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Abruzzo Nel centro Italia è emergenza reale, nonostante si tenti in tutti i modi di sminuire la situazione.

La presa di posizione del Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua .Abruzzo: gioiamo e speriamo per i salvataggi di Rigopiano ma inaccettabile la situazione di decine di migliaia di persone isolate da cinque giorni senza elettricità, riscaldamento e luce.

| Scritto da Redazione
Abruzzo Nel centro Italia è emergenza reale, nonostante si tenti in tutti i modi di sminuire la situazione.

Sindaci stremati, servono mezzi. Gioiamo e speriamo per Rigopiano e ammiriamo i soccorritori che stanno rischiando la vita sul campo per proteggere la popolazione.

Non possiamo però tacere che da cinque giorni centinaia di migliaia di persone sopravvivono a temperature polari senza energia elettrica e riscaldamento. Spesso senza acqua. A volte anche senza telefonia. E di ciò va chiesto conto ai gestori TERNA e ENEL.

Ancora una volta in Italia assistiamo allibiti e furenti a un generale e complessivo fallimento delle istituzioni, a partire dal sistema organizzativo della Protezione Civile e dalla Regione che hanno dimostrato di non essere in grado di affrontare emergenze di questo tipo nonostante l'arrivo della fortissima perturbazione fosse nota almeno con cinque giorni di anticipo e l'inverno in generale non possa certo essere considerato un evento imprevedibile. Ed è cento volte più disarmante misurare l'abisso che sta tra l'impegno commovente di tanti lavoratori e volontari e l'impreparazione o la superficialità di troppe persone inadatte a ricoprire posti nelle catene di comando. Tra l'altro in alcuni territori come l'Alto vastese l'emergenza andava avanti già dalla perturbazione dell'Epifania, con centri isolati e un primo blackout di proporzioni abbastanza gravi.

A mero titolo di esempio, il Forum H2O abruzzese stesso aveva scritto un'email alla Segreteria del Ministro per lo Sviluppo Economico, da cui dipendono le infrastrutture energetiche elettriche, lunedì scorso alle 12:04 segnalando i gravissimi blackout che si stavano verificando. La situazione poi è esplosa, con quasi mezzo milione di persone senza energia elettrica.

Per giorni si è andati avanti con pochissimi mezzi adeguati alla nevicata ampiamente prevista (le previsioni meteo avevano dato 2-3 metri di accumuli). Abbiamo visto importanti soggetti istituzionali intenti per due giorni ad improvvisare interlocuzioni dirette con i cittadini tramite Facebook (Facebook!) interponendosi tra questi ed Enel. Peccato che ci fosse quasi mezzo milione di persone senza energia e riscaldamento. Quando, a parte arrivare organizzati già da lunedì con i mezzi schierati sul campo e chiesti per tempo allo Stato, bisognava almeno segnalare la reale situazione e denunciare tutto, anche al Governo centrale per tempo. L'emergenza nazionale è stata chiesta solo ieri alle 14 e dichiarata solo oggi.

Ma non si tratta solo di colpe di singoli: tutto questo è anche il frutto di anni di politiche scellerate.

Scellerata è stata la scelta di sopprimere le Province, scelta poi bocciata dal referendum costituzionale, ma già attuata nei fatti con un pesantissimo definanziamento e con l'esodo di tanti dipendenti e le attrezzature sono state lasciate irresponsabilmente invecchiare e disperdere. Le Province gestivano e gestiscono ancora oggi la gran parte del sistema viario italiano e in particolare quello che, fuori dalle grandi direttrici, raggiunge i borghi di montagna e il sistema collinare. Ora le competenze sono spezzettate e gestite in maniera confusionaria. Irresponsabile è stato abolire il livello amministrativo più vicino ai comuni, solo per la smania populistica di appuntarsi al petto l'ennesimo "taglio di spese", senza la minima preoccupazione degli effetti di quel taglio. Ora che grazie alla saggezza dei cittadini le province sono state "salvate" dalla vittoria dei No al referendum, occorre ricostruire al più presto quel livello amministrativo, salvando così un patrimonio di persone, saperi costruito in decenni.

