Giovedì, 12 dicembre 2024 - ore 12.05

Un caro saluto a Giuseppe Morandi di Cesare Vacchelli

Caro Giuseppe, con dolore e tristezza ho appreso la notizia della tua dipartita

| Scritto da Redazione
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Un caro saluto a Giuseppe Morandi di Cesare Vacchelli

Caro Giuseppe, con dolore e tristezza ho appreso la notizia della tua dipartita, una tristezza simile a quella che ho provato per questo tuo ultimo sofferto periodo di vita tra di noi.

E allora ho cominciato a sfogliare le pagine del voluminoso libro dei ricordi, da cui sono affiorate nitide le immagini dei tanti momenti trascorsi insieme e che hanno contrassegnato la nostra lunga amicizia: il lavoro, l’impegno politico e sindacale, i viaggi, l’attività dei comitati e gli altrettanto indimenticabili momenti di convivialità.

Gli stessi fogli che ora ho tra le mani mi riportano alla memoria gli inizi della nostra frequentazione, quando con gli amici e le amiche della FGCI venivamo qui a Pontirolo, a casa Azzali, nella sede della tua Lega di Cultura, ad assemblare i Quaderni della Lega, raccogliendo i fogli disposti sulle assi che coprivano il perimetro dell'intera abitazione.

Un'attività che svolgevamo con passione politica, ma anche con quella gioiosità che tu sapevi trasmettere e che nasceva da un autentico rapporto umano ancora prima che politico. Così come mi ricordano anche il giorno in cui nel tuo ufficio hai battuto a macchina la mia domanda di partecipazione al concorso pubblico per il posto di impiegato in comune a Piadena. Un posto che ho poi ricoperto lavorando al tuo fianco per circa trent'anni. Anni indimenticabili che hanno consolidato la nostra amicizia, e che grazie ai tuoi costanti e importanti stimoli mi hanno aiutato a crescere, ad ampliare i miei interessi e la mia visione sulla vita e sul mondo.

Indimenticabili, poi, e sempre più avventurosi i numerosi viaggi che abbiamo fatto insieme prima con Nadia e Ivana e poi con Peter e mio fratello Giovanni. La tua vitale presenza anche nell'ambiente lavorativo è stata per tutti noi importante, perché ha migliorato i nostri rapporti interpersonali e contribuito a creare un ambiente sereno oltre che un gruppo coeso, collaborativo e solidale. Noi inoltre avevamo il privilegio di conoscere in anteprima le tue nuove e poliedriche attività perché il tuo telefono in ufficio era collegato con mezzo mondo. Ma la tua giornata era solo agli inizi, perché dopo aver consumato velocemente il pranzo che la Lilli Billi, così dolcemente appellavi tua mamma, ti aveva amorevolmente preparato, ti precipitavi al bar del Cafetin per incontrare nella pausa di lavoro i tuoi amici e compagni operai, con cui discutevi anche ironicamente della situazione politica, e soprattutto insieme a loro progettavi nuove iniziative politiche, sindacali e di convivialità. Giuseppe, infatti, era un compagno a tutto tondo, sempre dalla parte dei più deboli, in prima fila nella difesa dei diritti degli immigrati, rischiando anche personalmente, e delle classi subalterne per cui si è speso con grande passione, partecipando attivamente alle loro lotte e rivendicazioni e valorizzandone la cultura attraverso la fotografia i libri ed il cinema. Strumenti che sapeva usare con maestria e grande efficacia comunicativa.

La Lega di Cultura è stata una delle tue grandi creazioni attraverso la quale insieme a Pierino, alla Genia, e a Gianfranco, Roberto, Enrico, Bruno, Peter e molti altri compagni hai seminato cultura, solidarietà, amicizia, felice convivialità e fiducia nella costruzione di un mondo migliore. Insieme hanno saputo tessere proficui rapporti culturali e politici e costruire duraturi e profondi rapporti di amicizia con persone provenienti da “mezzo mondo”. E poi la festa della Lega di Cultura, un appuntamento fisso e per tutti imperdibile. Il culmine di un intensa e annuale attività politica e culturale. Ad ogni festa un nuovo argomento da affrontare e un’importante e arricchente occasione per ritrovarsi. Giuseppe era sempre coerente con le proprie idee e lo dimostrava oltre che con il suo impegno politico, sociale e culturale anche con il suo sobrio stile di vita. La lotta di classe era un riferimento per lui basilare che gli consentiva di esprimere sempre una lucida lettura politica degli accadimenti nazionali e internazionali, rispetto ai quali per lui era facile compiere una netta scelta di campo. Giuseppe ha partecipato attivamente alle lotte antinucleari e contro le numerose, troppe, minacce ambientali che negli anni hanno interessato il nostro territorio. Giuseppe è stato anche un grande amico dei comitati ambientalisti, e tra i fondatori del Coordinamento Comitati No autostrade Cr-Mn e Ti-Bre, alle cui lotte ha partecipato attivamente e convintamente.

La sua creatività anche qui ha trovato terreno per esprimersi: memorabile in proposito il cartello che per diverse settimane ha campeggiato al centro del chiostro comunale, con la scritta “Amico treno”. Una chiara e ironica critica rivolta all’allora sindaco e alla giunta comunale che, ancorché formata da ferrovieri, era convintamente a favore del progetto autostradale della Cr Mn. Un’attività quella dei comitati di cui ti tenevo sempre informato e che soprattutto negli ultimi momenti mi spronavi a continuare con lo stesso impegno. Ma ora, caro Giuseppe, è arrivato il momento di un ultimo e doloroso saluto, non prima di averti ringraziato per la tua amicizia e per tutto ciò che ci hai saputo trasmettere e donare. Molti oggi indicano nel contatto con la natura un aiuto importante per ritrovare sé stessi.

Tu lo avevi scoperto da tempo, e non a caso non rinunciavi ogni giorno e in ogni stagione a passare del tempo sulla mitica spiaggia dell'Oglio o a passeggiare sui suoi argini, dove poi ti fermavi per leggere Il Manifesto in tranquillità. Conservo questo tuo insegnamento come uno dei più importanti e preziosi che mi hai trasmesso. Così anche la natura ti ha voluto ringraziare, salutandoti con l'estate, quella di San Martino, una stagione che tu hai così tanto amato. Ciò che abbiamo fatto nella vita riecheggia nell'universo, e sono sicuro che ora anche lì avrai portato un po' di allegra confusione. Il tuo dialetto assurgerà a lingua universale, e sonoro riecheggerà il tuo inconfondibile Ciao. Un ciao che ora anche noi ti rivolgiamo con affetto e seppur a fatica, con quel sorriso che ci hai sempre regalato. Ciao Giuseppe, buon Viaggio!

(Cesare Vacchelli) Pontirolo 14/17 Novembre 2024

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