Martedì, 30 aprile 2024 - ore 17.34

A PROPOSITO DEL NUOVO WELFARE LOMBARDO | C.Borghetti

| Scritto da Redazione
A PROPOSITO DEL NUOVO WELFARE LOMBARDO | C.Borghetti

L'intervento di Carlo Borghetti
In questi anni è cambiato lo scenario dentro cui vengono erogati i servizi di Welfare: si invecchia di più, si cura di più, aumenta la cronicità, è mutata la composizione sociale, sono nati bisogni nuovi oltre quelli noti di anziani, minori e persone con disabilità, sono state drammaticamente ridotte le risorse… Si impone una revisione urgente a livello nazionale e a livello regionale dell'attuale sistema di Welfare, pena gravi danni anche alla coesione sociale delle nostre comunità.
 Regione Lombardia nel 2010 annuncia una nuova legge quadro sul Welfare, ma in questi due anni procede a colpi di delibere di Giunta, introducendo modifiche alle regole senza confronto con i vari attori del sistema, e solo ora fa partire una rapida consultazione su un documento, proposto da Formigoni stesso, che in una pagina e mezza elenca i princìpi che dovrebbero portare alla sottoscrizione di un "Patto" per il nuovo Welfare lombardo. Sorgono tre domande, a questo punto:
-perché non si parla più di una legge di riforma organica della rete regionale dei servizi sociali e sociosanitari?
-perché soggetti non meglio chiariti dovrebbero sottoscrivere un Patto di princìpi (non declinati) scritto con modalità unilaterali?
-perché il Consiglio Regionale, depositario del compito d'indirizzo, non è ancora stato coinvolto?
Ma quello che più preoccupa sono alcuni meccanismi che i princìpi enunciati sottendono. Ad esempio:
-bene la centralità della famiglia (dopo che abbiamo sentito sempre parlare di centralità della persona), ma il meccanismo di compartecipazione ai costi dei servizi che la Regione pensa (Fattore Famiglia), a fronte di sconti alle famiglie con più compiti assistenziali, carica sulle altre famiglie e sui Comuni il costo di tali sconti;
-bene una redistribuzione delle risorse, ma il meccanismo dall'offerta alla domanda con cui, attraverso i voucher, si vuole dare dei soldi direttamente ai cittadini anziché alla rete dei servizi, può mettere in crisi il governo del sistema, lasciando sole le persone proprio nel momento del bisogno. Ai lombardi interessa di più essere seguiti in un percorso di cura di qualità, o poter scegliere "liberamente" dove andare?
-bene la chiamata agli attori pubblici, privati e al Terzo Settore a concorrere di più al Welfare, ma senza chiari impegni della Regione sul reale coinvolgimento di questi attori nella pianificazione, il timore è che la chiamata sia a concorrere con le risorse più che nella governance.
Noi per la Lombardia parleremmo della necessità di migliorare il governo e la presenza diffusa dei servizi, con una migliore integrazione tra sanità, sociosanitario e sociale, con la valorizzazione del ruolo dei Comuni, alleggerendo la burocrazia a vantaggio di più efficaci controlli di correttezza, appropriatezza e qualità del servizio. Parleremmo di accompagnare di più il cittadino, di rivedere il mix tra residenzialità e domiciliarità, di creare servizi intermedi tra l'ospedale e la famiglia… Sono solo spunti, e siamo pronti a fare la nostra parte nelle sedi competenti. Se ce ne sarà data la possibilità.

fonte: http://www.pdregionelombardia.it/novita7ggdettaglio.asp?ID=5367

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