino Naftohaz avrebbe acquistato da Gazprom durante l'anno.

 

La decisione del Presidente Yanukovych pone un problema di carattere contrattuale, dal momento in cui gli accordi in essere con la Russia impongono a Naftohaz l'acquisto da Gazprom di almeno 41,6 Miliardi di metri cubi di gas.

 

Lamentando l'imposizione da parte di Mosca di tariffe più alte rispetto a quelle applicate alle compagnie tedesche, e cercando di ottenere uno sconto sui contratti, Kyiv ha dichiarato l'intenzione di diminuire progressivamente l'importazione di gas russo a 20 Miliardi di metri cubi nel 2013.

 

Secondo gli esperti, la posizione ucraina, confermata dalle dichiarazioni del Presidente Yanukovych, comporta all'Ucraina l'imposizione di una multa salata da parte di Gazprom per mancato rispetto dei parametri contrattuali.

 

Tale risoluzione avrebbe una ripercussione più onerosa sulle casse ucraine rispetto al mantenimento delle importazioni di gas dalla Russia, che obbligano l'Ucraina a pagare 12,4 Miliardi di Dollari.

 

Uno spiraglio sembra essere stato aperto da un colloquio tra il Primo Ministro ucraino, Mykola Azarov, e il suo collega russo, Dmitriy Medvedev, avvenuto a Mosca sabato, 24 Novembre.

 

Come riportato dalla radio Voice of Russia, Medvedev avrebbe proposto ad Azarov uno sconto sulle forniture di gas in cambio dell'ingresso dell'Ucraina nell'Unione Eurasiatica: progetto di integrazione sovranazionale nello spazio ex-sovietico, a cui già partecipano Russia, Bielorussia e Kazakhstan, concepito da Mosca per ristabilire l'egemonia politica del Cremlino nell'ex-URSS.

 

Un altro obiettivo della Russia è l'ottenimento del controllo diretto del sistema infrastrutturale energetico ucraino, attraverso il quale Mosca garantirebbe l'invio diretto di gas all'Unione Europea senza più dipendere da Paesi di transito.

 

Per questa ragione, Gazprom ha aumentato l'invio di gas in Occidente attraverso la Bielorussia - che il monopolista russo controlla già al 100% - ha costruito il Nordstream - conduttura sul fondale del Mar Baltico che rifornisce di carburante direttamente la Germania bypassando Polonia, Lituania e Ucraina - ed ha avviato la realizzazione del Southstream.

 

Noto anche come Gasdotto Ortodosso, il Southstream è un progetto mirato ad isolare l'Ucraina e, nel contempo, a bloccare il piano di diversificazione delle forniture di gas progettato dalla Commissione Europea per diminuire la dipendenza del Vecchio Continente dall'oro blu della Russia.

 

Figlio di un accordo tra Gazprom e il colosso italiano ENI, benedetto da un patto tra il Presidente russo, Vladimir Putin, e l'ex-Premier italiano, Silvio Berlusconi - appoggiato anche dagli ex-Ministri dello sviluppo economico Mario Romani e Pierluigi Bersani - il Southstream, che condurrà in Europa 63 miliardi di metri cubi di gas attraverso il fondale del Mar Nero e la penisola Balcanica, è stato contestato dalla Commissione Europea poiché mette a serio repentaglio la sicurezza nazionale dei 27 Stati dell'UE.

 

Il Southstream e la politica energetica di Yanukovych costringono l'Ucraina ad acquistare gas russo dai tedeschi

 

Per arginare la diminuzione dell'importazione di gas dalla Russia, l'Ucraina ha aumentato lo sfruttamento di carbone e gasolio per assicurare il funzionamento delle industrie nazionali.

 

Inoltre, Naftohaz ha firmato con la compagnia tedesca RWE un accordo trimestrale per l'importazione di un milione di metri cubi di gas russo acquistato dalla compagnia tedesca, veicolato in territorio ucraino tramite la Polonia.

 

Il palesarsi di contrasti energetici con Varsavia ha successivamente costretto Kyiv a concordare con l'Ungheria il transito del gas russo acquistato dalla RWE verso l'Ucraina.

 

Inoltre, Naftohaz ha avviato con la compagnia tedesca trattative per la firma di un accordo duraturo che, secondo Natural Gas Europe, potrebbe incrementare a 20 Miliardi di metri cubi la quantità di gas importata dall'Ucraina se come paese di transito dell'oro blu fornito dalla RWE sarà scelta la Slovacchia.

 

Matteo Cazzulani

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