All'incontro molto partecipato, che si è tenuto in Sala Zanoni, sono intervenuti l'assessore all'Ambiente Alessia Manfredini, la dirigente del Settore Ambiente Mara Pesaro, il capo servizio Acqua, aria, cave della Provincia di Cremona Massimo Cremonini Bianchi, il responsabile Ufficio impianti termici del Comune Lorenzo Magni, e l'ispettore impianti termici del Comune Damiano Ghisolfi.
Alla riunione, dedicata agli impiantisti ed installatori di impianti termici, sono stati affrontate affrontati, oltre alle problematiche degli inquinanti nell'aria, gli aspetti normativi riguardanti l'utilizzo delle biomasse e i divieti stabiliti dalla normativa. Questo incontro è stato organizzato nell'ambito delle attività previste nel protocollo antismog sottoscritto dal Comune di Cremona con gli undici Comuni di cintura.
La prossima settimana, giovedì 13 ottobre alle 20,30 in Sala Eventi di SpazioComune (piazza Stradivari, 7) , è prevista un'altra iniziativa pubblica, dal titolo “Che aria tira! - Per saperne di più sull'aria che respiri” con Vorne Gianelle responsabile Unità Operativa Centro regionale di monitoraggio della qualità dell'aria di Arpa Lombardia.
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Si ricorda quanto prevede la normativa regionale sull'utilizzo degli impianti a biomassa
Ulteriori provvedimenti antinquinamento in ambito civile
Nel periodo dal 15 ottobre al 15 aprile è disposto il divieto (nel caso siano presenti altri impianti per il riscaldamento alimentati con combustibili ammessi) di utilizzo di apparecchi per il riscaldamento domestico alimentati a biomassa legnosa appartenenti alle seguenti categorie: camini aperti; camini chiusi e stufe con un rendimento inferiore al 63%. Il divieto si applica alla Fascia 1 del territorio regionale e ai restanti Comuni situati ad una quota altimetrica uguale o inferiore ai 300 m s.l.m. (dGR 7635/2008).
Il valore di rendimento energetico posseduto dall’apparecchio è precisato nel libretto di istruzioni fornito dal venditore e comunque certificato dal costruttore.
I controlli sono effettuati dalle Province -nei Comuni aventi meno di 40.000 abitanti - e dai Comuni con popolazione maggiore di 40.000 abitanti, nell’ambito delle verifiche sugli impianti termici.
La sanzione in caso di inosservanza è quella disciplinata dall'art. 27, comma 4, della Legge regionale n.24/06 (da 500 a 5.000 €).
Si rammenta, inoltre, che è consentito bruciare solo legna vergine, pellet e i combustibili assimilabili secondo quanto disposto dal D.Lgs. 152/06. La combustione di qualsiasi altra tipologia di materiale non rientrante nelle suddette categorie, costituisce attività di incenerimento di rifiuti non autorizzata e pertanto vietata dalle disposizioni normative vigenti. A tal proposito l’attività di controllo degli Enti preposti potrà essere indirizzata alla verifica, oltre che del corretto utilizzo degli apparecchi, anche della qualità della biomassa utilizzata.
La normativa di riferimento
Delibere di Giunta regionale n. 1118/13 e n. 3965/15 in merito alle nuove regole di installazione, manutenzione e censimento degli apparecchi domestici alimentati a biomassa legnosa