Nello stesso modo irresponsabile e superficiale si è proceduto con l'abolizione del Corpo Forestale dello Stato.

Altrettanto scellerata è stata la scelta di privatizzare i servizi essenziali, come l'energia elettrica. Così può succedere che gestori privati di pubblici servizi possano ignorare le richieste di allarme dei Sindaci e dei Presidenti di Provincia: le aziende private rispondono a singoli clienti, non a collettività.

Il settore energetico delle reti strategiche garantisce introiti enormi tramite le bollette in regime di monopolio naturale. Ma le strategie aziendali puntano solo a grandi opere (proprio in Abruzzo: la costruzione del mega elettrodotto Villanova – Gissi e il costosissimo collegamento con il Montenegro) e non alle manutenzioni ordinarie e straordinarie. Probabilmente perché sulle manutenzioni non si fanno profitti.

Il combinato disposto di queste scelte sta facendo deflagrare un'emergenza mai vista in Abruzzo, causando gravissimi problemi a cascata, come denunciano anche gli accorati e spesso disperati appelli di rappresentanti di tante istituzioni locali abruzzesi che si sono accavallati in questi ultimi giorni (di seguito alcuni).

Come Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua lanciamo un appello affinché il Governo assicuri tutti i mezzi e gli uomini necessari per risolvere l'emergenza immediata e rientrare nella normalità nel più breve tempo possibile garantendo anche tutto il supporto finanziario per i danni subiti dai cittadini e dal sistema produttivo. Bisogna garantire il turn-over degli uomini ormai stremati.

 

Continueremo a vigilare, insieme a tante altre associazioni e gruppi, su quanto avviene in Abruzzo, affinché non si ripeta in futuro. Ci unisce la coscienza che acqua ed energia sono beni essenziali: l'evidenza di queste ore ci spiega che essi devono essere riportati al più presto nelle mani del pubblico. Sempre più evidente è anche l'assoluta necessità di cambiare radicalmente la filosofia con cui i governi gestiscono territorio e beni comuni.

21 Gennaio 2017. Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua

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(dichiarazione da abr24.it)

Sindaco di Cellino Attanasio (20/01/2017)

Giuseppe del Papa “Siamo stati lasciati completamente soli a gestire questa grande emergenza, non abbiamo avuto un benché minimo aiuto da parte delle forze e autorità pubbliche”, ha detto il sindaco, che ha ricordato come il paese sia da tre giorni senza luce e come non sia arrivato nemmeno un generatore per alimentare un eventuale centro di accoglienza o il distributore di benzina del paese dove far rifornire le famiglie con generatori privati.

Sindaco di Notaresco (20/01/2017)

Ancora senza energia e con problemi legati alla neve il comune di Notaresco con il sindaco che dal suo profilo Fb attacca l’Enel, che “doveva dire la verità all’Abruzzo e alle Prefetture” e annuncia che entro le 13 renderà noto dove sarà possibile garantire l’energia elettrica. Evacuazione sempre più vicina per le zone non servite. “Non lascerò unaltro giorno al gelo, i bambini, gli anziani, i malati“.

Sindaco di Notaresco (19/01/2017)

“Mi scuso per l’ora, siamo nelle case con 5 gradi. La mia comunità deve sapere di che morte morire, per potersi organizzare. Siamo a mercoledì notte e ancora manca energia elettrica a Notaresco, GuardiaVomano, Pianura, Collemarino, Bivio Fontanelle, Villascapoli, Ponte cavalcavia, Veniglio, Caporipe, Grasciano, Cordesco, Capracchia, Crocevecchia. Entro questa mattina voglio sapere con una nota quante zone saranno ripristinate, altrimenti dovrò predisporre un piano di evacuazione per garantire l’incolumità dei miei concittadini”.

 

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