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UCRAINA: YANUKOVYCH CONCEDE UNA FINTA AMNISTIA

| Scritto da Redazione
UCRAINA: YANUKOVYCH CONCEDE UNA FINTA AMNISTIA

UCRAINA: YANUKOVYCH CONCEDE UNA FINTA AMNISTIA
Il Parlamento ucraino approva a colpi di maggioranza la liberazione dei partigiani detenuti solo previa evacuazione degli Uffici Pubblici occupati. La Russia congela il prestito di danaro al Presidente ucraino fino alla formazione del nuovo Governo

Una maratona lunga tutto il pomeriggio, alla quale ha partecipato anche il Presidente ucraino, Viktor Yanukovych, per dare l'ennesima prova di come le Autorità ucraine non vogliano concedere aperture ai dimostranti. Nella giornata di mercoledì, 29 Gennaio, il Parlamento ucraino ha approvato un provvedimento che garantisce l'amnistia per i manifestanti arrestati durante gli assalti armati della polizia di regime Berkut, solamente a condizione che i partigiani ucraini liberino gli edifici pubblici occupati, come il Ministero della Giustizia e il Municipio della Capitale Kyiv.

Il Progetto di Legge sull'amnistia è stato approvato con i voti del Partito delle Regioni del Presidente Yanukovych solo dopo che lo stesso Capo di Stato si è recato in Parlamento ed ha condotto incontro su incontro con il Gruppo parlamentare a lui fedele, per assicurarsi che nessuno tra i suoi Deputati avrebbe infranto la disciplina di Partito votando per le proposte dell'Opposizione, che prevedevano un'amnistia non condizionata, secondo quanto invece promesso dallo stesso Capo di Stato.

Negativo, per l'appunto, è stato il parere dell'Opposizione, che ha ritenuto l'amnistia votata dal Partito di Yanukovych una presa in giro delle promesse fatte ufficialmente durante le trattative e, sopratutto, ha chiesto al Capo di Stato di rendere esecutive con la propria firma l'abolizione parziale delle Leggi Liberticide, che il Parlamento ha approvato martedì, 28 Gennaio.

Diversamente dall'opposizione, il Primo Firmatario del Progetto Di Legge approvato, Serhiy Miroshnichenko, Deputato del Partito delle Regioni e Delegato del Presidente presso il Parlamento, ha considerato il provvedimento ragionevole, ed ha ritenuto l'ex-Ministro degli Interni, Yuriy Zakharchenko, non responsabile per l'uccisione da parte della polizia di regime di almeno sette persone tra i manifestanti.

A proposito di Governo, resta ancora aperta la questione del nuovo esecutivo, dopo che Yanukovych ha dimissionato il Premier, Mykola Azarov, ed ha concesso la guida ad interim al Vice-Premier, Serhiy Arbuzov.

Secondo indiscrezioni, Yanukovych manterrà alla guida del Governo una persona a lui fedele, come Arbuzov per l'appunto, per evitare ritorsioni da parte della Russia, che è tornata ad esercitare pressioni economiche sull'Ucraina per influenzare gli equilibri interni a Kyiv.

Il Premier russo, Dmitry Medvedev, per soppesare quale sarà la politica del nuovo Esecutivo, ha congelato il prestito di 15 miliardi di Dollari che il Presidente della Federazione Russa, Vladimir Putin, ha concesso a Yanukovych in cambio della sua rinuncia alla firma dell'Accordo di Associazione con l'Unione Europea.

A Kyiv continuano le repressioni sui giornalisti

Oltre alle pressioni da parte della Russia, continua la repressione in Ucraina sui giornalisti, con l'incursione da parte di agenti dei Servizi Segreti in casa del giornalista Oleksandr Mykhelson.

Il noto cronista dell'Ukrayinsky Tyzhden ha ricevuto la visita di agenti che hanno confiscato materiali in quanto pericoloso estremista.

Mykhelson è solo l'ennesima vittima del mancato rispetto della Libertà di Stampa in Ucraina, dopo i più di dieci canali indipendenti costretti a chiudere e i circa cento giornalisti aggrediti fisicamente, tra cui il noto caso della giornalista Tetyana Chornovol: ridotta in ospedale da aggressioni di agenti dei Servizi Segreti per avere indagato sul giro di danaro del Presidente Yanukovych.

Matteo Cazzulani

Energy deals and Central Eastern Europe politics analyst

m.cazzulani@gazeta.pl

http://matteocazzulani.wordpress.com

http://matteocazzulaniinternational.wordpress.com

2014-01-30

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