A Pasqua è dovere di ciascuno/a farsi colomba portatrice di pace
"Si sbagliò la colomba; Ora tocca a noi provare.
Si sbagliava.
Per andare al nord fuggì al sud.
Credette che il grano fosse acqua.
Si sbagliava.
Credette che il mare fosse il cielo;
e la notte, la mattina.
Si sbagliava.
Credette che le stelle fossero rugiada;
e il calore neve.
Si sbagliava.
Credette che la tua gonna fosse la tua blusa
e il tuo cuore la sua casa.
Si sbagliava.
(Lei si addormentò sulla spiaggia.
Tu, sulla cima di un ramo)".
Rafael Alberti
Ora tocca a noi provare.
A Pasqua è dovere di ciascuno/a farsi colomba portatrice di pace, di
rinascita, di resurrezione, trovando però la giusta direzionalità
dell'obiettivo e il pragmatismo dell'azione, per non fallire.
Potremmo parafrasare al contrario la poesia:
"Non si sbagliò la colomba.
Non si sbagliava.
Per cambiare il mondo partì da se stessa.
Credette che l'armonia potesse governare i rapporti tra gli uomini.
Non si sbagliava.
Credette che la felicità potesse essere un diritto di tutti.
Non si sbagliava.
Credette che la vita, avuta senza merito, potesse essere spesa per ciò che
merita.
Non si sbagliava.
(Lei rimase sveglia per poter centrare il bersaglio.
Tu, immedesimato in lei, dovrai ovviamente fare lo stesso)".
AUGURI!!!
Pietro Bacecchi
Conservatorio di Musica Giuseppe Verdi
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