I vescovi slovacchi hanno espresso forte contrarietà alla proposta del governo della Repubblica Slovacca di una Strategia nazionale per l’uguaglianza di genere e al suo Piano d’azione 2014-2019. La dichiarazione pubblicata la scorsa settimana parla di preoccupazione sui contenuti dei due documenti, con riferimento particolare all’introduzione di restrizioni nella pratica dell’obiezione di coscienza nel campo della salute sessuale e riproduttiva, o l’educazione all’uguaglianza di genere che richiederebbe ingenti investimenti finanziari a discapito dei cittadini davvero svantaggiati. Si tratta di una «discriminazione contro i gruppi emarginati (madri, disabili) e una spesa inefficace», ha scritto il presidente della Conferenza Episcopale Slovacca mons. Stanislav Zvolensky, al Ministro del Lavoro, Affari sociali e Famiglia, Jan Richter. La stessa opinione è stata ribadita nel corso di una conferenza stampa dei rappresentanti di sei associazioni pro-vita e pro-famiglia che chiedono al governo socialdemocratico e alle autorità competenti di riformulare entrambi i documenti e di considerare l’obiezione di coscienza per tutti i cittadini.
Fonte: Buongiorno Slovacchia